Il tradizionale organigramma aziendale, con le sue infinite caselle e frecce che indicano chi riporta a chi, potrebbe presto diventare un ricordo del passato. L'emergere degli agenti di intelligenza artificiale sta infatti iniziando a trasformare il modo in cui le aziende sono strutturate e gestite: in teoria i livelli intermedi potrebbero sparire.
Secondo i dirigenti di alcune delle più grandi aziende tecnologiche al mondo, questa rivoluzione non è più una questione di "se", ma di "quando".
Asha Sharma, vicepresidente aziendale per la piattaforma AI di Microsoft, ha delineato una visione del futuro aziendale che suona quasi fantascientifica durante un episodio del podcast "Lenny's Podcast". La dirigente prevede che l'organigramma tradizionale si trasformerà in quello che definisce un "grafico del lavoro", dove i compiti e la produttività assumono un'importanza superiore rispetto alle tradizionali catene di comando.
Compiti e produttività conteranno più della gerarchia, dice Sharma. Bene, ma a ben guardar, dovrebbe già essere così anche senza IA. Da sempre, mettere la gerarchia davanti ai risultati è una pessima ricetta.
"Semplicemente non servono più tutti questi livelli", ha spiegato Sharma, immaginando un futuro in cui gli agenti AI vengono integrati in ogni flusso di lavoro aziendale. In questo scenario, le aziende potrebbero orchestrare automaticamente i compiti indirizzandoli alla giusta combinazione di umani e agenti artificiali, senza più chiedersi chi riporta a chi nella gerarchia aziendale.
Il cambiamento è già iniziato
Mentre Sharma descrive scenari futuristici, le grandi aziende tecnologiche stanno già mettendo in pratica questa filosofia di appiattimento organizzativo. Microsoft ha eliminato circa 6.000 posti di lavoro lo scorso maggio, con i dirigenti che hanno spiegato a Business Insider come una delle motivazioni principali fosse aumentare il "raggio di controllo" dei manager, ovvero il numero di dipendenti per ogni responsabile.
Questo fenomeno non si limita al colosso di Redmond. Google ha tagliato del 10% i ruoli di vicepresidente e manager come parte di una spinta verso l'efficienza, mentre il CEO Sundar Pichai ha comunicato al personale che l'obiettivo è ridurre la burocrazia. Amazon, sotto la guida di Andy Jass, sta perseguendo l'ambizioso obiettivo di funzionare come la "startup più grande del mondo", eliminando sistematicamente i livelli di management intermedio.
La visione di Sharma si spinge ancora più in là, immaginando dipendenti che portano in ufficio il proprio "stack di agenti" personali, in modo simile a come oggi molti lavoratori utilizzano i propri dispositivi personali per scopi lavorativi. Questo approccio potrebbe garantire ai dipendenti l'accesso a competenze precedentemente inaccessibili, trasformando persino il modo in cui si svolgono le riunioni aziendali.
Dunque assumere qualcuno significherebbe assumere la persona e il suo bagaglio personale di agenti AI customizzati? Uno scenario fantascientifico ma non del tutto assurdo, che dà spazio solo a quei professionisti che sanno domare l'AI.
"Saranno strane, ma credo che saranno anche migliori", ha commentato la dirigente Microsoft riguardo alle future riunioni potenziate dall'intelligenza artificiale. Le domande che le aziende dovranno affrontare cambieranno radicalmente: come decidere automaticamente dove indirizzare un compito, chi dovrebbe occuparsene e come monitorare se un agente sta svolgendo correttamente il suo lavoro.
Manager umani versus manager artificiali
Le implicazioni pratiche di questa trasformazione sono già visibili in alcune realtà aziendali. David Hsu, CEO di Retool, ha rivelato che i suoi clienti - tra cui Boston Consulting Group, Amazon Web Services e Databricks - pongono domande sempre più dirette: "Come facciamo a far sì che i modelli linguistici sostituiscano effettivamente il lavoro umano?"
Alcune aziende stanno già sperimentando agenti AI come sostituti del middle management, utilizzandoli per analizzare le riunioni e fornire feedback sulle performance direttamente ai dipendenti. Un caso particolarmente emblematico riguarda un'azienda che sta considerando di eliminare completamente i sales manager, poiché l'"agente manager" artificiale fornisce feedback più obiettivi rispetto alle controparti umane.
Questa trasformazione rappresenta una sfida senza precedenti per i manager intermedi, che si trovano a dover competere non solo con colleghi umani, ma con sistemi artificiali capaci di elaborare dati, prendere decisioni e fornire indicazioni in modo più rapido ed efficiente di quanto possa fare un essere umano.