Toyota si ricompra le bZ4X fallate dai suoi clienti

Toyota bZ4X ha un difetto molto grave alle ruote, ad oggi senza soluzione: per i clienti scontenti l'azienda si offre di ricomprare l'auto.

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a cura di Francesco Daghini

Circa un mese fa è circolata una notizia abbastanza spaventosa che riguarda la nuova Toyota bZ4X, il primo crossover elettrico della compagnia giapponese: dopo aver venduto circa 2700 unità in tutto il mondo, Toyota si è accorta di un grave difetto che riguarda circa il 10% delle auto vendute e ha deciso di avviare una campagna di richiamo in cui ha pregato i propri clienti di non utilizzare assolutamente l'auto.

Se si arriva a fare una richiesta di questo tipo, il problema dev'essere davvero grave, e infatti così è: secondo quanto riporta la campagna di richiamo, durante le frenate più intense è possibile che una o più ruote si stacchino dall'auto a causa di bulloni stretti in modo errato. E' passato più di un mese da quando è stata avviata la campagna, ma ad oggi Toyota non ha ancora trovato un modo di risolvere in modo definitivo il problema, pertanto sta offrendo ai propri clienti varie soluzioni per risolvere la situazione in modo alternativo.

Toyota ha mandato una lettera a tutti i proprietari di bZ4X, offrendo un'auto a noleggio e la possibilità di parcheggiare la propria bZ4X fallata in un garage fornito dall'azienda stessa, pagando al tempo stesso il carburante per l'auto e offrendo un credito di 5000 $, il tutto unito alla possibilità di estendere la garanzia sulla propria auto.

Se tutto questo non dovesse bastare, Toyota si offre di ricomprare a prezzo pieno la bZ4X dai propri clienti, una soluzione che potrebbe rivelarsi molto costosa da mettere in pratica se si considera che l'auto ha un prezzo di partenza in Italia di 45.000 euro. Per fortuna di Toyota il problema è stato scoperto molto presto e la quantità di auto vendute in tutto il mondo (270) è molto contenuta.

Il buon nome di Toyota, famosa per la qualità delle sue auto, è senza dubbio stato messo a dura prova da questa vicenda, e potrebbe rallentare in modo significativo il passaggio alla mobilità elettrica da parte del colosso giapponese.