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Tesla Model Y, cosa ci piace e cosa no | Prova su strada

A distanza di qualche settimana dalla prima prova su strada di Model Y, abbiamo avuto la possibilità di provare anche la versione Performance famosa per la sua potenza straordinaria.

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Pubblicato il 31/05/2022 alle 08:58
Abbiamo già
provato Model Y poco dopo la sua disponibilità in Italia, e ora dopo una prova approfondita del modello “Performance”, vi proponiamo questo articolo in cui vogliamo essere più
specifici (e critici) sui vari aspetti di Model Y. Continuano la lettura troverete le nostre opinioni su cosa ci piace di Model Y, cosa invece secondo noi è migliorabile e cosa, invece, non ci convince per niente. Alcuni dei punti che tratteremo sono gestibili da Tesla con degli aggiornamenti software, altri invece potrebbero essere oggetto di miglioramenti futuri.  

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Cosa ci piace 

Iniziamo con i punti che ci hanno convinto profondamente e che riteniamo i veri pregi di questo SUV Tesla. 

Visibilità alla guida 

La visibilità durante la guida è superba. Questo pregio è legato alla scelta di design molto pulito che elimina il quadro strumentazioni classico e posiziona tutto in un grande schermo centrale. Lo stesso si potrebbe dire di Model 3, ma la posizione rialzata di Model Y amplifica questa sensazione. Non ci sarà nulla a distrarvi dalla guida, avrete sempre la massima visibilità sulla strada e anche il montante, essendo l’area visibile molto ampia, incide poco sull’esperienza di guida. 

Prestazioni 

Ovviamente il doppio motore elettrico in grado di sprigionare il corrispettivo di più di 450 cavalli offre prestazioni da supercar. 3.5 secondi per lo spunto da 0 a 100 km/h, e velocità massima di 250 km/h. Sono prestazioni addirittura troppo elevate per un’auto del genere, che trova un po’ di limitazioni nelle sue caratteristiche meccaniche (ne parleremo fra poco). In ogni caso, la coppia istantanea rende l’esperienza di accelerazione qualcosa che continua a sorprendere, anche se ormai non è più una novità. 

Interni 

Gli interni di Model Y non sono differenti rispetto a quelli di altri modelli Tesla, ma quello non ci scoraggia a considerarli un punto di pregio. In questo giudizio c’è chiaramente una parte soggettiva, ma vogliamo premiare la pulizia delle linee e la semplicità, una vista armoniosa che si apprezza anche quando vorrete dare una sistemata e fare pulizia. Questo giudizio riguarda gli interni neri, mentre manteniamo dei dubbi sugli interni bianchi, bellissimi da vedere ma più difficili da gestire in termini di manutenzione. 

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tesla-model-y-long-range-201414.jpg tesla-model-y-long-range-201417.jpg tesla-model-y-long-range-201420.jpg tesla-model-y-long-range-201421.jpg tesla-model-y-long-range-201422.jpg

Cosa non ci convince del tutto 

Passiamo ora alle caratteristiche che non ci convincono fino in fondo. È importante capire che i punti che toccheremo ora non sono da considerare negativi, bensì semplicemente qualcosa che secondo noi è migliorabile. 

Assemblaggio 

Tesla è sempre stata criticata per la qualità dell’assemblaggio. Crediamo che la situazione sia stata spesso montata e resa più grave di quello che è nella realtà. Tutte le auto hanno potenziali problemi di assemblaggio, ma siccome Tesla rappresentava la novità (soprattutto un paio di anni fa), era sotto la lente d’ingrandimento e ciò portava, a volte, ad essere più critici del necessario. Certo quello che ci saremmo aspettati è che Tesla, proprio perché aveva gli occhi puntati addosso, facesse qualcosa per migliorare il controllo qualità dell’assemblaggio dei veicoli prima dell’uscita dalla fabbrica di produzione. A quanto pare questa situazione è ancora altalenante, ci sono veicoli più fortunati e meno fortunati. 

La buona notizia, in questo caso, è che tutti i disallineamenti che si possono verificare sulle varie parti sono facilmente risolvibili, e probabilmente se acquisterete una nuova auto questa verrà controllata dall’officina Tesla prima che la ritiriate. E se non è così, basterà una visita e un’oretta di attesa per risolvere i problemi.  

