Cambio automatico: cosa significano le lettere e differenze con il manuale

Cosa rappresentano le lettere posizionate sul cambio automatico? In questo articolo facciamo chiarezza sul loro funzionamento.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La transizione alle vetture elettrificate, ibride e 100% a batteria, porta con sé tante novità tra cui il passaggio quasi obbligatorio al cambio automatico; non si tratta di una vera e propria novità, le auto con il cambio automatico esistono sul mercato da ormai diversi anni ed è una tecnologia più che consolidata e affidabile, ma cosa cambia in concreto?

In questo articolo andremo in dettaglio a vedere come funziona, quali tipologie esistono e soprattutto cosa rappresentano tutte quelle lettere che sono riportate sul cambio automatico stesso.

Cos’è

Il cambio automatico è una tipologia di trasmissione in grado di selezionare in autonomia i rapporti da impiegare in un determinato momento, svincolando pertanto il guidatore. Quest’ultimo è sollecitato all’intervento principalmente all’inizio e alla fine della guida, quindi alla partenza e alla destinazione oppure quando è necessario inserire la retromarcia.

Il selettore del cambio automatico può essere posizionato in più posti e assumere forme differenti; ultimamente lo abbiamo trovato nella più classica posizione, sul tunnel centrale, ma anche in qualità di leva sul piantone dello sterzo oppure come selettore digitale direttamente sul sistema di intrattenimento digitale.

Come funziona

Nato ufficialmente nel 1931 per mano dell’italiano Elio Trenta e successivamente scartato a causa dei consumi superiori che richiedeva, almeno all’epoca, il cambio automatico ha visto la sua diffusione negli anni ’50 negli Stati Uniti per poi arrivare o tornare, solo successivamente anche in Europa.

Per spiegare sommariamente, senza troppi noiosi tecnicismi, come funziona un  cambio automatico è necessario immaginare come opera il più classico manuale; per inserire una marcia, con quello manuale, è necessario premere la frizione, inserire la marcia e lasciare la frizione. Sul cambio automatico la frizione è assente e la selezione dei rapporti avviene tramite una centralina che, a seconda della velocità e dei numero di giri, sceglie la marcia da inserire. Naturalmente ogni modello e declinazione è più o meno in grado di inserire la marcia giusta al momento giusto; oggi giorno è abbastanza difficile trovare un cambio automatico che non sia in grado di operare correttamente e in maniera analoga a quella dell’essere umano.

Tipologie di cambio automatico

Mentre di cambio manuale, tendenzialmente, esiste solo un modello che può avere più o meno rapporti, esistono diverse tipologie di cambio automatico: semiautomatico, robotizzato, convertitore di coppia e variazione continua. Ma come funzionano?

  • semiautomatico: nonostante il nome, è sempre sprovvisto del pedale della frizione e il guidatore può scegliere se agire manualmente o meno;
  • robotizzato: a differenza del semiautomatico, i rapporti son regolati meccanicamente e la selezione delle marce avviene tramite centralina. Il guidatore può scegliere manualmente la marcia da inserire;
  • convertitore di coppia: i passaggi di marcia sono generalmente gestiti da un gruppo di valvole elettroidrauliche e la frizione è sostituita da un convertitore di coppia, che si posiziona tra motore e cambio. Sono le valvole che determinano il passaggio di marcia in base alla differenza di pressione dell’olio idraulico;
  • variazione continua: noto anche come CVT, questo cambio si avvale di una cinghia e di una coppia di pulegge per agire sulla selezione delle marce. Si tratta di un cambio piuttosto comune e “lento” nelle cambiate; è una soluzione pensata per le vetture confortevoli e senza velleità sportive;
  • cambio automatico a doppia frizione: conosciuto anche come DCT, utilizza due differenti frizioni, necessarie per gestire le marce pari e dispari. La gestione del cambio delle marce è affidata a una centralina che, in base alle condizioni di guida, avvia il passaggio tra i rapporti agendo su una frizione e chiudendo l’altra. Si tratta di un cambio rapido, adottato da ormai quasi tutti i brand, e capace di offrire cambiate fulminee.

