Unrae 2020, il settore dell’auto perde 10 miliardi di euro rispetto al 2019

UNRAE pubblica il Book 2020 scattando una chiara fotografia del settore automotive nel nostro Paese. Emergono sia i danni provocati dalla pandemia che il nuovo boom di veicoli elettrificati.

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a cura di Valentina Acri

Secondo quanto emerso dall'Unrae Book 2020, una pubblicazione che riassume i principali trend del settore automobilistico del nostro Paese congiuntamente alle tendenze degli automobilisti italiani. In evidenza, l'inversione di tendenza che nel corso del 2020 il mercato automobilistico italiano ha subito per quanto riguarda il quantitativo di emissioni di CO2 prodotte dalle vetture di nuova immatricolazione.

Sembrerebbe infatti che il decisivo crollo delle vendite di veicoli diesel abbia spinto le emissioni a salire dai 112,4 grammi/chilometro del 2017 ai 114,7 del 2018, e successivamente ai 119,1 del 2019. Durante il 2020, il dato è invece sceso a 108,3, una cifra che si afferma come livello più basso dal 2008. Facendo riferimento alle percentuali, ad emergere è inevitabilmente una flessione del 9,1% rispetto al 2019 e del 25% rispetto al 2008. A tal proposito non possiamo fare a meno di sottolineare l'importanza dei nuovi incentivi stanziati dal Governo. Difatti, nel 2020 grazie agli incentivi alla rottamazione, il mercato ha assistito ad una crescita esponenziale di vendite di veicoli elettrificati, con una conseguente contrazione per quanto riguarda le vetture diesel e benzina.

Con il raggiungimento del 57% del mercato nel 2016 e con picchi di vendite nel 2017 di oltre 1,11 milioni di unità, i veicoli a gasolio sono scesi dal 51,2% del 2018 al 39,8% del 2019, per poi giungere al 32,7% dello scorso anno. Il 2020 ha visto infatti flettere la domanda del 41%. Tuttavia, le sorti non sembrano essere migliori per i veicoli a benzina, in contrazione del 39% e con un peso sul totale del 37,8%. Scendono del 31% le auto a Gpl e si fermano al 6,8% del totale, mentre per quanto riguarda quelle a metano passano dal 2% al 2,3% del mercato totale.

Inevitabilmente, protagoniste del nuovo parco auto sono soprattutto le ibride. Non a caso, grazie agli incentivi, le vetture elettrificate hanno aumentato la loro presenza nel mercato mostrando un' evidente crescita dal 5,7% del 2019 al 16,1%. Le ibride plug-in, con una crescita del 320%, sono passate dallo 0,34% all'1,99% e le elettriche con un +204%, dallo 0,6% al 2,4%. Facendo riferimento ai dati complessivi dunque, le immatricolazioni sono aumentate del 248%, segnando una quota in salita dallo 0,9% al 4,3%. Come conseguenza della crescita di immatricolazioni di veicoli elettrificati, non manca l'attenzione da partedell'UNRAE rivolta ad una rete di rifornimento ancora troppo limitata se paragonata a quella degli altri Paesi dell'Unione Europea.

Quello appena concluso, con 1,38 milioni di auto immatricolate, è il secondo anno peggiore degli ultimi 30, dopo il record negativo di 1,30 milioni nel 2013, e ben al di sotto della media di 1,9 milioni di immatricolazioni dei quattro anni precedenti. Il settore ha perso 10 miliardi di euro di fatturato rispetto al 2019 e le casse dello Stato 1,8 miliardi di euro di gettito Iva. Si spera in una ripresa nel 2021 quando, salvo ulteriori restrizioni per Covid e col beneficio degli incentivi, si prevede un rialzo del 12,2% a 1,55 milioni di unità, ancora fortemente in calo rispetto al 2019. Un livello di immatricolazioni largamente insufficiente rispetto alla media, che mette ancora in serio rischio la sopravvivenza di aziende e occupazione, afferma il presidente dell'Unrae Michele Crisci.

Nel Book 2020, UNRAE non ha mancato nel fornire anche una serie di curiosità relative alle preferenze degli acquirenti, come il colore preferito dagli italiani che vede al primo posto il grigio, seguito dal bianco e dal nero. Viene tuttavia evidenziato come la crisi legata alla pandemia da Covid-19 abbia portato ad un minore consumo dei carburanti, con un -16,6% per diesel e - 21,2% per benzina.