La Gigafactory di Austin ha nuovamente sospeso le attività produttive, un segnale che va oltre la semplice manutenzione ordinaria e rivela dinamiche di mercato più complesse. L'accumulo di scorte invendute e la crescente pressione competitiva stanno ridisegnando gli equilibri di un settore che sembrava dominato senza discussioni dalla casa californiana.
La situazione più emblematica riguarda il Cybertruck, il pick-up futuristico che doveva rappresentare la rivoluzione del trasporto commerciale americano. Invece di conquistare i mercati, il veicolo sta collezionando fermi produttivi: questa è la terza pausa in dodici mesi, un record che nessun costruttore vorrebbe detenere. I numeri raccontano una storia di aspettative tradite: dalle oltre un milione di prenotazioni annunciate nel 2019, si è passati a consegne effettive di appena 39.000 unità nel 2024.
Il contrasto con la realtà è ancora più evidente quando si osservano i piazzali degli ex negozi Bed Bath & Beyond in Michigan, trasformati in depositi improvvisati per decine di Cybertruck invenduti. Immagini simili si ripetono in diverse città americane, dove i veicoli elettrici di Tesla attendono acquirenti che sembrano non arrivare mai. La capacità produttiva teorica di 250.000 unità annue della Gigafactory texana appare oggi sovradimensionata rispetto alla domanda reale.
I dati del primo trimestre 2025 forniti da S&P Global Mobility offrono uno spaccato illuminante del mercato: il Cybertruck ha registrato 7.126 immatricolazioni, superato dal Ford F-150 Lightning che ha toccato quota 7.913. Per Tesla, abituata a dettare i ritmi del settore elettrico, trovarsi inseguita da un competitor tradizionale come Ford rappresenta un campanello d'allarme significativo. L'azienda di Dearborn ha dimostrato che l'esperienza nel segmento dei pick-up può compensare il ritardo tecnologico nell'elettrificazione.
Parallelamente al flop del Cybertruck, anche la Model Y rinnovata sta deludendo le aspettative commerciali. Il SUV elettrico, che negli anni precedenti aveva rappresentato il cavallo di battaglia della gamma Tesla, non riesce a replicare i successi del passato nonostante un restyling sostanziale. Le prime rilevazioni indicano performance di vendita inferiori non solo rispetto alle previsioni, ma anche confrontate con la versione precedente commercializzata nel 2024.
La strategia di Tesla di comunicare i dati di produzione e consegne esclusivamente su base trimestrale impedisce un'analisi più dettagliata delle tendenze mensili, ma i numeri delle immatricolazioni disponibili dipingono un quadro preoccupante per l'azienda. Il 2025 si sta configurando come un anno di svolta per il costruttore californiano, costretto a confrontarsi con una concorrenza sempre più agguerrita e con un'immagine del brand che risulta sempre più polarizzante.
Le difficoltà commerciali di Tesla non si limitano ai singoli modelli, ma riflettono cambiamenti più profondi nel mercato americano dell'auto elettrica. La crescente disponibilità di alternative valide da parte di costruttori tradizionali, unita a una percezione pubblica del brand influenzata dalle controverse posizioni politiche di Elon Musk, sta erodendo quella che sembrava un'egemonia incontrastata. L'eccesso di scorte che ha portato alla sospensione produttiva di Austin rappresenta il sintomo più evidente di questa transizione.
Mentre Tesla cerca di gestire le difficoltà dei modelli attuali, l'azienda punta sul servizio Robotaxi come elemento di rilancio strategico. Tuttavia, anche questa innovazione sta incontrando resistenze inattese: alcuni legislatori del Texas hanno formalmente richiesto il posticipo del lancio del servizio di ride-sharing autonomo, sollevando questioni cruciali relative alla sicurezza e alla regolamentazione. La richiesta istituzionale di maggiore cautela evidenzia come l'entusiasmo per le tecnologie innovative debba fare i conti con le responsabilità della guida autonoma su strade pubbliche.
Il futuro di Tesla sembra quindi dipendere dalla capacità di superare simultaneamente le sfide del presente e quelle del domani. Da un lato, l'azienda deve recuperare terreno sui modelli tradizionali come Cybertruck e Model Y, dall'altro deve convincere autorità e opinione pubblica della sicurezza delle proprie soluzioni autonome. La sospensione produttiva di Austin rappresenta un momento di riflessione forzata per un'azienda che ha costruito la propria reputazione sulla crescita continua e sull'innovazione dirompente.