Stellantis si appresta a riconsiderare le proprie strategie sull'elettrificazione totale del mercato europeo, almeno secondo quanto riportato dal quotidiano francese Les Echos. La testata, nota per aver anticipato con precisione diverse mosse strategiche dei grandi gruppi automobilistici d'Oltralpe, rivela che il colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA starebbe abbandonando l'ambizioso piano di commercializzare esclusivamente veicoli elettrici in Europa entro il 2030. Questo cambio di rotta segnerebbe un significativo distacco dalla visione precedentemente delineata dall'ex amministratore delegato Carlos Tavares nel piano strategico "Dare Forward".
La nuova direzione aziendale, guidata dal presidente John Elkann, sembra orientata verso una strategia più cauta e diversificata. "L'obiettivo del 100% elettrico entro il 2030 non è più rilevante", avrebbe dichiarato a Les Echos una fonte interna al gruppo, confermando un ripensamento sostanziale delle politiche aziendali. Questo riallineamento strategico non sorprende del tutto, considerando che lo stesso Elkann ha recentemente espresso critiche verso l'approccio unidirezionale dell'Unione Europea, che privilegia esclusivamente i veicoli a batteria.
La decisione di ricalibrare gli obiettivi elettrici di Stellantis si inserisce in un contesto di mercato europeo caratterizzato da un evidente rallentamento nella crescita delle vendite di veicoli completamente elettrici (per cui si rende necessaria una wallbox). Questo fenomeno riflette l'incertezza diffusa tra i consumatori europei, sempre più cauti nell'abbracciare la transizione elettrica nonostante gli incentivi governativi e le pressioni normative.
In risposta a queste dinamiche di mercato, Stellantis starebbe quindi rivalutando l'importanza della tecnologia ibrida come soluzione transitoria più accettabile per una clientela ancora esitante. Le motorizzazioni ibride potrebbero rappresentare un compromesso strategico: offrono una riduzione delle emissioni rispetto ai motori tradizionali, ma senza imporre ai clienti i limiti percepiti della mobilità completamente elettrica, come l'ansia da autonomia e i tempi di ricarica.
Questo cambiamento di prospettiva non rappresenta semplicemente un aggiustamento tattico, ma una revisione fondamentale della visione aziendale. Se confermato ufficialmente, questo ripensamento potrebbe segnalare un approccio più pragmatico alla transizione energetica nel settore automobilistico, con Stellantis che si prepara ad adattare le proprie strategie alla realtà del mercato piuttosto che a obiettivi politici prestabiliti.
Il segnale inviato da Stellantis potrebbe inoltre influenzare le strategie di altri costruttori e persino le future politiche europee in materia di mobilità sostenibile. In un momento in cui diversi paesi europei stanno già rivedendo i propri piani di abbandono dei motori a combustione, la posizione di un gruppo delle dimensioni di Stellantis potrebbe accelerare un ripensamento collettivo sulle tempistiche e le modalità della transizione verso un parco auto a zero emissioni.