Le auto cinesi fanno paura a Tesla e senza regole demoliranno il mercato

Le auto cinesi sono troppo competitive per l'Europa, sono necessarie delle restrizioni prima che il mercato subisca una grande modifica.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha espresso preoccupazione per la crescente potenza dei costruttori automobilistici cinesi, sottolineando la loro competitività e mettendo in guardia sul possibile impatto sulle case automobilistiche globali. Durante la recente conference call sui risultati trimestrali, Musk ha dichiarato che, senza barriere commerciali, le imprese cinesi potrebbero "demolire la maggior parte delle altre case automobilistiche nel mondo".

Nel corso della chiamata, Musk ha anche affrontato diverse altre questioni, inclusi i progetti futuri dell'azienda e le performance passate. Tuttavia, è stata la sua dichiarazione sulle prospettive commerciali a destare maggior scalpore. Nonostante non siano stati forniti obiettivi specifici per il 2024, il direttore finanziario Vaibhav Taneja ha escluso tassi di crescita a doppia o tripla cifra come nel passato recente. Il 2023 ha visto un aumento delle consegne del 38%, con oltre 1,8 milioni di unità, ma Taneja ha chiarito che la crescita rallenterà nel 2024, poiché l'azienda si concentrerà sul lancio di un veicolo di prossima generazione atteso per il 2025.

Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui Tesla ha consolidato la sua presenza globale, soprattutto in Cina, dove ha il suo principale stabilimento industriale e polo per le esportazioni. Musk ha riconosciuto l'aggressività e la competitività dei costruttori cinesi, ponendo l'attenzione sulle sfide che potrebbero emergere in assenza di restrizioni commerciali.

La comunità automobilistica ora è in attesa di vedere come le previsioni di Musk e Taneja si tradurranno nei prossimi anni e se l'industria automobilistica globale assisterà a un cambiamento significativo con il consolidamento del potere delle case automobilistiche cinesi. A questo proposito, l'Europa aveva già ipotizzato dei dazi per i cos

truttori cinesi che non rispettano le regole europee in materia di produzione; multe che, in un modo o nell'altro, potrebbe colmare il divario di prezzo e rendere i costruttori del Vecchio Continente ancora competitivi.