Mezzo punto di PIL perso

Ultimo in Europa per investimenti e applicazione dell'ICT Security, il nostro Paese è drammaticamente indietro su tutto il fronte "digitale". Mancano gli organismi istituzionali e, soprattutto, manca la cultura della sicurezza. Questo si traduce in mezzo punto di PIL perso ogni anno.

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a cura di Tom's Hardware

Mezzo punto di PIL perso

Per quanto nel nostro Paese non esistano statistiche ufficiali in merito ai danni diretti e indiretti derivanti da incidenti informatici, per analogia con economie simili per le quali i dati sono disponibili (per esempio quella inglese) dobbiamo presumere che i danni complessivi in Italia siano ammontati nel 2012 a 2-3 decine di miliardi di euro (escluso il valore della proprietà intellettuale che ci viene silenziosamente sottratta).

Una cifra enorme, nel silenzio più assordante della politica, dei media mainstream e di tutti gli stakeholders, pubblici e privati, che dovrebbero occuparsene.

Se riducessimo queste perdite a livelli fisiologici e conseguissimo i vantaggi che un utilizzo più maturo, sicuro ed efficace delle tecnologie ci potrebbe dare (stimati da Confidustria in 50 miliardi all'anno), potremmo avvicinarci a recuperare mezzo punto di PIL. Considerata la fase storica di grave crisi economica che stiamo vivendo, la nostra scarsa attenzione per la sicurezza informatica si mostra per quello che è, una "distrazione" incomprensibile, masochista e sempre più costosa.

Una distrazione che ci espone oltre tutto a rischi straordinari, perché determina una particolare fragilità delle nostre infrastrutture critiche e di tutti i sistemi informatici (utilizzati da banche, telco, trasporti, media, logistica, sanità, etc) che ormai sono diventati l'ossatura della nostra economia e della nostra società civile.