AirBnB ha trovato il giusto bilanciamento tra smart working e presenza

Lavorare in sede è ancora così necessario oppure si possono ottenere migliori risultati anche da lontano?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Brian Chesky, il CEO di Airbnb, ha sollevato il dibattito sul futuro del lavoro a distanza precisando in Airbnb sia possibile lavorare da qualsiasi parte del mondo. In un'intervista con The Verge, Chesky ha dichiarato che, anche se l'era del puro lavoro a distanza sta finendo, il futuro del lavoro dovrebbe essere flessibile. Chesky crede che ogni amministratore delegato debba fare un calcolo sulla produttività dei dipendenti presenti in ufficio e rapportarlo rispetto a quello che potrebbe fare un pool di talenti non disposto a venire quotidianamente in ufficio ma lavorare da remoto.

Secondo Chesky, i datori di lavoro devono soppesare i vantaggi dei dipendenti che frequentano le sedi operative, ma anche quelli dei dipendenti che lavorano da remoto. Chesky ritiene che i lavoratori che svolgono ruoli come ingegneri del software o contabili non abbiano bisogno di lavorare in ufficio, ma può essere utile per i team creativi stare insieme più spesso.

Per cercare di avere il meglio di entrambi i mondi, Chesky ha suggerito di riunire le squadre almeno una volta ogni trimestre; in questo modo, si può avere un contatto fisico senza perdersi troppo di vista ma, allo stesso tempo, ottenere il massimo della produttività. Il numero uno dei Airbnb crede che la prossima generazione di lavoratori vivrà uno stile di vita più nomade, viaggiando e lavorando da ogni parte del mondo.

Chesky invita tutti a considerare il futuro del lavoro come un'opportunità per avere maggiori possibilità di scelta; ogni azienda dovrebbe valutare i vantaggi del lavoro in ufficio e del lavoro a distanza per trovare il giusto equilibrio per i propri dipendenti.