UE, la riforma di ETS: giro di vite sulle emissioni di CO2

Le emissioni di CO2 dovranno essere drasticamente ridotte, e l'Unione Europea sta facendo di tutto per centrare l'obiettivo.

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a cura di Francesco Daghini

Nella notte di sabato è stata approvata la riforma del 'Emission Trading System' (ETS), il sistema messo a punto dall'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas a effetto serra da parte delle industrie maggiormente responsabili per il rilascio di CO2 nell'atmosfera: il sistema è già attivo da diversi anni ma ora gli obiettivi si stanno facendo più ambiziosi e stringenti, così da spinger ancor di più le aziende a trovare alternative più ecologiche e rinnovabili.

L'obiettivo del sistema ETS è quello di ridurre le emissioni del 62% entro il 2030, prendendo come base i dati di emissione del 2005: per centrare l'obiettivo, sono state tagliate di ben 117 milioni le tonnellate di CO2 che potranno essere "ufficialmente" immesse nell'ambiente tra il 2024 e il 2026, riducendo il numero di quote green che l'Unione Europea metterà in vendita, a disposizione delle aziende.

Anno dopo anno la quantità di quote green acquistabili calerà sempre di più, nell'ordine del 4.3% a salire: ciò significa che di anno in anno inquinare immettendo CO2 sarà sempre più costoso per le aziende che operano in Europa, che avranno quindi un incentivo economico evidente per andare alla ricerca di metodi di produzione che siano meno impattanti sull'ambiente. Infine, per spingere ancor di più le aziende a trovare soluzioni ecologicamente compatibili, l'UE ha deciso di ridurre le quote green gratuite che vengono assegnate, andando a calare fino al 2034 quando saranno completamente rimosse.

Tra le più importanti novità del provvedimento troviamo una voce che parla delle emissioni di CO2 derivate dalle spedizioni via mare: è la prima volta che questo dato viene incluso nel conteggio delle emissioni di CO2 per le aziende, e potrebbe avere un forte impatto sulle possibilità di operare liberamente da parte di chi è solito produrre, anche parzialmente, in oriente per poi farsi spedire la produzione nel vecchio continente.

Infine, l'UE ha deciso di dare vita anche a un secondo sistema ETS, chiamato ETS II, pensato appositamente per la gestione delle emissioni derivanti dal riscaldamento dei palazzi e dal trasporto di merci su gomma; entrerà in vigore nel 2027 o 2028, a seconda dell'andamento dei prezzi sul mercato energetico.