Dimension Data estende al canale l'offerta di servizi cloud

Da system integrator a fornitore di servizi IT con il coinvolgimento del trade. Una nuova Business Unit per portare sul mercato il concetto di Next Generation Data Center basato sull'hybrid cloud gestita attraverso il OneCloud Partner Program

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a cura di Loris Frezzato

I Data Center evolvono, le aziende cambiano il loro modo di fruire le tecnologie IT e Dimension Data si allinea al cambiamento proponendosi con una nuova veste sul mercato, ossia di fornitore di servizi su cloud, che gestisce attraverso un'apposita business unit votata al canale. 

"Siamo nella fase che definiamo essere del Next Generation Data Center - specifica Enrico Brunero, già manager delle Data Center Solution di Dimension Data che ha ora assunto la gestione della neonata IT as a Service Unit -, che parte dalla considerazione che oggi esistono delle infrastrutture in house dai clienti che devono evolvere per meglio adeguarsi alle attuali necessità del business, che chiede crescente agilità e velocità di risposta ai nuovi stimoli del mercato".

Enrico Brunero - IT as a Service Unit manager di Dimension Data

"Un'esigenza che comporta modalità diverse nella gestione operativa dell'infrastruttura stessa, aggiungendo livelli di automazione, con tendenza al consolidamento e una maggiore pervasività della virtualizzazione, non più a "isole", ma organizzata in modo da ottenere un pool di risorse da poter essere rapidamente allocate. Esigenze che si portano dietro una nuova visione delle componenti di tecnologia che stanno all'interno dell'infrastruttura IT". 

E secondo Dimension Data, la giusta risposta è rappresentata dalle infrastrutture convergenti, su cui ritiene di avere solida esperienza su almeno tre componenti d'offerta: Flexpod dall'alleanza con Cisco e Netapp, Vspex dalla partnership Cisco con Emc e, ancora, infrastrutture iperconvergenti come Vblock di VCE.

Servizi cloud con attenzione al budget

"Componenti tecnologiche che ci consentono di costruire progetti time consuming e, soprattutto, budget consuming - riprende Brunero -, dato che il tema dei costi nella gestione operativa dell'infrastruttura ha un peso determinante nella scelta dei clienti. In particolar modo in un periodo come quello attuale, in cui la riduzione dei budget IT impone di fare "meglio con meno", con le richieste da parte del top management di adeguare l'IT aziendale a nuove tendenze e fruizioni, come il mobile, per esempio, che comporta l'abbattimento dei confini della classica infrastruttura IT".

"E siamo convinti che l'evoluzione imminente sarà verso forme ibride, che da un lato vadano a ottimizzare le capacità interne delle infrastrutture dei clienti, e dall'altro vadano a sfruttare diversi modelli di sourcing basati sul cloud. Ossia public cloud affiancato a strutture on premise, attraverso un'offerta che si basa sul nostro software, Cloud Control, che sta on top all'infrastruttura stessa e che consente di gestire, all'occorrenza, la configurazione ibrida".

In questo caso diventa fondamentale indirizzare il cliente nella scelta di quali workflow applicativi possono sfruttare un modello di public cloud, e per fare ciò è necessaria un'approfondita analisi sia dal punto di vista tecnologico sia di impatto sull'organizzazione e sui processi, possibile attraverso un'attività consulenziale su cui Dimension Data si sta strutturando, proprio per definire insieme ai clienti quel Next Generation Data Center che va professando.

Un Data Center il cui valore sta nei servizi che il system integrator è in grado di fornire, forte di una presenza pervasiva a livello internazionale, con ben 13 poli per l'erogazione di servizi di public cloud che si prevede aumenteranno prossimamente.

Presenza alla cui espanzione contribuisce ora anche un canale proprio, con ingaggi definiti attraverso il OneCloud Partner Program che consente a service provider o a operatori telco di partecipare alla costruzione di una sorta di "public cloud federato" fatto di data center di proprietà e di altri di partner, con servizi erogati in forma di "white label" basati sulla piattaforma di Dimension Data.

Un Partner Program per il cloud "white label"

Un programma che sta prendendo il via anche nel nostro Paese, e il compito di reclutare partner adatti è stato, appunto, affidato a Brunero, che gestisce il team della nuova Business Unit dedicata, composto da solution architect e professional services, attualmente alla ricerca di "service provider con presenza radicata in determinate aree geografiche o in definiti ambiti verticali, in modo che siano complementari al business generato direttamente da Dimension Data, riducendo al minimo le possibilità di sovrapposizione".

"Ma cerchiamo di prendere contatti anche con quelle aziende che erogano servizi per comunità definite di clienti, quali quelle del mondo finanziario o ospedaliero, per esempio, alle quali viene chiesto di attivarsi con servizi in cloud per la community. A questi si possono aggiungere poi reseller o system integrator che devono soddisfare le richieste di servizi su cloud da parte dei loro clienti o, ancora, ISV locali".

Diversi i livelli di partnership previsti, con gli Alliance, ai quali viene dedicata parte dell'infrastruttura di Dimension Data (la Managed Cloud Platform) e che può essere allocata in un loro data center o in uno da loro indicato. Una figura, questa, ancora difficile da identificare nel mercato italiano, anche se l'ottimale, secondo Brunero, sarebbe avere almeno un nome con tale caratteristiche.

Per ora gli obiettivi più realistici sono di arrivare ad avere, già nel primo anno fiscale, 5 o 6 partner del livello successivo, ossia i "White label" che potranno rivendere a nome proprio i servizi cloud di Dimension Data.

Seguono poi i Reseller Partner, tipicamente MSP o Var dediti alla rivendita dei servizi cloud di Dimension Data. A tutti, la garanzia di avere supporto di tipo marketing con fondi a disposizione per lo sviluppo del mercato e formazione continua, sia a livello di vendita e prevendita sia tecnica per coloro che dovranno erogare i servizi di assistenza di primo livello.

Ogni mese viene richiesto al partner un confronto con Dimension Data per definire il percorso di sviluppo, anche per poter dimensionare in amniera adeguata  l'infrastruttura da dedicare ai partner stessi in base alle crescite previste.