È ora di avere una rete di partner certificati

La consapevolezza che con gli ambienti open ci si fa del business, porta all'esigenza di certificare le competenze degli operatori di canale che aggiungono valore alle soluzioni

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a cura di Tom's Hardware

Il Programma di Certificazione di The Document Foundation comincerà in modo 'soft', dai membri attivi all'interno del progetto, che svolgono da anni le attività a valore aggiunto senza essere riconosciuti, e che per questo motivo hanno più di un problema a vendere i propri servizi, soprattutto alle aziende multinazionali e a quelle del settore pubblico, che richiedono una dimostrazione delle competenze sul prodotto (quelle competenze che è facile trovare intorno a prodotti come Microsoft Office). 

Nel 2013, il Programma di Certificazione verrà aperto anche alle terze parti, dopo che i membri avranno permesso di effettuare le necessarie verifiche sulla validità dei parametri che verranno definiti da un Comitato di Certificazione, di cui sono il coordinatore in quanto ideatore del Programma di Certificazione stesso.

Il Programma di Certificazione di The Document Foundation si ispira a quelli già collaudati da parte di aziende come RedHat e Suse, che appartengono al mondo del software open source, ma introduce alcune differenze legate al fatto che manca uno degli aspetti chiave di questi programmi, ovvero la relazione commerciale tra TDF e il partner (per cui non è possibile applicare sconti e promozioni).

La sfida che TDF deve affrontare con il Programma di Certificazione è quella di mantenere da un lato la specificità di un progetto di software libero e sviluppare dall'altro una proposta in grado di attirare un ampio numero di rivenditori a valore aggiunto che sostengano la crescita di LibreOffice, aiutando le aziende a migrare correttamente - ovvero, riducendo al minimo l'impatto 'disruptive' associato a qualsiasi tipo di modifica dell'organizzazione del lavoro - tutti gli utenti con un profilo applicativo adeguato alle caratteristiche della suite (che sono, in base alle stime degli analisti, pari a oltre i tre quarti del totale degli utenti aziendali).