Toyota è contro l'elettrificazione delle vetture sportive

Le auto sportive elettriche? Per Akio Toyoda sì, ma nulla batte l'emozione di un motore rumoroso e il profumo inconfondibile della benzina

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a cura di Tommaso Marcoli

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Il dibattito sulle sportive elettriche in casa Toyota continua a rimanere acceso, con posizioni contrastanti che vedono il presidente Akio Toyoda fermo difensore della tradizione a benzina. Nonostante il concept FT-Se abbia fatto la sua comparsa ormai due anni fa, la transizione verso un modello di produzione di una sportiva elettrica targata Toyota sembra ancora lontana. La questione non è solo tecnica ma anche filosofica e va al cuore dell'identità stessa delle auto sportive secondo la visione del vertice aziendale, che mantiene un approccio conservatore in un panorama automobilistico sempre più orientato all'elettrificazione.

L'identità di Akio Toyoda va ben oltre quella del tipico presidente di una multinazionale. Conosciuto nell'ambiente delle corse con lo pseudonimo "Morizo", adottato nel 2007 per la 24 ore del Nürburgring, Toyoda incarna una figura quasi romanzesca nel mondo dell'automobile. Questo alter ego non è rimasto confinato alle competizioni, ma è diventato un marchio distintivo per versioni speciali come la Corolla GR e la Lexus LBX, testimoniando il profondo legame tra il manager e la passione per la guida sportiva.

"Per me che sono un pilota provetto, la definizione di auto sportiva è un qualcosa che emani odore di benzina e un motore rumoroso", ha dichiarato Toyoda ad Automotive News, svelando una visione profondamente sensoriale dell'esperienza di guida. Non si tratta solo di prestazioni, ma di una dimensione emozionale che, secondo il presidente, i veicoli elettrici faticano a riprodurre.

La posizione di Toyoda sulle sportive elettriche non è di totale chiusura, tanto che lui stesso ha ammesso l'esistenza di gruppi di lavoro interni all'azienda impegnati nello sviluppo di una sportiva a batteria entusiasmante. Tuttavia, le sue perplessità rimangono concrete e radicate nell'esperienza diretta del circuito.

Il cuore della resistenza di Toyoda alle sportive elettriche risiede nelle attuali limitazioni tecnologiche. "Non è entusiasmante gareggiare con veicoli elettrici perché la batteria non dura più di un'ora su un circuito", ha osservato, aggiungendo che le competizioni si trasformerebbero in "una gara di tempo di ricarica o di scambio batterie". Considerazioni pragmatiche che emergono dalla sua esperienza diretta come pilota, più che dalla sua poltrona di presidente.

Questa visione si inquadra nella più ampia strategia Toyota sull'elettrificazione, caratterizzata da un approccio multi-tecnologico che non abbandona i motori termici. Toyoda ha ripetutamente affermato che i veicoli completamente elettrici non supereranno mai il 30% delle vendite globali, mantenendo una posizione controcorrente rispetto ai competitor che puntano decisamente sulla transizione elettrica.

Il futuro bivalente delle sportive Toyota

Nonostante le riserve del presidente, i progetti per la FT-Se elettrica non sono stati accantonati. Secondo Hideaki Iida, responsabile del progetto per il Gazoo Racing Design Group, la versione di serie arriverà dopo il 2026. Le specifiche tecniche anticipate dall'ingegnere capo Fumihiko Hazama parlano di una coupé a trazione integrale con un motore elettrico per asse, alimentata da un pacco batterie di nuova generazione che potrebbe adottare la tecnologia allo stato solido, fiore all'occhiello della ricerca Toyota.

Le prestazioni promesse sono da vera sportiva: scatto da 0 a 100 km/h in appena 3 secondi e velocità massima autolimitata a 250 km/h. Numeri che potrebbero soddisfare gli appassionati, ma evidentemente non abbastanza per convincere pienamente Toyoda, che rimane legato all'esperienza multisensoriale offerta dai motori termici.

Parallelamente, Toyota ha annunciato una nuova generazione di sportive a benzina che dimostra come l'azienda non intenda abbandonare la strada tradizionale. La Supra avrà un'erede, mentre si vocifera del ritorno di nomi storici come Celica e MR2. Nell'orbita Lexus, la nuova GT3 potrebbe dare vita a una supercar stradale, mentre è già in fase di sviluppo la futura generazione della GR86.

Questa strategia a doppio binario riflette la filosofia di Toyota: non chiudere porte, ma esplorare diverse strade tecnologiche, mantenendo sempre al centro l'esperienza di guida. Un approccio che potrebbe rivelarsi vincente in un periodo di transizione tecnologica, permettendo all'azienda di adattarsi gradualmente alle evoluzioni del mercato senza sacrificare la propria identità storica e le aspettative degli appassionati più tradizionalisti.

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"Non è entusiasmante gareggiare con veicoli elettrici perché la batteria non dura più di un'ora su un circuito". Non mi pare che la benzina duri tanto di piu...
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