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Il codice di Elasticsearch torna open-source

Dopo tre anni dal cambio di licenza, Elastic ha annunciato che il codice di Elasticsearch è tornato a essere open source.

Avatar di Marina Londei

a cura di Marina Londei

Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 06/09/2024 alle 10:40
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"Elasticsearch e Kibana possono essere chiamati di nuovo Open Source": è così che si apre l'annuncio di Elastic sul ritorno alle origini del suo motore di ricerca. Shay Banon, fondatore e CTO della compagnia, si è detto entusiasta di questa scelta, sottolineando che "l'open source è il mio DNA". 

Immagine id 33369

 

Rilasciato fin dal suo debutto come software aperto, Elasticsearch aveva subito un cambio di licenza nel 2021 dopo che AWS aveva cominciato a usare Elasticsearch per un suo servizio, usando il marchio Elastic in modo improprio, a detta di Banon. 

 

"Man mano che le compagnie si spostano verso offerte SaaS, alcuni provider di servizi cloud hanno preso prodotti open source e hanno cominciato a offrirli come servizio senza investire sulla community" aveva spiegato Banon in un post sul blog di Elastic. 

Pochi giorni dopo l'annuncio, in un altro post, Banon aveva puntato esplicitamente il dito contro AWS e il suo servizio Amazon Elasticsearch Service: la big tech aveva utilizzato il codice open source di Elasticsearch per offrire un nuovo servizio ai propri clienti, senza però collaborare con Elastic. 

Banon e i suoi collaboratori avevano ritenuto il comportamento di AWS molto scorretto e soprattutto dannoso nei confronti del loro prodotto e dell'intera community; per questo sia Elasticsearch che Kibana erano passati sotto licenza Server Side Public License (SSPL) ed Elastic License (ispirata a BSD). 

Ora, dopo tre anni, la situazione sembra essersi risolta: AWS ha "investito totalmente sul suo fork", la confusione sul mercato e nella community è acqua passata e le due compagnie hanno rafforzato la loro partnership. 

Banon ha chiarito che le due licenze introdotte tre anni fa non verranno eliminate, ma saranno affiancate da AGPL, licenza open source della Free Software Foundation simile alla GPL versione 3; in questo modo, ha spiegato il fondatore di Elastic, gli utenti avranno la libertà di scegliere quale licenza usare.

Pixabay
tecnologia

La compagnia si dice sicura nel tornare a essere open source e non teme nuove confusioni sul mercato. Resta da capire se anche la community sarà altrettanto sicura di questa mossa e se Elastic riuscirà a ottenere di nuovo la fiducia che gli sviluppatori riponevano in essa. 

"È così entusiasmante costruire il futuro. Elasticsearch è di nuovo open source. Evviva! Che bellissima cosa da dire. Che giorno meraviglioso" ha concluso Banon. 

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