Sport e hi-tech nei progetti delle startup italiane al CES 2022

Gli algoritmi applicati ai nuovi talenti calcistici ma anche lo spazzolino senza dentifricio tra le novità delle startup nostrane a Las Vegas

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a cura di Antonino Caffo

Essendo l'evento di startup più influente al mondo, il CES è il luogo in cui vengono presentati i prodotti futuribili, forgiate partnership ed effettuati investimenti. Il posto perfetto per presentare a livello globale le ultime novità delle startup italiane in vari settori.
Per l'edizione 2022, la missione italiana è sponsorizzata da Area Science Park, azienda della Regione Friuli-Venezia Giulia, e da ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).
Insieme, hanno selezionato 44 startup italiane attive in vari settori, dal 5G fino alla salute, passando per la casa connessa e l’Intelligenza Artificiale. Qui ci occupiamo di quelle che hanno presentato i loro prodotti e servizi per lo sport, l'healthcare e la cura della persona.

Footure Lab: il calcio degli algoritmi

Footure Lab è una società formata da professionisti del calcio: dati, video e statistiche per club, giocatori, operatori e media. Nato dall’incontro di uomini di campo ed esperti informatici, il progetto Footure Lab ha sentito l’esigenza di incanalare le sue energie nell’analisi di tutti gli elementi che comporranno il futuro del gioco più amato al mondo.

Quello che fa, con il suo software, è analizzare la partita, con otre 1600 eventi e più di 400 variabili tecniche; mettere dati al servizio della carriera da giocatore professionista; effettuare un controllo, osservazione e rilevazione delle performance dei propri atleti in prestito e ideare e realizzare report e contenuti originali per i vari media partners.

Plus Biomedicals: innovazione per la salute personale

Plus Biomedicals é una giovane start up di Brescia che opera sia in Italia che all’estero ed é specializzata nella progettazione e realizzazione di dispositivi biomedicali all’avanguardia e innovativi che facilitano la cura e l’igiene delle persone con disabilità, allettati e anziani. Tra i prodotti principali c'è Avant, un lavatesta che, grazie ad un supporto dotato di braccio collaudato ed ergonomico, riesce ad adattarsi all’esigenze posturali dell’assistito aiutando le persone affette da disabilità o con problemi motori ad avere la miglior cura per i propri capelli.

Poi Cwash, uno spazzolino che non usa acqua o dentifricio. Grazie al lavoro combinato del bite a rilascio graduale con mentolo e xilitolo e delle micro oscillazioni, Cwash consente il completo lavaggio di tutta l'arcata dentale in soli 30 secondi. Il progetto nasce alla fine del 2018 grazie alla collaborazione tra i co-fondatori di Plus Biomedicals e un team di esperti nel campo dell’odontoiatria. L'obiettivo era semplice: creare un dispositivo che permettesse alle persone con mobilità ridotta, disabili, anziani o allettati di lavarsi i denti in modo indipendente e semplice. Nel catalogo anche mascherine chirurgiche, interamente made in Italy, fabbricate nella sede produttiva di Brescia.

Il gioco oltre il gioco: Rawstone

Rawstone nasce a Caserta, come editore di giochi da tavolo. L'obiettivo era localizzare i giochi da tavolo occidentali nel mercato cinese. Ma come giocatori accaniti, la startup ha iniziato a pensare ad applicare nei suoi prodotti i temi della gamification: spostare gli elementi di gioco e il design in contesti non ludici per trasformare attività noiose e noiose in divertenti e coinvolgenti. Ed ecco che oggi offre una serie di servizi a tale scopo: Game Studio Design, Magu, Rawstone Games.

Realizzata da una intuizione dell’ingegnere casertano Vincenzo Piscitelli, RawStone si occupa di giochi da tavolo e di creare nuove connessioni, esperienze e relazioni nel mondo del retail, della formazione e dei processi industriali attraverso la Gamification.

Molto interesse c'è su Magu, le cui applicazioni si estendono al campo della formazione: nei primi mesi dell’avventura targata RawStone un tool del software, dedicato al People development è stato integrato con il sistema di soft skill assessment di un’azienda privata all’interno di una piattaforma di corporate innovation. Scopo del meccanismo instaurato è stato quello di misurare soft skill e competenze essenziali nei team di innovazione quali problem solving, decision making, intelligenza emotiva, pensiero critico, orientamento all’obiettivo e resilienza.

lightscience, screen Covid veloce

lightscience si occupa dello sviluppo di apparecchiature elettriche e elettroniche; ottiche, elettromedicali, biomedicali, di misurazione chimica; attività professionali, scientifiche e tecniche. Ma anche del settore IoT, machine to machine, tossicologia, e wearable.

Proprio in tale ambito, la startup incubata in Como Next, produce MayLab, dispositivo portatile che consente uno screening di massa rapido sul Covid-19, senza la necessità di reagenti chimici e fornisce risultati accurati, convalidati da professionisti umani. Sebbene la gestione delle epidemie fosse al centro dell'idea, MyLab può fornire uno screening in tanti scenari.

Basta scansionare una goccia di fluido con MyLab per far analizzare i suoi dati spettrometrici alla tecnologia proprietaria. I risultati vengono quindi convalidati da un operatore sanitario umano e rispediti all'utente in tempo reale. Alla base vi è l'utilizzo dell'intelligenza artificiale applicata alla Near-infrared spectroscopy (NIR) che utilizza lo spettro de raggi infrarossi per misurare la concentrazione di legami biologicamente rilevanti.

M2Test, addio radiografie classiche

M2Test è una start up innovativa italiana nata nel 2016 come spin-off accademico dell’Università di Trieste. Vincitrice del percorso di accelerazione ed innovation factory dell’incubatore Area Science Park, si concentra nel segmento del med-tech tramite la fornitura in modalità saas del ‘BES test’ acronimo di ball elastic structure test.

Si tratta di un nuovo test per la valutazione dell’elasticità dell’osso, a partire dalla valutazione della microarchitettura interna dell’osso stesso. L’obiettivo è curare molte patologie, tra cui l’osteoporosi primaria, fisiologica, che le secondarie, chiamate così perché sono causate dalla presenza di altre patologie e alterazioni oppure dall’uso di determinati farmaci.

Quello a cui è arrivata M2Test è realizzare un sistema che, tramite tre mini radiografie a bassissimo dosaggio, riesce a valutare l’elasticità dell’osso. Il test può essere eseguito in maniera significativa anche sulla mano, a differenza di quanto accade nella densitometria classica, che va a valutare localmente i luoghi di frattura.