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Il prezzo dell'IA è ancora troppo alto da pagare

Microsoft e Google hanno intenzione di far pagare le imprese per l'uso dei propri tool di IA, ma il prezzo rischia di essere troppo alto.

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Avatar di Marina Londei

a cura di Marina Londei

Editor

Pubblicato il 23/10/2023 alle 17:00

Dopo l'esplosione del fenomeno ChatGPT, le big tech hanno promesso formidabili tool di intelligenza artificiale capaci di aumentare la produttività aziendale e al contempo ridurre il carico di lavoro dei dipendenti, semplificando le attività. 

Copilot di Microsoft e Duet di Google sono due prodotti molto attesi che vantano diverse capacità, come scrivere email, creare presentazioni, riassumere riunioni e analizzare grandi quantità di dati. Ma c'è un'altra cosa che accomuna i due tool: il prezzo troppo elevato.

Sia Microsoft che Google hanno annunciato che le loro IA avranno un costo di circa 30 dollari al mese per ogni utente; ciò significa che una compagnia anche piccola, con 10 dipendenti, pagherebbe 3.600 dollari l'anno. 

Pixabay
intelligenza artificiale

Gene Marks, autore per Forbes e proprietario di una compagnia di consulenza, sostiene che si tratti di un costo troppo elevato da pagare, perlomeno per il momento. Il problema è che i tool di IA, per quanto promettenti, sono ancora in una fase iniziale di sviluppo e hanno bisogno di lunghi periodi di test e tuning per diventare davvero utili e affidabili.

Le aziende non sono disposte a pagare così tanto per strumenti imperfetti, soprattutto considerando che le implicazioni etiche e di privacy sono tutt'altro che risolte. 

Lo sforzo delle imprese non si esaurisce nell'acquisto di una licenza dei prodotti, ma comprende anche la formazione dei dipendenti per un uso corretto dei tool. Senza una preparazione adeguata gli utenti non sono in grado di cogliere i benefici dell'IA e possono diventare frustrati, compromettendo il successo dell'intero business.

Se però i dipendenti non riescono a sfruttare le capacità dei tool per via dei limiti di questi ultimi, l'IA rischia di diventare un peso più che un aiuto, affossandosi prima di prendere davvero piede e diventare parte integrante del lavoro quotidiano.

Pixabay
prezzo IA

Secondo Marks è ancora troppo presto per chiedere alle aziende di pagare così tanto per un prodotto da perfezionare. "Copilot e Duet non sono applicazioni separate e standalone come Word o Sheets" - dice Marks -  "Sono integrate in Office e Workspace come è stato per ogni altra nuova feature. Allora perché aggiungere altri costi? Sembra prematuro e un po' da avidi".

Non stupisce ed è anzi normale che Microsoft e Google vogliano guadagnare dai due assistenti virtuali, anche considerando che, al contrario di ciò che sostiene Marks, non sono semplici feature aggiuntive, ma promettono di rivoluzionare il modo di lavorare.

Il problema sta proprio nel fatto che, finché i tool non rappresenteranno una vera svolta, sarà difficile convincere le imprese a pagare così tanto per strumenti da cui non riescono a trarre benefici effettivi. 

Prima di chiedere ai propri clienti di sborsare certe cifre, le due compagnie dovrebbero assicurarsi di poter offrire il miglior servizio possibile. A Microsoft e Google Marks chiede non di rendere disponibili i propri strumenti gratuitamente, ma di prevedere abbonamenti più accessibili in base al livello di qualità che possono offrire. 

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