L'UE pensa a 1000€ di multa per ogni colonnina mancante

L'UE sta valutando di multare gli stati membri di 1000€ per ogni colonnina mancante rispetto i target appena approvati.

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a cura di Florinda Maraschi

Colonnina o multa. L’Unione Europea potrebbe usare il pugno duro con quelle nazioni che non si adegueranno agli obiettivi per la diffusioni delle infrastrutture di ricarica. Secondo quanto riferito al quotidiano tedesco Spiegel da Ismail Ertug, parlamentare europeo e relatore della nuova DAFI (direttiva sull’infrastruttura per i combustibili alternativi), molti paesi dell’unione europea non hanno presentato dei piani strategici per il raggiungimento degli obiettivi. 

Per incentivare, possiamo dire così, gli stati membri ad adeguarsi, alcuni parlamentari europei stanno pensando di inserire nel regolamento una multa di 1.000€ per ogni colonnina mancante rispetto quanto previsto. Sono nell’aria anche sanzioni per chi non manterrà in modo adeguato le stazioni di ricarica. Intanto è stata fissata una data ultima, il 2024, per la presentazione dei piani di realizzazione delle infrastrutture di ricarica da parte dei paesi dell'Unione Europea.

Secondo il testo, entro il 2026, ogni 60 km lungo le arterie principali europee, dovrebbero essere presenti delle stazioni di ricarica. Si tratta di precisi target imposti nel regolamento la cui bozza è stata recentemente approvata dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo, che dovrà poi essere discussa ed eventualmente modificata da Commissione e Consiglio. Il regolamento fa parte del pacchetto Fit for 55 (ricordiamo che si tratta del piano della Commissione UE per attuare il Green deal e ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030).

In passato l’UE si era limitata a segnalare gli obiettivi da raggiungere come quando era stato prefissato, per il 2020, il target di 677.000 stazioni di ricarica per auto e camion elettrici. Ma, ad oggi, ne sono state realizzate soltalto 377.000, appena poco più della metà.

L’Unione Europea sembra pronta a tutto per di evitare ulteriori rallentamenti alla diffusione dei mezzi di trasporto elettrici privati, e una capillare infrastruttura di ricarica è certamente fondamentale per la sostituzione dell’attuale parco auto a motore endotermico, con quelle a motore elettrico.