Kawasaki integrerà i sistemi ARAS di Bosch nel 2021

Kawasaki in occasione di EICMA, il salone del ciclo e motociclo tenutosi a Fieramilano, annuncia di essere la prima azienda motociclistica giapponese a voler integrare sulle proprie moto i nuovi sistemi ARAS (Advanced Rider Assistance Systems) in collaborazione con Bosch

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a cura di Giorgio Rivi

Kawasaki in occasione di EICMA, il salone del ciclo e motociclo tenutosi a Fieramilano, annuncia di essere la prima azienda motociclistica giapponese a voler integrare sulle proprie moto i nuovi sistemi ARAS (Advanced Rider Assistance Systems) in collaborazione con Bosch.

A dimostrazione del fatto che la sicurezza in strada è un argomento molto importante anche per il mondo delle due ruote, finalmente anche la grande Casa verde partecipa alla corsa con KTM e Ducati per integrare la guida assistita.

“Siamo lieti di annunciare che le nostre moto saranno dotate dei sistemi avanzati di assistenza alla guida di Bosch, che offriranno maggiore sicurezza al motociclista. Siamo certi che, con l’ausilio di questi sistemi, la guida delle Kawasaki diventerà più divertente e soddisfacente per un numero ancora maggiore di motociclisti”

ha affermato Yuji Horiuchi, il Presidente della Motorcycle & Engine Company di Kawasaki Heavy Industries, Ltd. Tuttavia dovremo aspettare, a differenza delle due controparti, fino al 2021 per vedere in azione questi nuovi sistemi sulle moto di punta di Kawasaki.

Tutto questo è nato dalla collaborazione con Bosch, azienda che lavora ormai da molto tempo per rendere la guida più sicura basandosi sui, già noti, sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems). Infatti lo stesso Geoff Liersch, Presidente della business unit Two-Wheeler & Powersports di Bosch, ha dichiarato:

“Bosch continua a rendere la guida più sicura, più efficiente e divertente in tutto il mondo e per noi è un onore poter fornire i nostri sistemi a Kawasaki”.

Il sistema che verrà equipaggiato sulle moto di Kawasaki sarà un sistema completo con cruise control adattivo, allarme anti-collisione frontale e monitoraggio dell'angolo cieco, tutto questo in una interfaccia uomo macchina. Il tutto è costantemente monitorato da sensori e radar posti in molteplici parti del motoveicolo, pronti ad intervenire in caso di necessità modificando l'andamento di quest'ultimo. Un sistema che potrebbe diventare letteralmente a 360 gradi se la Casa giapponese dovesse decidere di integrare il radar posteriore per avvisare il pilota di un mezzo in rapido avvicinamento.

La sfida per la sicurezza stradale è ardua e lunga poiché la probabilità di perdere la vita per un motociclista in un incidente stradale è fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti, ma secondo le ricerche Bosch sugli incidenti, i sistemi di assistenza sarebbero in grado di evitare un incidente su sette e questo è solo un altro piccolo passo verso una più completa sicurezza per tutti gli utilizzatori della strada.