PNRR e trasporti: infrastrutture moderne e focus sull’idrogeno

Circa 222 i miliardi di euro che il Governo dovrà gestire nel post pandemia. Nel PNRR particolare attenzione alla rivoluzione verde e transizione ecologica.

Avatar di Valentina Acri

a cura di Valentina Acri

Circa 222 i miliardi di euro che il Governo dovrà gestire nel post pandemia. Secondo quanto emerge dalla nota di Palazzo Chigi, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ruoterà attorno a sei importantissimi punti chiave. Nel Piano spiccano inevitabilmente temi relativi a “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura”, con investimenti complessivi da 49,2 miliardi, di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo, e “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, con 68,8 miliardi di euro destinati al rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa.

Non a caso, l’obiettivo di Palazzo Chigi sembrerebbe essere quello incrementare l’uso degli autocarri a idrogeno fino al 5-7% del mercato entro il 2030, installando ulteriori stazioni di rifornimento soprattutto lungo le tratte particolarmente attraversate dai camion.

Nel piano non mancano infatti investimenti destinati alle “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”. Nel dettaglio, i fondi serviranno per lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese. Il Piano prevede dunque un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. Non mancheranno tuttavia investimenti nella modernizzazione e nel potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica. Pensiamo infatti che attualmente in Italia il 10% dei treni è ancora alimentato a diesel e non esistono adeguate stazioni di rifornimento a idrogeno.

L’obiettivo del progetto è di sviluppare un vero network sull’idrogeno per testare diverse tecnologie e strategie operative, nonché fornire servizi di ricerca e sviluppo e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su larga scala dei loro prodotti, si legge nella nota.

A tal proposito, il Governo ha deciso di stabilire alcuni principali filoni su cui investire, a partire dalla produzione di idrogeno verde con il conseguente sviluppo di apposite tecnologie dedicate allo stoccaggio e trasporto di idrogeno. Non poca sarà inoltre l’attenzione per lo sviluppo di celle a combustibile congiuntamente all’ottimizzazione delle attuali infrastrutture dedicate ai nuovi veicoli green.