Le auto DR sono prodotte in Italia? Forse no, scatta l'indagine antitrust

Sono italiane o cinesi? L'antitrust sta analizzando meglio la situazione.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, ha avviato un'indagine su DR Automobiles accusandola di diffondere informazioni fuorvianti riguardo al luogo di fabbricazione dei veicoli con marchio DR ed EVO. Secondo l'Antitrust, l'azienda con sede a Macchia d'Isernia, in Molise, sta promuovendo come "italiane" delle automobili prodotte in Cina.

Per chiarire la situazione, è importante notare che DR Automobiles, con sede in Molise, importa componenti e veicoli dalla Cina, in particolare dai gruppi Chery, Jac e recentemente anche BAIC, per poi commercializzarli con i marchi italiani DR, EVO, Sportequipe e ICKX. Questa pratica non è un segreto e l'azienda non l'ha mai nascosta. Il problema, secondo l'Antitrust, sorge quando queste automobili di chiara origine cinese vengono vendute come se fossero state prodotte in Italia, creando un caso di pubblicità ingannevole.

L'indagine mira a stabilire se ci siano state condotte illecite durante la promozione e la vendita dei veicoli con marchio DR ed EVO, violando le norme del Codice del Consumo. In particolare, l'Antitrust afferma che l'azienda di Macchia d'Isernia “rappresenterebbe in modo non corretto, sia sul proprio sito internet aziendale, sia in campagne pubblicitarie online e sui mass media le informazioni che riguardano il luogo di produzione degli autoveicoli a marchio DR ed EVO. Inoltre in alcuni casi ometterebbe informazioni rilevanti sulla loro origine, lasciando intendere che siano prodotti interamente in Italia, mentre si tratterebbe di veicoli di produzione cinese”.

Al momento il marchio non ha rilasciato alcun comunicato stampa per chiarire la posizione, non ci rimane che attendere.

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