Le lettere del cambio automatico

Approcciarsi con il cambio automatico per la prima volta può non essere semplice, soprattutto senza una dovuta spiegazione delle lettere presenti. Mentre sul cambio manuale l’unica lettera presente è quella della R (retromarcia), su quello automatico sono presenti numerose sigle che possono anche differire da modello a modello.

Le lettere più comuni sono cinque:

Lettera Nome completo Funzione
P Parking Da inserire quanto l'auto è parcheggiata
D Drive Da inserire per muoversi in avanti (sulle ibride e elettriche attiva anche la frenata rigenerativa)
R Reverse Da inserire per muoversi in retromarcia
N Neutral Folle
B Braking Da inserire per ricaricare la batteria in discesa*

*: questa descrizione non è accurata al 100%, aumenta la rigenerazione all'utilizzo del freno motore in specifiche condizioni come ad esempio percorrendo ripide discese.

Alcuni modelli possono anche prevedere ulteriori lettere:

Lettera Nome completo Funzione
S Sport Da utilizzare per una guida più sportiva
L Low Da utilizzare per i tratti in discesa o con salite ripide
M/S Manual/Sport Da utilizzare se si desidera cambiare le marce in autonomia

Come usare il cambio automatico

Utilizzare il cambio automatico è facilissimo, a patto che si seguano determinati passaggi per sfruttarlo adeguatamente. Immaginiamo di uscire dal proprio garage per raggiungere il centro commerciale e spieghiamo le azioni da seguire con il cambio automatico. Dopo essere saliti a bordo e aver avviato l’auto, è necessario spostare la leva da P a D (o R, qualora sia necessario uscire in retromarcia) e per farlo è obbligatorio premere sul pedale del freno. Per guidare l’auto deve essere quindi su D mentre quando si è giunti alla destinazione e siamo parcheggiati è fondamentale mettere l’auto in P per ragioni di sicurezza. Anche se vi dimenticherete, sarà l’auto stessa a ricordarvi di metterla (o la inserirà in autonomia) in P prima di spegnerla.

E al semaforo? Mentre con l’auto con il cambio manuale non è raro restare in folle, con quella automatica passare costantemente da N a D potrebbe non giovare ai meccanismi. Se l’attesa è breve, meglio restare in D con il piede sul freno (se avete impostato l’auto nella marcia lenta).

Posso mette la P con l’auto in movimento? No, sebbene funzioni a tutti gli effetti (a bassissima velocità), l’auto non gradisce particolarmente manovre di questo tipo.  E in fase di parcheggio cosa devo fare? Semplice, con l’auto ferma, mettere l’auto in P e mollare il freno. In linea generale funziona sempre, tuttavia ci sono modelli che tendono a “dondolare” o fare un piccolo balzetto in avanti quando le si spegne in modalità P; per evitare, consigliamo di inserire il freno a mano elettronico così da evitare possibili tamponamenti.

Cambio automatico vs cambio manuale: cosa conviene

Difficile dare una risposta oggettiva e definire quale tipologia di cambio sia più valida; al netto che le auto con il cambio manuale sono ormai una rarità, ogni declinazione ha il suo pro e contro.

A livello di comfort di guida, soprattutto in città, non c’è partita: mentre quello manuale richiede un continuo intervento sulla frizione e sul pomello, quello automatico gestisce le marce in totale autonomia trasformando un viaggio in città quasi rilassante. Un altro punto a favore del cambio automatico riguarda i consumi: utilizzando le modalità eco generalmente a disposizione del guidatore, è possibile raggiungere percorrenze di tutto rispetto.

Naturalmente, gli amanti della guida sportiva potrebbero preferire il cambio manuale, sebbene le auto con il cambio automatico, soprattutto a doppia frizione, non sfigurino in fatto di velocità e guida sportiva. Infine il costo: riparare un cambio automatico richiede un intervento decisamente più oneroso rispetto ad uno manuale.