Nell'era dell'Unbound Cloud con NetApp

NetApp concretizza il Software Defined Storage con il rilascio di Clustered Data ONTAP 8.2.1, del software Flex Array e dello storage FAS 8000

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a cura di Giuseppe Saccardi

NetApp continua nella sua strategia volta ad estendere a terze parti il concetto di storage unificato che ha già da tempo applicato alla sua linea di prodotti. E' un approccio che si inserisce nel suo concetto di Unbound Cloud, che si propone di permettere alle aziende di trovare un equilibrio ottimale tra le esigenze di storage interno ed esterno, tra storage di diversi fornitori, tra esigenze delle applicazioni e disponibilità di budget.

Il problema che si sta affrontando è in sostanza, evidenzia Roberto Patano, senior manager systems engineering di NetApp, che ci si trova ad affrontare contemporaneamente evoluzioni complesse che coinvolgono le architetture di riferimento, ad esempio con la diffusione dei Software Defined Data Center e del Software Defined Storage, la necessità di sfruttare macchine installate ma ancora valide anche se datate, l'esigenza di utilizzare i big data per decidere strategie e la conseguente necessità di memoria flash per velocizzare i calcoli degli analytics, nonché la crescente spinta verso il private e l'hybrid cloud e la loro integrazione.

Roberto Patano

Sono sfide complesse che per essere affrontate positivamente richiedono una robusta architettura basata su un software che renda omogeneo l'hardware sia mono che pluri fornitore e renda trasparente alle applicazioni l'allocazione automatica delle risorse di storage in base alle esigenze, che possono anche essere variabili nell'ambito della medesima applicazione.

E' quello che NetApp ha fatto con il suo sistema operativo Clustered Data Ontap 8.2.1, che nella strategia dell'azienda rappresenta la base ideale per la gestione dei dati in un contesto di Cloud ibrido, e cioè dove si devono integrare e gestire dati che in parte risiedono all'interno del perimetro aziendale e in parte al suo esterno, ma che devono poter essere in ogni caso acceduti e gestiti come se si trattasse di un unico grande insieme dotato di funzioni di allocazione automatica dei dati, di funzioni di backup e restore nonché di business continuity.

Quella che NetApp permette di fare è non solo una evoluzione verso il cloud non traumatico, perché permette di farlo in modo mirato e solo laddove lo si ritiene utile e senza necessariamente cambiare tutte le tecnologie proprietarie, ma anche una evoluzione che tiene conto delle dimensioni delle diverse sedi.

E' in questo scenario che si sono inseriti tre suoi nuovi annunci, volto a rispondere alle necessità di Unified Scale-out e di gestire e controllare i dati in modo flessibile ed efficiente in una singola piattaforma. Esaminiamo nei paragrafi seguenti l'impatto positivo che i tre annunci possono avere sullo storage, sull'architettura IT e sulle operation aziendali.

I sistemi storage enterprise FAS8000: ROI garantito in nove mesi

FAS8000 è una linea do apparati ideata da NetApp per supportare una vasta gamma di carichi di lavoro SAN e NAS, con un singolo sistema predisposto in modo nativo per lo scale-out. I sistemi, secondo dati di targa, migliorano le performance (fino a due volte secondo dati di targa) rispetto ai precedenti e presentano caratteristiche superiori anche per quanto concerne l'accelerazione con tecnologia flash (fino a tre volte maggiore) rispetto alle piattaforme FAS precedenti.

FAS 8020

L'architettura di storage è stata ottimizzata per l'I/O tramite l'adozione di chipset con microarchitettura Intel, memoria espansa e migliore supporto flash. Quello che ne è derivato, ha spiegato Patano, è una capacità di 2,6 milioni di IOPS e una scalabilità di sino a 57 PB di storage. La confidenza nei benefici che la linea FAS8000 può apportare allo storage aziendale è così forte che NetApp garantisce, in base a sue best practice e analisi iniziali, il ritorno entro nove mesi dell'investimento fatto nella sua tecnologia. 

FlexArray: un passo concreto verso il Software Defined Storage

FlexArray è un software che consente alle aziende di continuare ad utilizzare lo storage in uso come capacità per i FAS, in modo da ottimizzare il ritorno sull'investimento fatto nell' asset, e contemporaneamente di estendere il valore di Data ONTAP a più operazioni dell'IT. FlexArray supporta SAN e NAS, senza add-on complessi, e consente di unificare l'architettura IT in un unico ambito di gestione dei dati più semplice da amministrare.

Rappresenta in sostanza un passo concreto verso il software-defined storage, un approccio alle risorse che consente alle organizzazioni di eseguire il provisioning e di fruire di servizi storage sulla base di policy, nonché di implementare risorse su una vasta gamma di hardware. Il software FlexArray può essere acquistato e attivato in qualsiasi momento su FAS8000. 

Clustered Data ONTAP 8.2.1

L'ultima release di Clustered Data ONTAP, la 8.2.1, consente di costruire una piattaforma universale per i dati che supporta la loro portabilità dinamica in cloud pubblici e privati, abilitando in pratica un'ampia scelta di opzioni tecnologiche, applicative e di partnership. Il follow-up immediato dal punto di vista operativo, ha chiarito Patano, è che con la sua adozione diventa possibile eliminare i downtime pianificati ed eseguire la manutenzione delle infrastrutture senza interrompere l'accesso alle applicazioni e ai dati dell'utente.

Clustered Data Ontap permette di integrare cloud pubblici privati e ibridi

Inoltre, diventa possibile aggiungere o sostituire gli shelf dello storage senza interrompere le operazioni di business e garantire una maggior sicurezza per i dati e una migliore gestione degli ambienti CIFS di Microsoft. La release 8,2,1 permette anche di semplificare e rendere automatica l'erogazione di servizi IT a utenti e applicazioni, rappresentando così un punto di partenza concreto per realizzare cloud privati, pubblici e ibridi.