Tesla perde il primato: Byd è il nuovo leader in Europa

Avanzata cinese nel mercato auto europeo: nonostante i dazi sulle elettriche, cresce la presenza dei brand asiatici grazie ai modelli ibridi

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a cura di Tommaso Marcoli

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La rivoluzione silenziosa dell'auto cinese conquista l'Europa, superando ostacoli e previsioni. I numeri di aprile 2025 raccontano una storia che pochi avrebbero immaginato possibile solo qualche anno fa: mentre il mercato automobilistico europeo rimane stabile con 1,085 milioni di vetture vendute, i brand cinesi registrano un impressionante balzo in avanti del 79%, raggiungendo 50.173 unità. La loro quota di mercato è quasi raddoppiata in dodici mesi, passando dal 2,6% al 4,6%, dimostrando una capacità di adattamento sorprendente di fronte alle barriere commerciali imposte dall'Unione Europea.

Contrariamente alle aspettative, i dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina non hanno frenato l'avanzata del Dragone, ma hanno invece stimolato una rapida diversificazione dell'offerta. I costruttori cinesi hanno sapientemente riorientato la loro strategia verso le motorizzazioni ibride, intercettando precisamente le preferenze dei consumatori europei. I risultati parlano da soli: mentre le vendite di auto elettriche cinesi sono cresciute del 41%, quelle delle ibride plug-in (per entrambe serve una wallbox) hanno registrato un incredibile +534%, raggiungendo 9.472 unità. Ancora più impressionante l'esplosione delle ibride non ricaricabili, con un aumento del 3.946% e 8.619 esemplari consegnati.

Ad aprile 2025 si è verificato un evento storico che simboleggia questo cambiamento epocale: per la prima volta BYD ha superato Tesla nelle vendite europee di auto elettriche, seppur di poco (7.231 contro 7.165 unità). Un sorpasso che l'analista Felipe Munoz definisce "un momento spartiacque", considerando che Tesla dominava incontrastata questo segmento da anni, mentre BYD ha iniziato seriamente la sua espansione europea solo alla fine del 2022.

La nuova geografia dei brand cinesi in Europa

Il panorama dei costruttori cinesi in Europa sta rapidamente evolvendo, con una chiara gerarchia che inizia a delinearsi. BYD guida la carica con 12.558 veicoli consegnati ad aprile, decuplicando i risultati dell'anno precedente. La segue Chery, che con i suoi sub-brand Jaecoo e Omoda ha realizzato un clamoroso +1.149%, raggiungendo 5.773 unità. Al terzo posto troviamo Geely con 4.043 veicoli e una crescita del 31%, mentre Xpeng si distingue con un incremento del 270% e 1.665 unità vendute.

Un caso particolare è rappresentato da MG, storico marchio britannico ora di proprietà della cinese SAIC, che ha registrato un aumento del 25% con 21.735 veicoli consegnati. Se consideriamo l'intero primo quadrimestre del 2025, MG mantiene saldamente la leadership tra i brand cinesi in Europa con 99.627 unità, seguita a distanza da BYD (41.409) e Chery (21.571).

La strategia cinese appare chiara e ben articolata: non concentrarsi esclusivamente sulle auto elettriche, ma proporre un'offerta diversificata che include modelli ibridi di vario tipo e persino vetture tradizionali a benzina, cresciute dell'11% con 13.786 unità vendute. Come sottolinea Munoz: "La Cina non è solo leader mondiale nei veicoli elettrici a batteria, ma le sue case automobilistiche sono all'avanguardia anche nei veicoli ibridi plug-in".

La reazione alle barriere commerciali è stata quindi rapida e intelligente: diversificare per crescere, puntando su tecnologie alternative all'elettrico puro per mantenere lo slancio dei piani di espansione globale. Un approccio che sta dando frutti evidenti e che preoccupa i costruttori europei tradizionali, già in difficoltà nel segmento elettrico.

BYD, in particolare, sta accelerando la sua strategia europea con l'imminente apertura di uno stabilimento produttivo in Ungheria, che le permetterà di aggirare i dazi e rafforzare ulteriormente la sua presenza nel continente. Un investimento che sottolinea la serietà delle ambizioni cinesi nel mercato automobilistico europeo.

L'Italia tra tradizione e apertura ai nuovi marchi

Il fenomeno dell'avanzata cinese si riflette chiaramente anche nel mercato italiano, tradizionalmente legato ai brand nazionali ed europei. I dati presentati all'Automotive Dealer Day rivelano un cambiamento significativo nelle abitudini d'acquisto degli italiani: la "fedeltà" al marchio, un tempo considerata un caposaldo del comportamento dei consumatori nostrani, sta rapidamente erodendosi.

Secondo il New Brand Observatory di Quintegia, i brand emergenti – per il 90% di origine o proprietà cinese – hanno già raggiunto una quota di mercato del 6% nel primo trimestre del 2025, con un incremento di oltre due punti percentuali rispetto all'anno precedente. Un balzo impressionante se si considera che nel 2021 questi marchi rappresentavano appena lo 0,4% del mercato italiano.

A dominare questa nuova ondata è MG, con una quota del 3,5%, seguita da BYD con lo 0,9%. Gli altri brand cinesi si attestano ancora sotto lo 0,5%, ma le previsioni indicano una crescita rapida nei prossimi anni. Lo studio prevede che entro il 2028 i brand "emergenti" presenti in Italia arriveranno a quota 27, configurando un panorama automobilistico radicalmente diverso da quello attuale.

Particolarmente significativa è l'apertura dei giovani italiani verso questi nuovi marchi. L'Automotive Customer Study 2025 di Quintegia rivela che il 44% degli acquirenti si dichiara pronto a considerare brand cinesi per il prossimo acquisto, ma questa percentuale sale addirittura al 74% tra i giovani della Generazione Z. Un dato che suggerisce come il futuro del mercato automobilistico italiano potrebbe essere molto più orientato verso l'Oriente di quanto non si potesse immaginare solo pochi anni fa.

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2 Commenti

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Penso che lo abbiano capito anche i sassi che il futuro dell'auto è elettrico, ma se i prezzi del catenaccio europeo sono alle stelle rispetto al reddito medio italiano, chi è causa derl suo mal pianga sè stesso.
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Più che altro i brand "tradizionali" continuano a proporre ciofeche analogiche o "restiling" che vuol dire: ti vendo la panda di 30 anni fa, ma ho cambiato il colore degli specchietti e la paghi un abominio in rapporto al nulla tecnologico che contiene - non mi sorprenderei avesse ancora le valvole - la gente si stufa di essere presa per il c**o; (detto da felicissimo possessore di una BYD Seal U)
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