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a cura di Alessandro Crea

"Siamo in grado di spostare i limiti per quanto è tecnicamente possibile. Grazie alle ultime innovazioni tecnologiche di Bosch, il motore diesel diventerà una soluzione a basse emissioni economicamente vantaggiosa". A dirlo è proprio il CEO di Bosch, Volkmar Denner, che ha annunciato quindi la disponibilità di una nuova tecnologia rivoluzionaria che promette di abbattere le emissioni dei motori diesel ben oltre i limiti che entreranno in vigore dal 2020.

I motori diesel sono troppo importanti per lasciarli morire: è nota infatti la loro efficienza in termini di percorrenza chilometrica rispetto ai motori a benzina, nonché la bassissima quantità di anidride carbonica prodotta. Eppure nei mesi scorsi molte grandi aziende ne hanno di fatto celebrato il funerale anticipato e non solo a causa dello scandalo Volkswagen per le emissioni truccate.

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Il CEO di Bosch, Volkmar Denner

Il problema principale dei motori diesel infatti riguarda il livello degli ossidi di azoto, davvero elevato. Ed è proprio su questi che interviene la soluzione messa a punto da Bosch, tanto che l'azienda ha parlato di un abbattimento drastico, pari ad appena 13 milligrammi per chilometro percorso. Per avere un'idea di cosa significa, i limiti attuali sono di 168 milligrammi in un percorso misto urbano, extraurbano e autostradale conforme alle prescrizioni RDE (Real Driving Emissions) e scenderanno a 120 nel 2020.  

Ma come ha fatto Bosch a ottenere tali risultati? In pratica con un sistema integrato che unisce "un'avanzata tecnologia di iniezione, un sistema per l'aria di nuova generazione e uno per la gestione intelligente delle temperature dei gas di scarico" come ha spiegato il CEO dell'azienda.

In pratica Bosch ha lavorato su due parametri, il ricircolo dinamico dei gas di scarico in rapporto allo stile di guida e la gestione delle loro temperature. Nel primo caso infatti più lo stile di guida è dinamico, più il sistema dev'essere capace di velocizzare il ricircolo dei gas di scarico. Per perseguire l'obiettivo il sistema Bosch utilizza turbocompressori ottimizzati per RDE, caratterizzati da una reazione estremamente rapida.

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L'altro parametro come detto è la temperatura dei gas di scarico. Quella ottimale, che consente una corretta conversione degli ossidi di azoto è di oltre 200 °C, difficile però da raggiungere negli spostamenti in città. Bosch ha quindi puntato su un sistema attivo di gestione della temperatura, che assicura sempre il raggiungimento della temperatura ottimale in ogni situazione di guida.

L'aspetto più notevole però è che, a detta di Bosch, questo sistema si basa esclusivamente su componenti già disponibili sul mercato e che possono quindi essere integrati facilmente nella produzione corrente. "Fino a quando i propulsori elettrici non conquisteranno il mercato di massa, sarà necessario sviluppare motori a combustione altamente efficienti" ha chiosato Denner e in effetti ha ragione. Per un'affermazione dell'elettrico saranno necessari ancora anni, forse più di un decennio, ma l'ambiente non aspetta. Se questi motori diesel dovessero mantenere davvero le promesse, ben vengano nel frattempo.