È quindi un problema che non esiste? Diciamo che è facilmente risolvibile, ma se non avete un concessionario Tesla nelle vostre vicinanze, e non sarete particolarmente fortunati, potreste avere qualche noia da gestire.  

Estetica 

L’estetica, come diciamo sempre, è un fattore altamente soggettivo, quindi potrete essere o non essere d’accordo con questa opinione. Riteniamo che Model Y sia molto bella esteticamente, ma crediamo che Tesla avrebbe potuto fare qualcosa di più per differenziarla da Model 3. Dopotutto sembra proprio una Model 3 rialzata e con portiere allungate per colmare la differenza di altezza. Non è nulla di più di quello che si vedeva fare con i primi SUV, ci saremmo aspettati uno sforzo in più. Soprattutto vista da dietro sembra ci sia stato un impegno minimo da parte dei designer Tesla. 

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Autopilot da comprare a parte 

Ancora dopo anni non siamo convinti che la strategia di vendere le funzionalità di Autopilot come optional sia la scelta giusta. Per fortuna l’anno scorso Tesla ha diviso il pacchetto di funzioni di guida autonoma in due pacchetti, così da rendere l’accesso alla spesa più gestibile per chi non vuole la massima automazione: di base avrete un ADAS avanzato con mantenimento di corsia, velocità e frenata; con 3800€ in più aggiungerete il cambio di corsia autonomo, il parcheggio automatico e il Summon (la possibilità di controllarla dallo smartphone); con 7500€ in più (rispetto al prezzo base) avrete tutte le funzioni citate fino ad ora e in più il riconoscimento di stop e semafori e, in futuro, la guida autonoma in città. 

Siccome tra le peculiarità che hanno portato Tesla agli albori della cronaca c’è proprio l’Autopilot, crediamo che le funzioni di Autopilot avanzato dovrebbero essere considerate come pacchetto base. 

Navigatore 

Il navigatore Tesla è basato sulle mappe Google Maps e offre algoritmi di routing avanzati che tengono in considerazione lo stato di carica della batteria e la rete SuperCharger. Non abbiamo nulla da dire sull’efficacia del navigatore, ma sul modo in cui sono proposte le indicazioni e sull’assenza totale di personalizzazione ed ergonomia dell’interfaccia. Se l’esperienza andava bene qualche anno fa, nel tempo non è stato fatto nulla per migliorarla, o quasi nulla. Ad esempio, ci siamo trovati più volte con delle indicazioni troppo specifiche ma indecifrabili, come il “gira nella via XX”, indicazioni che sulla segnaletica stradale non comparivano. Non è possibile impostare uno zoom della mappa, o meglio, potrete fare uno zoom con due dita, ma questo zoom sarà solo temporaneo per poi tornare a una dimensione decisa dal navigatore, a volte troppo piccola per distinguere le vie. Insomma, ogni tanto il navigatore ci crea qualche dubbio, cosa che non succede con Google Maps su smartphone. 

Guida sportiva 

Le prestazioni di Model Y portano in maniera naturale a ricercare una guida sportiva, ma non sempre la risposta degli ammortizzatori e telaio sono all’altezza delle prestazioni. Con Model Y Performance (rispetto a Long Range) avrete cerchi da 21”, freni potenziati e sospensioni ribassate. Ma non è sufficiente per contrastare il rollio e migliorare l’inserimento in curva. Intendiamoci, è decisamente meglio rispetto a molti altri SUV della stessa categoria, ma non è sufficiente, perché le prestazioni vanno ben oltre quelle di SUV in questa fascia di prezzo. Ci piacerebbe avere qualcosa di più sul modello Performance. 

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Aggiornamenti solo su Wi-Fi 

Ogni Tesla include connettività LTE, che è tuttavia limitata alle informazioni di navigazione o ai servizi aggiuntivi d’intrattenimento. Gli aggiornamenti software richiedono la connettività Wi-Fi che può essere fornita collegando l’auto a una rete wireless classica, o al vostro smartphone in modalità hotspot. 

In entrambi i casi non è qualcosa di comodo da fare. Non capiamo il perché di questa limitazione, considerando che la stessa rete LTE viene usata anche per lo streaming di video tramite Netflix e YouTube, quindi non è un problema di volume di dati.  Tesla, dovresti attivare questa possibilità. 

