ShadowCam: il MIT pensa all'auto che "vede dietro l'angolo"

Un nuovo sistema, finanziato dal Toyota Research Institute e sviluppato dal MIT, potrebbe migliorare le future implementazioni della guida autonoma presenti sui veicoli grazie ad una particolare tecnologia dotata di fotocamere standard.

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a cura di Valentina Acri

Un nuovo sistema, finanziato dal Toyota Research Institute e sviluppato dal MIT, potrebbe migliorare le future implementazioni della guida autonoma presenti sui veicoli grazie ad una particolare tecnologia dotata di fotocamere standard.

La guida autonoma è tra i trend in maggiore crescita nel settore automotive, un’innovazione tecnologica che come è noto porterà sempre più alla trasformazione delle attuali abitudini di guida, nonostante proceda a piccoli passi. Ad oggi le auto a guida autonoma, dotate da differenti livelli di indipendenza, offrono tecnologie in grado di supportare il conducente in determinate circostanze o addirittura subentrare al suo posto. Malgrado ciò, nessuna tecnologia è, ad ora, in grado di sostituire totalmente un conducente. Livelli di automazione come il 3 permettono, infatti, che il veicolo abbia il controllo della velocità e dell’ambiente circostante ma non assicurano una sicurezza analoga a quella dell'automobilista.

A tale proposito, gli ingegneri del MIT hanno sviluppato un sistema in grado di rilevare cambiamenti nelle ombre presenti sul terreno circostante per determinare la presenta di un oggetto in movimento in prossimità del veicolo. La nuova tecnologia, denominata ShadowCam, permetterebbe alle auto di evitare eventuali impatti con altre vetture o con pedoni nelle “vicinanze” del veicolo. Il sistema, basato su normali videocamere, batte i tradizionali sistemi lidar in grado di rilevare solamente oggetti direttamente visibili.

la direttrice del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT, ha commentato:

“All’interno di ambienti con altri oggetti o persone in movimento, il nostro prototipo è in grado di "avvisare" tempestivamente l'auto nel caso in cui ci fosse qualcosa o qualcuno dietro l’angolo, cosi che possa rallentare, adattare il suo percorso ed evitare un eventuale scontro”

Attualmente, il sistema è stato solamente testato in ambienti interni. Stando a quanto dichiarato, le basse velocità sono più controllabili in spazi interni e la presenza di luci artificiali rende più semplice il rilevamento delle ombre. In un parcheggio al coperto la ShadowCam ha identificato un’auto in movimento a fari spenti in media 0,72 secondi più rapidamente rispetto ai sensori laser.

“Il nostro sogno è quello di fornire una sorta di visione a raggi X ai veicoli che si muovono velocemente per le strade”.

ShadowCam utilizza una forma di intelligenza artificiale per rilevare cambiamenti tra luci e ombre in una determinata aria. Nel dettaglio, utilizza sequenze di fotogrammi rilevando variazioni nell’intensità della luce cosi da stabilire se le ombre sono determinate da un oggetto in movimento o fermo. Pertanto ShadowCam, raccogliendo e analizzando le informazioni rilevate, “reagisce” di conseguenza: se l’immagine viene riconosciuta come dinamica, il sistema dà al dispositivo l’input per rallentare o fermarsi.