Mastercard, i risultati del Mastercard Index of Women Entrepreneurs

Dall’Indice emerge una forte resilienza delle donne imprenditrici in ben 65 mercati

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a cura di Antonino Caffo

Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE), analizzando i progressi delle donne imprenditrici in 65 paesi nel mondo che rappresentano l'82,4% della forza lavoro femminile globale, evidenzia il contributo socioeconomico delle donne imprenditrici, oltre a fornire informazioni chiave sui fattori che guidano e ostacolano il loro successo.

Nel panorama imprenditoriale le donne sono una delle risorse più preziose dell'economia globale e, nonostante costituiscano la metà della popolazione mondiale, possiedono solo un quinto delle aziende esportatrici.

Inoltre, l'80% delle imprese con donne nel ruolo di proprietarie e con necessità di credito vedono le loro necessità poco se non per nulla corrisposte. A ciò si aggiunge che il contributo delle donne all'economia è significativamente sottorappresentato nei report e negli indici sulle startup e sugli scenari economici.

Nonostante i risultati della ricerca mostrino come l’occupazione femminile sia cresciuta in 14 delle economie prese in esame, i dati dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro mostrano un calo dell'occupazione femminile del 5% rispetto al 3,9% degli uomini.

Malgrado, infatti, siano stati molti gli sforzi per mitigare l'impatto della pandemia negli ultimi due anni, il Covid-19 ha avuto un impatto enorme sulle donne.

Ciò fa emergere quanto sia reale il rischio di annullare decenni di progressi verso il raggiungimento della parità di genere sul posto di lavoro e negli affari, aggiungendo ulteriori 36 anni al tempo stimato necessario per chiudere il divario di genere a livello globale (World Economic Forum - The Global Gender Gap Report 2021).

Gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda e il Canada sono in testa alla classifica, spinti da forti punteggi in tutte e tre gli ambiti d’analisi: risultati del progresso delle donne, patrimonio di conoscenze e accesso finanziario e condizioni favorevoli all’imprenditoria.

Questi paesi forniscono le condizioni ideali per facilitare l'accesso delle donne al supporto finanziario e ai servizi, oltre a promuovere e sostenere la loro capacità di avviare, operare e prosperare nelle attività imprenditoriali.

Le donne in questi mercati vantano un’importante quota di proprietà delle imprese, grazie a condizioni favorevoli come l'elevata qualità della governance, un atteggiamento sociale e culturale positivo e un vivace dinamismo imprenditoriale.

Overview sull’Italia

Secondo i risultati dell’Index l’Italia perde tre posizioni in classifica collocandosi al 43° posto, con un punteggio di 52.3 (in calo rispetto allo scorso anno: 55).

Pur posizionandosi infatti come una ‘high-income economy’, i principali dati emersi dal report indicano che la sua performance è inferiore al benchmark di riferimento dell’indice MIWE.

Ne deriva che, nonostante un lieve miglioramento nelle componenti di analisi ‘conoscenze e accesso finanziario’ (61.4 vs 60 dello scorso anno) e ‘sostegno all’imprenditoria’ (62.2 vs 60.9 dello scorso anno), l’Italia si conferma solo 58a per ‘general access to finance’, 40a per supporto governativo alle PMI e 57a per disponibilità di venture capital nel Paese.

Complessivamente, quindi, c’è ancora molta strada da fare da parte dell’Italia per consentire alle donne imprenditrici di affermarsi.

Tuttavia, alcuni segnali positivi arrivano dalle condizioni al supporto dell’imprenditoria (dove l’Italia sale dal 26° al 20° posto) e nel tasso di donne leader d’impresa (passando dalla 29a alla 24a posizione).

Colpisce positivamente, infine, come la percentuale delle donne attualmente impiegate in ambito tech (46%) non sia molto distante da quella degli uomini (54%), a ulteriore conferma della validità delle politiche nazionali e locali volte al miglioramento delle competenze professionali e all’aumento della partecipazione delle donne nel settore tecnologico.