Aziende italiane pronte ad adottare tecnologie innovative come gli ologrammi

Ologrammi e assistenti virtuali saranno una realtà mentre strumenti interattivi touch e trasmettitori sensoriali saranno la normalità negli uffici italiani nel prossimo decennio. E' quello che emerge da una ricerca Ricoh

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a cura di Giuseppe Saccardi

Un ricerca commissionata da Ricoh Europe e condotta da Coleman Parkes Research (Tech Evolved Workplace) ha messo in evidenza che la maggior parte delle aziende europee dimostra un forte interesse nei confronti di tecnologie che renderanno possibili modalità di lavoro innovative. Ad esempio il 59% si dice convinta crede che sarà in grado di farsi sostituire da assistenti virtuali e ologrammi nelle riunioni aziendali.

Le innovazioni che secondo oltre la metà dei rispondenti potrebbero diventare realtà nei prossimi 30 anni includono i droni e le comunicazioni Bluetooth cervello-cervello. La maggior parte delle aziende mostra anche interesse nell’adozione delle nuove tecnologie ma ognuna viaggia a velocità differenti.

Un futuro con  comunicazionevi a ologramma per le aziende italiane

Come si collocano le aziende italiane in questo contesto? Quali tecnologie si profilano all’orizzonte secondo i manager italiani?

In relazione ad alcune innovazioni tecnologiche le aziende italiane vengono considerate “forward-thinkers” rispetto ad altri Paesi e alla media europea. Il campione italiano si aspetta che nel corso del prossimo decennio negli uffici saranno disponibili le seguenti innovazioni:

  • Strumenti interattivi touch (73%)
  • Trasmettitori sensoriali (47%) - piccoli dispositivi adattati all’orecchio che consentono di trasmettere dati audio e video direttamente al cervello sotto forma di segnali elettronici

Per quanto riguarda le altre tecnologie prese in considerazione nell’indagine, secondo le aziende italiane entro i prossimi dieci anni negli uffici diventeranno realtà:

  • Sistemi di riconoscimento vocale: 65%.
  • Occhiali per la realtà aumentata: 62%.
  • Robot per l’ufficio: 54%.
  • Ologrammi che sostituiranno le persone nelle riunioni aziendali: 45%.
  • Droni: 49%.
  • Comunicazioni Bluetooth cervello-cervello: 31%.

Cosa  se ne può derivare? Dai risultati emerge che le aziende considerano utile un’innovazione tecnologica se riescono ad immaginarne l’effettivo utilizzo sul posto di lavoro entro i prossimi cinque/dieci anni.

Non bisogna comunque dimenticare, mette in guardia Ricoh, che le innovazioni implicano un cambiamento culturale e il superamento di alcuni ostacoli quali i costi (57% del campione), la sicurezza (49%) e le normative in vigore (37%).

Di una cosa però si dice certa, le aziende che riusciranno ad indirizzare questi aspetti e a trarre vantaggio dall’innovazione miglioreranno il proprio business nei prossimi 10 anni e oltre.