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a cura di Vittorio Pipia

Non è la prima volta che una casa automobilistica presenta una soluzione simile per sostituire i classici specchietti retrovisori, ma Lexus è la prima azienda a farlo in un'auto destinata al mercato consumer di massa. I due specchietti retrovisori esterno lasciano spazio a fotocamere intelligenti e due schermi da 5 pollici posizionati all'interno.

Si chiamano Digital Outer Mirrors e al momento in Italia non esiste una regolamentazione per il loro utilizzo. Proprio per questo la Lexus ES che li adotterà sarà commercializzata in una fase iniziale solamente in Giappone.

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I vantaggi sono molteplici, in primis per la sicurezza, oltre che per il comfort di marcia. I classici specchi infatti sono soggetti a opacizzazione, accumulo di neve, ghiaccio, pioggia e in molte situazioni non offrono una panoramica completa di ciò che accade dietro di noi mentre si guida. I modelli più ingombranti inoltre possono limitare la visuale esterna nelle svolte più strette. Entrambi problemi risolti con l'adozione di due videocamere, che rendono inoltre più semplice il tracciamento delle auto che ci seguono dietro di noi, oltre a permettere una regolazione più veloce e immediata.

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La minore superficie occupata è poi un enorme vantaggio per quanto riguarda il flusso aerodinamico. Gli attuali specchi retrovisori, sono una zona critica, dove si creano turbolenze e vortici che a velocità autostradali creano parecchio rumore. Ciò avviene soprattutto nelle auto di fascia medio bassa, meno curate sotto tale punto di vista.

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Gli schermi all'interno inoltre non sono soggetti a sporcizia e intemperie, oltre a diminuire notevolmente fenomeni di abbagliamento e riflessi. Oltre agli specchi esterni, i clienti giapponesi avranno la possibilità di scegliere la visuale tramite videocamera anche per lo specchio interno, che garantirà così una visuale libera dai montanti e molto più chiara, annullando di fatto gli angoli ciechi per chi guida.