Inaugurato in Italia il primo impianto al mondo con batteria alla CO2

La startup italiana Energy Dome ha installato in Sardegna il primo impianto al mondo capace di immagazzinare energia rinnovabile sulla rete.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La startup italiana Energy Dome ha annunciato la prima batteria al mondo a CO2, installata per l'occasione in Sardegna. La batteria utilizza l'anidride carbonica per immagazzinare energia rinnovabile sulla rete e, secondo Energy Dome, la tecnologia può essere implementata rapidamente in qualsiasi parte del mondo.

Energy Dome ha collocato la batteria CO2 in Sardegna per le condizioni favorevoli del luogo, come ad esempio l'allacciamento elettrico esistente. Inoltre, in alcune aree della Sardegna è ancora in utilizzo il carbone, combustibile che verrà progressivamente eliminato da qui al 2025. Il nuovo sofisticato sistema può essere abbinato sia all'eolico che al solare. Energy Dome ha avviato le sue prime operazioni nel febbraio 2020 e, in appena due anni, è riuscita a passare dalla fase di test al sistema completo e collaudato. Il fondatore e CEO di Energy Dome, Claudio Spadacini, ha dichiarato:

La batteria a CO2 è ora disponibile in commercio per rendere conveniente l'energia rinnovabile distribuibile su scala globale.

La società ha affermato che il suo impianto di batterie a CO2 in Sardegna utilizza apparecchiature standard, disponibili da una catena di approvvigionamento affermata a livello globale, precisando che l'implementazione della batteria non richiede alcun componente specifico o difficile da reperire.

Inoltre, si è assicurata molteplici accordi commerciali, di cui uno con A2A per la costruzione del primo impianto da 20 MW-5h. All'inizio di quest'anno, Energy Dome ha anche firmato un accordo non esclusivo con Ansaldo Energia, fornitore di impianti e componenti per la produzione di energia, per la realizzazione di progetti di accumulo di energia a lunga durata in Italia, Germania, Medio Oriente e Africa. Il piano di Energy Dome è sostenuto da investitori di varia natura; dalla società europea di venture capital 360 Capital a Barclays, fino a Novum Capital Partners e Third Derivative.

Come funziona la batteria a CO2? L'anidride carbonica è uno dei pochi gas che può essere condensato e immagazzinato come liquido (sotto pressione) a temperatura ambiente. Come precisa la società sul sito ufficiale, il fluido è predisposto quindi per immagazzinare energia a costi contenuti in un processo termodinamico a ciclo chiuso.

A questo proposito Spadacini ha spiegato più in dettaglio il funzionamento ai microfoni di Bloombeg:

Per caricare la batteria, prendiamo CO2 a temperatura e pressione quasi atmosferiche e la comprimiamo. Il calore che si genera durante la compressione viene immagazzinato. Quando scambiamo l'energia termica con l'atmosfera, il gas CO2 diventa liquido. Per generare e condividere elettricità, la CO2 liquida viene riscaldata e riconvertita in un gas che alimenta una turbina, che si occupa di generare energia. Il sito utilizza per lo più acciaio, CO2 e naturalmente acqua. Non c'è alcuna dipendenza da materiali di terre rare come cobalto o litio; questo aspetto, da non sottovalutare, rende il nostro impianto geopoliticamente indipendente.