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a cura di Valentina Acri

L’obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio dei carburanti continua ad essere al centro delle discussioni delle ultime settimane mentre il Governo è al lavoro per applicare delle modifiche al decreto trasparenza che ha portato, nei giorni scorsi, allo sciopero dei benzinai.

Tra i principali contenuti dell’emendamento, dunque, la conferma dell'obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio dei carburanti che sarà calcolato su base regionale per le stazioni di servizio presenti sulla rete stradale ordinaria e su base nazionale per i distributori presenti sulle autostrade.

Congiuntamente alla creazione di un’app dedicata per verificare i prezzi medi e le tariffe praticate, vengono modificate le sanzioni previste se i benzinai non rispettano le nuove disposizioni relative all’esposizione del prezzo medio dei carburanti. Secondo quanto diffuso, sono previste multe da 200 euro a 2.000 euro, in base al fatturato, per coloro che non rispettano gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti.

Con le novità dell’emendamento non sono però mancate reazioni da parte di associazioni come l’Unione nazionale consumatori.

Una presa in giro degli italiani! Per questo abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente. Contro i 200-800 euro annunciati dal ministro Urso, l'innalzamento della sanzione massima è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3.098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6.000 a 2.000 euro. Considerato che nel 2022, su 5.187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire, ha commentato Massimiliano Dona.