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Kaspersky, Italia quinta in Europa per phishing da pandemia

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Avatar di Antonino Caffo

a cura di Antonino Caffo

Editor

Pubblicato il 18/08/2021 alle 17:06

Da marzo 2020 a luglio 2021, Kaspersky ha evitato ad oltre un milione di utenti di collegarsi a siti dannosi che sfruttavano il tema della pandemia .

A livello europeo sono stati identificati e bloccati da Kaspersky 300 siti di phishing, di cui 27 erano italiani. L’Italia si posiziona così al quinto posto tra i paesi europei dopo Germania (111), Regno Unito (63), Francia (43) e Paesi Bassi (34).

Per comprendere meglio come i truffatori abbiano sfruttato la situazione epidemiologica mondiale, gli esperti di Kaspersky hanno analizzato le email di spam e le pagine web di phishing legate alla pandemia progettate per rubare le credenziali degli utenti.

Tra gli schemi più comuni utilizzati dai criminali informatici si trovano varie offerte false e finti test Covid-19 scontati. Di recente, sono diventati popolari annunci di phishing per QR code e certificati di vaccinazione falsi da utilizzare per accedere a ristoranti e eventi pubblici.

Le truffe online correlate alla pandemia hanno raggiunto un picco a marzo 2021. I ricercatori di Kaspersky hanno osservato un leggero calo a giugno, prima che i criminali informatici intensificassero nuovamente la loro attività.

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Durante questo mese, i prodotti Kaspersky hanno rilevato e bloccato il 14% in più di siti web di phishing legati alla pandemia rispetto a maggio.

«Nella maggior parte delle frodi legate alla pandemia, i criminali informatici mirano ad ottenere i dati degli utenti. Il phishing viene spesso utilizzato per questo: l’utente clicca sul link di un annuncio o di una email e arriva ad una pagina in cui gli viene chiesto di inserire informazioni personali e i dati della carta di credito».

«Una volta in possesso di queste informazioni, i truffatori possono utilizzarle per rubare denaro dai conti delle vittime».

«Consigliamo di ricontrollare sempre che le informazioni riguardo alla pandemia provengano da fonti ufficiali e raccomandiamo di non fornire mai i propri dati personali a siti sospetti» ha commentato Alexey Marchenko, Head of Content Filtering Methods Research di Kaspersky.

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