OpenAI sostituirà Google nelle ricerche?

OpenAI potrebbe sostituire Google nelle ricerche? I tempi non sono ancora maturi, ma non bisogna abbassare la guardia.

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a cura di Marina Londei

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Se Google ha rivoluzionato le ricerche sfruttando le connessioni del web per fornire risultati significativi, la tecnologia di OpenAI potrebbe dare inizio a una nuova era. I sistemi generativi moderni stanno cambiando di nuovo il paradigma delle ricerche: invece di liste di link da consultare, gli utenti ora ricevono risposte complete anche a domande articolate.

I modelli generativi come ChatGPT sono in grado di svolgere task più o meno complessi, creando testi di diverse lunghezze e sugli argomenti più disparati. Sono tecnologie veloci, capaci di dare risposte in real time e velocizzare il lavoro. Oggi ChatGPT viene usato per scrivere saggi e articoli, generare funzioni e persino debuggare il codice; nel frattempo c'è chi propone soluzioni per identificare la paternità dei testi, come GPTZero contro i plagi accademici.

Mentre ci si chiede se l'intelligenza artificiale sostituirà figure come scrittori, pittori e copywriter, sorge un'altra questione: Google verrà sostituito da OpenAI come motore di ricerca? Cosa ci dobbiamo aspettare da qui in avanti?

OpenAI sostituirà Google nelle ricerche?

Per comprendere la possibile evoluzione dei modelli generativi e il destino di Google occorre fare un passo indietro e tenere conto del funzionamento delle due fonti di conoscenza.

Da una parte troviamo un motore di ricerca che ha accesso a tutte le risorse del web ed è in grado di analizzare i collegamenti tra di esse per fornire i risultati migliori in forma di link consultabili; dall'altra c'è un modello addestrato su una base di conoscenza ottenuta da repository di open data, come Wikipedia o biblioteche virtuali.

Nel caso di Google non siamo in grado di ottenere risposte già pronte: dobbiamo consultare i link ed eventualmente combinare le informazioni raccolte; nel caso di OpenAI è il modello ad aggregare la conoscenza e generare la soluzione, ma la sua conoscenza è limitata ai dati di training. Come sappiamo, inoltre, le risposte di ChatGPT non sono ancora del tutto corrette, ed è la stessa OpenAI a invitare gli utenti a verificare la veridicità delle informazioni ottenute.

È chiaro quindi che Google resterà ancora per diverso tempo il mezzo preferito dagli utenti per ottenere risposte veloci e corrette. Bisogna anche considerare che a richieste di informazioni su orari di mezzi di trasporto, aperture di negozi o notizie locali ChatGPT non è in grado di fornire una risposta.

Questo però non significa che Google non debba abbassare la guardia: OpenAI sta già lavorando sul migliorare le capacità del proprio modello, e le previsioni di intelligenza artificiale per il 2023 parlano di un progresso senza pari, sulla scia della tendenza cominciata nel 2022.

L'azienda di Mountain View dovrà raccogliere le sfide in campo e cercare di rimanere al passo col progresso, ricercando soluzioni innovative che rispondano alle nuove necessità degli utenti. È probabile anche che il motore di ricerca deciderà di integrare le funzionalità di ChatGPT nelle ricerche per offrire agli utenti un'esperienza ancora più completa.

La competizione tra le aziende diventerà sempre più elevata man mano che i modelli miglioreranno: ciò porterà a una rivoluzione tecnologica senza pari che comincerà già quest'anno.