Batterie garantite per 15 anni, il nuovo obiettivo di questo marchio cinese

Le batterie più durature potrebbero aiutare i veicoli elettrici a rimanere sulla strada più a lungo e renderli anche più appetibili per gli scettici.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Nel costante sforzo di ridefinire i limiti delle tecnologie delle batterie per auto elettriche, due giganti del settore, NIO e CATL, sono riusciti a siglare un passo molto importante. NIO ha perfezionato celle in grado di conservare fino all'80% della loro capacità di accumulo anche dopo 12 anni di utilizzo, mentre CATL ha introdotto strategie innovative per la conservazione e riparazione delle parti più delicate delle batterie.

La fusione di tali sforzi mira a eliminare il divario di "vita utile" tra le auto elettriche e le batterie stesse. Attualmente, la maggior parte delle case automobilistiche garantisce le batterie solo per 8 anni (con una percentuale di conservazione di energia >70-80%), legando di conseguenza il valore del veicolo a questo limite temporale

La durata della batteria pesa sul valore della vettura
Secondo le previsioni delle due società, questa situazione potrebbe portare alla rottamazione anticipata di circa 20 milioni di veicoli elettrici tra il 2025 e il 2030, a meno che non si garantisca una durata delle batterie pari a quella della vettura stessa, ovvero almeno 15 anni.

Per i produttori automobilistici, l'ipotesi di batterie a lunga durata potrebbe significare un maggiore utilizzo delle stazioni di scambio delle batterie. Questo sistema, proposto da NIO fin dall'inizio, prevede la sostituzione rapida del pacco batteria scarico con uno completamente carico.

Se da un lato questa soluzione offre un notevole risparmio di tempo per il cliente, poiché l'operazione richiede solo pochi minuti, per il marchio il costo di mantenimento ed esercizio di tali stazioni rimane ancora elevato, tanto che per la società rappresenta un'attività attualmente in perdita.

Tuttavia, NIO ha deciso di continuare ad investire in questa tecnologia, considerando gli effetti positivi per la rete elettrica locale e la possibilità di utilizzare ogni stazione di scambio come una centrale elettrica virtuale in caso di emergenza.