Produrre batterie in Europa si può, il piano in 5 punti

La produzione di batterie in Europa ha bisogno di un regolamento chiaro che la guidi verso il futuro: l'occasione è da prendere al volo.

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a cura di Francesco Daghini

Il mercato automobilistico sta subendo fortissimi mutamenti negli ultimi anni, ed è importante riuscire a leggere per tempo questi cambiamenti così da farsi trovare pronti: è questo, sostanzialmente, che chiedono le 11 associazioni di categoria all’Unione Europea, per dare vita a un sistema produttivo locale, che crei posti di lavoro in Europa per una tecnologia - quella delle batterie al litio - destinata a diffondersi a livello mondiale, attaccando in anticipo un settore nel quale regna ancora tanta incertezza.

Le associazioni di categoria coinvolte rappresentano diversi settori di quella che potrebbe diventare un’importantissima catena di produzione e distribuzione per l’economia europea, ma come al solito si trovano davanti a una burocrazia, quella dell’Unione, troppo lenta nelle discussioni e nella definizione dei regolamenti.

Per dare una scossa a questa situazione che rischia di restare bloccata in uno stallo, le 11 associazioni hanno presentato una proposta sviluppata in maniera congiunta, grazie alla quale si potrebbe velocizzare il processo legislativo e dare all’Unione Europea una possibilità concreta di raggiungere gli obiettivi che si è posta in termini di riduzione della CO2 e dei gas inquinanti.

Di fronte a un mercato così dinamico e in forte crescita, questo gruppo di associazioni ha individuato 5 punti chiave su cui lavorare per rendere l’industria europea delle batterie più rispettosa dell’ambiente, ma anche più competitiva sul lungo periodo.

Si parte dall’utilizzo di materie prime riciclate, regola da applicare a tutte le batterie di capacità superiore ai 2 kWh entro il 2030; si passa poi per gli standard costruttivi, che devono essere comuni a tutto il settore, così da ridurre i costi di produzione e facilitare lo smaltimento o il riutilizzo in sistemi di accumulo; il terzo step è quello del recupero dei materiali, perché ormai sappiamo che diverse materie prime possono essere riciclate e revitalizzate per dare vita a nuove batterie, con un minor impatto sull’ambiente; prestazioni e durata sono gli aspetti clou del 4° punto, dovranno essere standardizzate in base alle dimensioni, all’architettura e al campo di applicazione della batteria prodotta; infine, le associazioni chiedono una riduzione dell’utilizzo di sostanze particolarmente inquinanti o altamente infiammabili, così da realizzare batterie più ecologiche e sicure.

Con una legislazione in grado di dare sostegno alla produzione di batterie in Europa si potrà competere con un mercato destinato a crescere a dismisura in pochi anni, ma per farcela l’Europa dovrà muoversi in fretta e con le idee molto chiare.