Nessuno compra un'elettrica perché il prezzo è troppo alto, lo dice la maggioranza

La transizione verso le auto meno inquinanti non è facile e continua ad arrancare in Italia, per diverse ragioni tra cui il prezzo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La scorsa settimana abbiamo avviato un sondaggio dedicato al settore delle elettriche in concomitanza con la proposta (rivelatasi poi un rumor) del Governo di modificare gli incentivi all'acquisto per renderli più appetibili e interessanti. 

Il nostro sondaggio interrogava gli utenti sulla mobilità elettrica e sulle ragioni che hanno impedito il passaggio ad un veicolo 100% elettrico. L'articolo, che è disponibile a questo indirizzo, suggeriva cinque possibilità: prezzo troppo alto (55%), autonomia limitata (18%), ricarica pubblica insufficiente (13%), tariffe di ricarica elevate (11%) e piacere di guida assente (3%).

I risultati emersi non ci hanno sorpreso eccessivamente ed evidenziano il sentimento che abbiamo sempre condiviso nei nostri articoli. Le auto elettriche, anche al netto degli incentivi, hanno un costo ancora troppo elevato e il recente appronfondimento dedicato ai modelli più economici evidenzia ulterioremente questo scenario. Con il valore di acquisto, scontato con gli incentivi, di una Fiat Panda (l'utilitaria per antonomasia) si possono acquistare solamente elettriche compatte con un'autonomia limitata; in altre parole, il corrispettivo di una utilitaria a benzina è un'elettrica che non può essere utilizzata nelle medesime modalità e percorrenze.

Il secondo aspetto che è emerso dal nostro sondaggio riguarda l'autonomia, un punto forte presente "da sempre" in materia elettrico (la famosa ansia da ricarica). Salvo alcuni modelli più rodati e affinati, come le evergreen di casa Tesla o più recenti soluzioni nate esclusivamente su piattaforme elettriche, l'autonomia spaventa ancora tantissime persone ed è motivo di mancato acquisto.

Si tratta di un vero problema? Dai risultati emersi nelle nostre prove crediamo che sia una mezza verità; ci sono vetture con autonomia estremamente limitata, come le proposte più economiche, mentre altre che permettono percorrenze medie/elevate. Sicuramente è necessario però rivedere le modalità di utilizzo, l'approccio e come si intende effettuare la ricarica; riconsiderare questi aspetti permette, senz'altro, una adozione più serena e priva di ripensamenti.

Il terzo aspetto è l'infrastruttura, un grande problema che affligge ancora molte città (anche le più grandi, come Milano). La rete di ricarica non è ancora completamente affinata, le colonnine sono spesso e volentieri posizionate in luoghi difficili da raggiungere o fuori dai centri abitati, e l'interoperabilità non sempre funziona come dovrebbe. Ad aggravare la situazione è il costo della ricarica pubblica che, ultimamente, ha raggiunto livelli importanti obbligando i proprietari di una proposta ricaricabile ad avere una wallbox o ricarica privata per limitare la spesa.

Il sondaggio ha sostanzialmente confermato i nostri sentimenti e paure; l'unico modo per risolvere, oltre ad un piano incentivi ben congeniato, è quello di apportare modifiche alla rete e renderla più efficace ed efficiente per la mobilità del domani.