Toyota pensa a un futuro diversificato e non 100% elettrico

Per Toyota il futuro non può essere 100% elettrico perché non ci sono risorse a sufficienza per le batterie di tutti.

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a cura di Francesco Daghini

Non è un segreto che Toyota non stia puntando forte sulla mobilità elettrica come tante sue concorrenti: per lungo tempo l'ormai ex-CEO della compagnia, Akio Toyoda, ha rilasciato dichiarazioni pubbliche in cui criticava la scelta di puntare unicamente sulla mobilità elettrica come alternativa ai combustibili fossili e nonostante il cambio al vertice sembra che la casa giapponese non abbia intenzione di cambiare rotta.

E non è tutto, perché a sostegno della propria decisione Toyota ha presentato delle statistiche molto interessanti in occasione del World Economic Forum, svoltosi a Davos tra il 16 e il 20 gennaio scorso: sul palco del forum è salito Gill Pratt, Chief Scientist di Toyota, che ha provato a spiegare perché Toyota non ritiene possibile un futuro in cui tutti quanti guideremo un'auto elettrica.

Il presupposto iniziale del discorso è che le scorte di terre rare (in particolare di litio) necessarie alla produzione di batterie sono estremamente limitate - un dato di fatto inconfutabile, a meno che in futuro non si scoprano enormi giacimenti. Data questa carenza, Toyota usa come esempio una flotta composta da 100 auto con emissioni di CO2 medie di 250 g/km: ipotizzando di avere a disposizione litio a sufficienza per produrre batterie per un totale di 100 kWh, oggi come oggi si potrebbe produrre una, forse 2 auto elettriche, con il risultato che le emissioni della flotta calerebbero di appena 1.5 g/km perché le 99 auto restanti sarebbero obbligate a continuare a utilizzare solo carburanti fossili.

Se invece si decidesse di utilizzare la stessa quantità di litio per dare vita a motori ibridi supportati da una batteria al litio, si riuscirebbero a creare 90 batterie da 1.1 kWh per altrettante auto ibride, sufficienti a ridurre la media di emissioni a 205 g/km, un dato drasticamente più basso rispetto ai 250 iniziali, nonostante in questo scenario 10 auto restino comunque prive di una batteria.

L'idea è che per ridurre in maniera più uniforme le emissioni di CO2 sarebbe più funzionale avere un ampio parco di auto ibride, piuttosto che una piccola parte di auto elettriche mentre il resto prosegue a consumare solo combustibili fossili.

Nonostante questa posizione chiara, Toyota non può esimersi dallo sviluppo di nuove auto elettriche come la futura C-HR prevista anche in una versione 100% elettrica, ma senza dubbio nei prossimi anni la casa nipponica continuerà a investire le sue risorse nello sviluppo di motori ibridi.