Dal G7 nessuna data per lo stop alla vendita di modelli endotermici

Al vertice G7 nessun divieto di vendita per auto a benzina e diesel dopo il 2030. Solamente maggiore impegno nel portare avanti l'elettrificazione del settore dei trasporti.

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a cura di Valentina Acri

Al vertice G7 nessun divieto di vendita per auto a benzina e diesel dopo il 2030. Nonostante la presenza di bozze che impegnavano i Paesi ad imporre entro il 2030, o prima, limitazioni per le vendite delle vetture endotermiche, la decisione finale ha visto un risultato piuttosto diverso. Non a caso, i Paesi del G7 hanno posto come obiettivo un maggiore impegno nel portare avanti l'elettrificazione del settore dei trasporti ma senza fissare una data ufficiale che potesse bandire la commercializzazione dei modelli diesel e benzina.

Riconosciamo che ciò richiederà un drastico aumento del ritmo del processo di decarbonizzazione globale del settore dei trasporti su strada negli anni 2020 e oltre. Ci impegniamo ad accelerare la transizione per promuovere l'adozione di veicoli a emissioni zero.

Non dimentichiamo che tra i Paesi del G7, il Regno Unito si è già mosso per indicare una data limite definitiva. Nell’ottica di far diventare il Regno Unito completamente carbon neutral entro il 2050, si pensava inizialmente di vietare la vendita di auto benzina o diesel entro il 2040. Nel corso di un recente discorso del Primo ministro Boris Johnson sul clima è però arrivato l’addio definitivo alla vendita delle auto termiche a partire dal 2030: Dobbiamo far fronte alle nostre emissioni di CO2, ed è per questo che il Regno Unito ci chiede di arrivare al netto zero il più presto possibile, affinché tutti i paesi annuncino obiettivi credibili per arrivarci.

Se una data definitiva ancora non esiste, la lotta ai cambiamenti climatici dovrà però essere sostenuta finanziando la transizione dei Paesi più poveri con 100 miliardi di dollari all’anno. La linea "soft" può essere inevitabilmente considerata una soluzione di compromesso tra i vari Stati se pensiamo che ci sono grandi produttori di auto che temono gravi ripercussioni sia sull’economia che sull’occupazione, come conseguenza dei divieti di produzione di vetture endotermiche.