Avv. Giuseppe Croari – Dott. Francesco Rabottini
Il mercato della "drone economy" è in rapida espansione, sono infatti molteplici sono gli impieghi che le imprese possono sfruttare per le proprie attività, apportando notevoli riduzioni dei costi e incrementi di efficienza.
Nel settore delle infrastrutture per il gas, ad esempio, i droni dotati di tecnologia di telecamere e sistemi basati sull'intelligenza artificiale (IA) sono impiegati in missioni ispezione visiva, nelle quali, dopo essere stati addestrati su ampi database per distinguere pericoli specifici: quando l'algoritmo identifica un oggetto da rimuovere, l'operatore viene avvisato, e solo in quel caso un lavoratore viene inviato sul posto. Questo approccio riduce significativamente i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori legati allo sforzo fisico, all'esposizione a condizioni climatiche avverse o a cadute da altezze.
Un ulteriore vantaggio economico per le aziende è la possibilità di gestire internamente le operazioni con i droni, anziché affidarsi a società esterne. Questo può portare a un risparmio di risorse e a un aumento dell'efficienza, valorizzando le competenze interne e integrando il drone come strumento aggiuntivo per l'ispezione e la manutenzione.
Vantaggi per la privacy e normativa
L'uso dei droni non offre solo benefici economici e operativi, ma può anche rappresentare un vantaggio in termini di privacy in specifici contesti. Ad esempio, per la supervisione e la manutenzione dei siti, le soluzioni di sorveglianza tradizionali richiederebbero l'installazione di telecamere fisse, con investimenti finanziari significativi e la costante ripresa dei lavoratori. Invece, i droni con telecamere possono essere utilizzati per ispezioni visive molto più mirate, evitando di riprendere inutilmente i lavoratori (abbiamo approfondimento i limiti di questa attività in questo articolo) e consentendo una maggiore privacy.
Tuttavia, l'impiego di droni dotati di videocamere o dispositivi di ascolto solleva importanti questioni legate alla protezione dei dati personali e alla privacy, rendendo fondamentale un'attenta osservanza delle normative.
In Europa, la protezione della privacy e dei dati personali è garantita dagli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE. Da un lato, l’articolo 7 sancisce il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, della propria casa e delle proprie comunicazioni, implicando che l'uso di sensori di droni in aree che si affacciano su case o dove le persone si aspettano privacy debba essere attentamente pianificato; dall’altro, l'articolo 8 riconosce il diritto alla protezione dei dati personali, che devono essere trattati in modo corretto per scopi specifici e sulla base del consenso o di un altro fondamento legittimo.
Il GDPR (per un approfondimento ti segnaliamo questo articolo) rende effettivi questi diritti e stabilisce principi chiari su come devono essere trattati i dati personali, inclusi quelli raccolti tramite droni. In particolare, tale regolamento definisce i dati personali come qualsiasi informazione relativa a una persona fisica identificata o identificabile.
Con riferimento ai droni, all’interno di questa definizione ricadono filmati nitidi del volto di una persona, l’identificazione di soggetti tramite posizione GPS, nonché informazioni sulla vita privata o il comportamento di questi ultimi.
Compliance aziendale alla normativa sulla privacy
Al fine di assicurare il rispetto del GDPR, le aziende che impiegano la tecnologia in parola dovrebbero valutare ogni volo caso per caso, pianificando governance, supervisione e controlli.
In questo ambito, è fondamentale conoscere il carico utile del drone e come le sue capacità, ossia qualità, risoluzione e zoom delle fotocamere implementate potrebbero influire sulla privacy, oltre alla capacità di avviare e/o di interrompere la registrazione e limitare il campo visivo.
Anche la durata della batteria e l'autonomia del drone sono importanti, in quanto un volo prolungato o “BVLOS” (che si verifica quando il drone oltrepassa la linea visiva che permette al pilota di tenerlo sott’occhio durante il suo utilizzo), potrebbe acquisire più dati personali del previsto.
Qualora i sensori raccolgano dati che potrebbero identificare le persone, è necessario condurre una valutazione del rischio basata su scenari predeterminati per decidere come mitigare potenziali violazioni.
Normativa Italiana in materia di privacy e droni
In Italia, l'uso dei droni è regolato dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC). Per quanto riguarda la privacy, nonostante l'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali non abbia ancora emesso specifici provvedimenti, ha comunque fornito consigli per l'uso ricreativo, suggerendo di evitare l'uso di droni con fotocamera in luoghi pubblici (parchi, strade, spiagge). Inoltre, al fine di diffondere le riprese effettuate, è richiesto il consenso degli interessati (salvo fini giornalistici) o l'anonimizzazione dei soggetti riconoscibili.
L'impiego commerciale dei droni rappresenta una tecnologia rivoluzionaria con un enorme potenziale di crescita e benefici significativi in termini economici, di efficienza e, in alcuni casi, di privacy. I droni consentono l’automatizzazione di compiti rischiosi, la riduzione dei costi operativi e il miglioramento della sicurezza dei lavoratori.
Tuttavia, il rapido sviluppo di questa tecnologia richiede un quadro normativo solido e dinamico che sappia bilanciare l'innovazione con la tutela dei diritti fondamentali, della sicurezza pubblica e della privacy. La complessità delle regole, la loro applicazione e le sfide poste dai droni autonomi richiedono un continuo aggiornamento legislativo e un’efficace collaborazione tra autorità, operatori e legislatori, così da garantire un uso dei droni che sia il più possibile sicuro e responsabile.
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