Le elettriche di Stellantis saranno anche un po' cinesi

Stellantis sigla un importante accordo con Leapmotor per avere maggiore accesso al mercato cinese.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Dieci mesi fa il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, aveva avvertito dell'imminente attacco ad opera dell'industria cinese e ora, a distanza di qualche tempo, la strategia mutua per una più stretta collaborazione. 

L'accordo da 1,5 miliardi di euro concede a Stellantis una quota del 21% in Leaptmotor, un'azienda cinese in rapida crescita nel settore dei veicoli elettrici, e crea una nuova joint venture con sede nei Paesi Bassi, di cui l'azienda di Tavares deterrà il 51%. Questo accordo include anche diritti esclusivi per esportare, vendere e produrre i veicoli di Leaptmotor al di fuori della Cina.

L'investimento darà a Stellantis un miglior accesso al mercato cinese per i propri prodotti, un obiettivo necessario se l'azienda vuole raggiungere i volumi previsti per il 2030. Nonostante non ci siano dettagli specifici sui modelli di Leaptmotor che arriveranno in Europa, si prevede che i primi veicoli saranno disponibili nell'autunno o nell'inverno del 2024. Attualmente, la gamma di veicoli elettrici di Leaptmotor comprende la city car T03, la berlina C01 e il SUV C11.

Questo accordo segna un cambiamento significativo nella strategia di Tavares, ma non è la prima casa automobilistica a cercare un approccio simile per affrontare la crescente minaccia cinese. Volkswagen, anch'essa in difficoltà in Cina, ha annunciato una collaborazione con Xpeng quest'anno. Reuters riferisce che Stellantis trasferirà la sua quota nella joint venture attuale con Dongfeng Motor Group a Dongfeng e sta chiudendo un'altra joint venture con Guangzhou Automobile Group, che produce i veicoli Jeep in Cina.

Non sorprende che, alla luce di quest'annuncio, Tavares non supporti l'indagine dell'Unione Europea sulle sovvenzioni cinesi che potrebbero conferire vantaggi ingiusti ai marchi cinesi in Europa grazie agli aiuti statali. Tavares ha dichiarato: “Dato che dobbiamo affrontare problemi globali, dobbiamo adottare una mentalità globale”, riferisce Reuters Tavares in una conferenza in Cina. “Non supportiamo un mondo frammentato. Ci piace la competizione. Avviare un’indagine non è il modo migliore per affrontare queste domande”.

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