Dalle scuole materne alle università, i miliardari americani stanno investendo enormi capitali per creare istituti educativi alternativi, con risultati che oscillano tra successi clamorosi e chiusure annunciate. Questa tendenza si inserisce in un momento particolarmente delicato per il sistema educativo statunitense, mentre l'amministrazione Trump spinge verso una maggiore privatizzazione dell'istruzione pubblica.
L'impero educativo di Musk: dalle stelle alla Terra
Elon Musk, l'uomo più ricco del pianeta con un patrimonio stimato di 420 miliardi di dollari, ha fatto dell'educazione uno dei suoi campi di battaglia preferiti. La sua ultima creazione, Ad Astra, aprirà nell'autunno 2025 in Texas, vicino alla cittadina di Starbase che ha fondato presso il complesso SpaceX. Si tratta di una scuola materna privata che accoglierà bambini dai tre ai nove anni, con un approccio ispirato al metodo Montessori ma focalizzato sulle materie STEM.
La particolarità di questo progetto risiede nella sua ambizione: secondo i documenti presentati alle autorità texane, la scuola punta a evolversi in un'università specializzata in scienze e tecnologia. Nel primo anno potrà ospitare solo 21 studenti, ma i piani prevedono un'espansione significativa. Curiosamente, il nome di Musk non compare nei documenti ufficiali, anche se la sua fondazione ha donato 100 milioni di dollari al progetto.
Questa non è la prima incursione educativa del magnate sudafricano. Nel 2014 aveva già creato una scuola con lo stesso nome in California per i suoi figli e quelli dei dipendenti SpaceX, poi trasformata nella piattaforma online Astra Nova, che oggi serve circa 300 studenti tra i 10 e 14 anni con corsi che spaziano dalla relatività speciale all'hacking etico.
Meta e i fallimenti annunciati
Non tutti i progetti miliardari hanno avuto lo stesso successo. Mark Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan si trovano ad affrontare la chiusura della loro Primary School, un istituto privato gratuito che cesserà le attività entro il 2026. La scuola, fondata nel 2016 attraverso la Chan Zuckerberg Initiative, serviva centinaia di studenti in California con un approccio che integrava supporto medico e psicologico.
La chiusura coincide significativamente con il passo indietro di Meta dalle politiche di diversità e inclusione, suggerendo un cambiamento di strategia generale. Per mitigare l'impatto, l'organizzazione investirà 50 milioni di dollari nelle comunità locali, offrendo piani di risparmio agli ex studenti e specialisti per accompagnare le famiglie nella transizione.
Ma i problemi per Zuckerberg non si fermano qui. Una seconda scuola gestita dalla coppia in California è finita sotto inchiesta per violazioni del codice edilizio, operando come istituto privato senza i permessi necessari. I rappresentanti della coppia sostengono che si tratti di homeschooling iniziato durante la pandemia, non di una vera scuola privata.
Dalle basketball ai giganti dell'e-commerce
LeBron James ha scelto un approccio completamente diverso, collaborando con il sistema scolastico pubblico della sua città natale, Akron. La I Promise School, aperta nel 2018, si concentra su studenti a rischio di abbandono scolastico, offrendo una giornata scolastica estesa e servizi di supporto aggiuntivi. Pur essendo una scuola pubblica, riceve finanziamenti extra dalla fondazione del campione NBA.
Jeff Bezos ha optato per un network di scuole materne ispirate al metodo Montessori, lo stesso che aveva frequentato da bambino. La Bezos Academy opera in comunità svantaggiate di sei stati americani, offrendo educazione gratuita a bambini dai tre ai cinque anni. Il progetto, lanciato nel 2020 attraverso il Bezos Day One Fund, rappresenta un investimento significativo nell'educazione prescolare.
Visionari globali o strategie alternative?
Oprah Winfrey ha scelto una strada diversa, fondando nel 2007 la Oprah Winfrey Leadership Academy for Girls in Sudafrica. Questo collegio femminile ha un tasso di accettazione dell'1% e ha già laureato oltre 525 studentesse. La conduttrice televisiva partecipa personalmente alle cerimonie di diploma, avendo presenziato a 22 delle 23 celebrate finora.
Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, ha adottato l'approccio più innovativo: invece di creare singole scuole, ha fondato l'XQ Institute nel 2015, un'organizzazione no-profit che distribuisce fondi a scuole superiori di tutto il paese. Con un investimento di 300 milioni di dollari, l'istituto punta a "ripensare la scuola superiore" per adattarla alle esigenze del mondo del lavoro moderno, anche se non è sfuggito a controversie sui dati e sull'efficacia dei suoi interventi.
Questi esperimenti educativi dei ultra-ricchi americani riflettono una tendenza più ampia: la crescente influenza del capitale privato nell'educazione pubblica, con tutti i benefici e i rischi che questo comporta per il futuro dell'istruzione americana.