Schermo fisso 

Lo schermo fisso fa bene il suo dovere, ma considerando che la totalità dei comandi è posizionata proprio in questo schermo, sarebbe bello avere la possibilità di ruotarlo sull’asse verticale per girarlo verso il conducente, avvicinando anche la superficie visibile al tocco. Questa caratteristica arriverà probabilmente a breve, poiché è già stata avvistata su Model S e Model X. 

Cosa non ci piace 

Passiamo infine ai punti che non ci convincono e che Tesla dovrebbe sistemare il prima possibile. 

Tendina bagaglio posteriore 

Sembra quasi che Tesla si sia proprio dimenticata d’inserire una tendina in grado di coprire il vano bagagli posteriore, una caratteristica che esiste da sempre su qualsiasi SUV o station wagon. La mancanza della tendina, a parte un fattore estetico, perde la possibilità di ottenere una superficie per carichi leggeri, ma lascia ai soli vetri oscurati la privacy di quello che mettiamo nel bagagliaio. 

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Portellone “frunk” non elettrico 

Il portellone del bagagliaio anteriore non è elettrico, ed è un peccato perché è il vano di carico che userete più spesso se dovrete portare con voi uno zaino o una borsa da palestra. Così come è stato elettrificato il portellone posteriore, si poteva elettrificare subito anche quello anteriore (e questo vale per qualsiasi Tesla). 

Impossibilità di personalizzare schermata home con caratteristiche di guida 

La personalizzazione della schermata Home è limitata a poche funzioni. Ci piacerebbe vedere la possibilità di inserire in un menù veloce tutte le funzioni che desideriamo, già presenti in altri menù. Ad esempio, guidando Model Y ci piace passare spesso dalla modalità di accelerazione standard a quella comfort, che limita l’aggressività con cui l’auto accelera senza costringerci a controllare millimetricamente il nostro piede. Per fare questo cambio dobbiamo ogni volta attivare il menù delle impostazioni principali ed entrare in un sottomenù. Insomma, la mancanza, o meglio l’estrema limitazione dei comandi fisici che ha portato tutto in uno schermo centrale dovrebbe essere controbilanciata dalla possibilità di mettere su questo schermo i comandi che usiamo più spesso, scelti tra tutti i comandi, non tra quelli che Tesla ritieni importanti, poiché ognuno di noi ha uno stile di guida e necessità differenti. 

Mancanza sensore altezza nel bagagliaio (presente su Model X) 

Non c’è un sensore che rileva la distanza del portellone posteriore da un soffitto, e in un paio di occasioni, ad esempio in parcheggi sotterranei, abbiamo avuto il dubbio che potesse sbattere contro il soffitto. Siccome Tesla impiega già una soluzione simile per le porte di Model X, che adattano l’apertura in base allo spazio laterale, crediamo che un sensore del genere non sia difficile da implementare. 

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Premium Connectivity 

Non ci piace pagare 10 euro al mese per la Premium Connectivity, che offre le mappe satellitare, informazioni sul traffico e lo streaming dati per l’intrattenimento. La cifra non è alta per quello che offre, ma troviamo poco sensato che questa funzione non possa essere inclusa come standard. Certo, Tesla non è l’unica che aggiunge un abbonamento mensile per funzioni telematiche avanzate, quindi che aggiungano almeno la possibilità di aggiornamenti software via LTE a chi paga la Premium Connectivity. 

Verdetto 

Se volete acquistare una Model Y, vi consigliamo quindi di valutare tutti i pro e i contro che vi abbiamo raccontato in questo articolo. Model Y è comunque un SUV in grado di offrire un’esperienza di guida di alto livello e un’abitabilità a bordo di prim’ordine. Tra i “difetti” che abbiamo riscontrato, come potete vedere, si tratta di scocciature più che di reali difetti. I punti di miglioramento sono diversi, mentre tra i pregi più importanti ci sono caratteristiche di esperienza di guida impareggiabili.  Non abbiamo ovviamente accennato all’autonomia, che per Model Y Performance è di circa 500 km. Non si tratta di un valore ancora stellare, ma è tra i migliori se consideriamo altri SUV elettrici, e non solo. 

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