Le elettriche non sono l'unica soluzione, Pirelli guarda anche all'idrogeno e e-fuel

L'elettrico non può essere l'unica alternativa, spazio quindi a nuove o ulteriori tecnologie?

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il settore dell'auto è al centro di una trasformazione significativa, guidata dall'imperativo di una transizione ecologica che punta a ridurre le emissioni e a combattere i cambiamenti climatici. Tuttavia, questa virata verso l'automobile elettrica ha sollevato dubbi e preoccupazioni tra gli esperti del settore, tra cui Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo di Pirelli. Durante l'evento "Sustainable Future Day: Mobilità e Infrastrutture 2024", Tronchetti Provera ha messo in discussione la velocità e l'approccio unidirezionale adottati nell'attuazione di questa transizione.

La critica maggiore espressa riguarda la scelta delle istituzioni europee di accelerare la transizione verso l'auto elettrica, focalizzandosi esclusivamente su questa tecnologia. Secondo Tronchetti Provera, tale decisione non tiene conto dell'esistenza di un'intera filiera industriale avanzata che potrebbe contribuire alla transizione ecologica senza limitarsi all'elettrico. La diversità tecnologica, inclusi l'idrogeno e i bio-carburanti, rappresenta infatti un'opportunità di aumento della competitività europea di fronte alle sfide globali.

La transizione non può essere solo sull'elettrico, è un errore per Pirelli così come altri brand del settore.
Uno degli aspetti maggiormente controversi di questa univoca direzione verso l'elettrico è la posizione di vantaggio che potrebbe concedere ai produttori cinesi. La Cina, forte di una disponibilità abbondante di materie prime necessarie per la produzione di auto elettriche e di costi di lavoro più contenuti, potrebbe dominare il mercato globale, mettendo in difficoltà la competitività europea. "La Cina ha tutte le materie prime e un costo del lavoro più basso, qualcuno ha fatto male i conti", ha affermato Tronchetti Provera, sottolineando come l'Europa rischi di trovarsi in una posizione di svantaggio.

L'industria automobilistica europea, ricca di storia e innovazione, si trova quindi di fronte a una duplice sfida. Da un lato, deve accelerare la propria transizione verso la sostenibilità per rispondere alle urgenti richieste di azioni contro i cambiamenti climatici. Dall'altro, deve navigare in un panorama competitivo sempre più influenzato dalla geopolitica e dalle scelte strategiche a livello globale che potrebbero riconfigurare i rapporti di forza nel settore.

Queste riflessioni sollevano questioni rilevanti non solo per i produttori e gli operatori del settore ma per l'intero ecosistema economico e sociale. La transizione verso la mobilità sostenibile è uno degli obiettivi chiave per il futuro prossimo, richiedendo un'impegno collettivo e la condivisione di visioni e strategie che possano guidare efficacemente questo processo di cambiamento.