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Vertiv Italia: perché i data center prefabbricati hanno successo

I motivi dietro la crescita dei cosiddetti PFM, data center prefabbricati modulari, che aggiungono nuovo spazio rispettando un vero approccio plug and play

Avatar di Antonino Caffo

a cura di Antonino Caffo

Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 13/07/2020 alle 10:35
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Prefabbricati e modulari sono metodologie distinte, ma i dati di mercato indicano che l'adozione dei cosiddetti Data Center Prefabbricati Modulari (chiamati anche PFM), che combinano entrambe le tecniche, sono in rapida crescita.

Secondo gli analisti di settore di 451 Research, il mercato dei data center PFM si sta espandendo, al tasso di crescita annuale cumulativo (CAGR) del 14,4% entro il 2021. A cosa è legata la ragione di questa crescita? «Essenzialmente alle implementazioni a basso rischio e ad alto valore aggiunto, con il vantaggio di una consegna più rapida e un’installazione in loco più facile» spiega  Cristina Rebolini, Commercial, Industrial and Enterprise Sales Director di Vertiv in Italia.

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Ma la nuova tecnologia introduce un divario di conoscenza e un rischio percepito dell’ignoto: cosa intendiamo quando diciamo prefabbricati e modulari, e quali vantaggi assicurano alla costruzione, al funzionamento e alla ottimizzazione di strutture critiche come i data center?

«La crescita esponenziale della Digital Transformation aggiunge la preoccupazione di come gestire l’imprevedibile crescita della domanda pur rimanendo flessibili per il futuro. I casi d’uso nel settore delle applicazioni di Edge Computing richiedono potenzialmente un grande numero di data center medio-piccoli (o addirittura micro) per gestire i carichi di lavoro associati a un’esplosione della domanda legata ad esempio all’IoT».

Le implementazioni in un sito Edge possono variare da un impianto da 5MW in città a un singolo rack posizionato vicino a un’antenna 5G su un tetto di un edificio. Far fronte a queste innovazioni da core a Edge con approcci edilizi convenzionali è quasi impossibile. Gli approcci tradizionali, come il processo di costruzione “stick-build”, hanno rappresentato la scelta scontata per molte organizzazioni semplicemente perché non c’era alcuna alternativa praticabile».

Tuttavia, i metodi tradizionali si sono rivelati in molti casi inefficienti in quanto non sono in grado di rispondere ai requisiti di sviluppo accelerato delle organizzazioni più dinamiche e spesso non prevedono una adeguata crescita. Metodi prefabbricati e/o modulari sono sempre più la scelta degli operatori dei data center per un approccio integrato e scalabile. La progettazione, la configurazione e l’integrazione delle varie componentistiche direttamente in fabbrica creano un’integrazione più stretta tra i sistemi, migliorandone la gestione e rendendo più lineari i processi.

Ma perché i PFM dovrebbero essere la scelta predefinita per gli operatori di data center? «I PFM includono l’intera gamma delle unità necessarie per gestire la potenza elaborativa del data center, dai singoli componenti ai sistemi più complessi, includendo le infrastrutture elettriche e termiche, software e servizi di controllo e gestione, oltre a impianti secondari come illuminazione, protezione antincendio, sicurezza fisica e trattamento dell’acqua».

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I vantaggi includono design su misura del cliente assicurando tempi di installazione più veloci, la possibilità di scalare ed espandere la capacità in base alla domanda, le prestazioni ottimizzate dei componenti con una visione olistica del sistema e i controlli di qualità più elevati.

Inoltre, i moduli prefabbricati comprendono data center e altre strutture critiche che sono pre-ingegnerizzate con sistemi assemblati, integrati e testati in un ambiente di fabbrica per ridurre i tempi di implementazione in loco e migliorare la prevedibilità delle prestazioni sia in termini di pianificazione che di costi.

«Sono sistemi flessibili, scalabili ed efficienti. Per l’espansione di strutture pre-esistenti e retrofit, sono previste soluzioni fondanti che spaziano da rack chiusi singoli a sistemi multirack più grandi, mentre, nel caso delle nuove costruzioni, consentono alle organizzazioni di portare nuove capacità più velocemente e possono essere facilmente scalabili. I metodi modulari progettano il piano di crescita nella soluzione fin dall’inizio».

Di fatto, un data center PFM è progettato su misura per adattarsi al clima, al profilo tecnologico, alle applicazioni IT e agli obiettivi di business di un progetto, sfruttando al tempo stesso la velocità e l’economia della progettazione modulare e della prefabbricazione.

Un esempio specifico di questa tecnologia in azione è fornito dalla famiglia Vertiv SmartMod, una gamma di prodotti ordinabili come moduli prefabbricati per aggiungere nuovo spazio ai data center, con un numero significativamente inferiore di attività di installazione in loco rispetto ai data center costruiti tradizionalmente. Questo approccio “plug and play” ha il vantaggio non solo di minimizzare i tempi per l’avviamento e la messa in funzione (da settimane o mesi a pochi giorni), ma riduce anche le potenziali problematiche di qualità.

«Oltre a SmartMod, concepito per alloggiare apparecchiature IT in un sistema completamente autonomo, Vertiv offre anche il modulo di potenza Power Module. L’involucro del Vertiv Power Module, facilmente trasportabile e resistente alle intemperie, protegge i componenti interni tra cui l’UPS ad alte prestazioni Liebert EXL S1 e le batterie».

«Inoltre, il sistema di Thermal Management Liebert PDX, specificatamente indicato per Power Module, garantisce che l’apparecchiatura mantenga condizioni operative ottimali, prolungandone la durata. Come per l’unità SmartMod, Power Module viene fornito con un condensatore per esterni a microcanali Liebert MC pre-integrato. In questo modo si evita l’esigenza di dover installare sistemi di raffreddamento esterni in loco e si riducono i tempi dalla consegna all’avviamento dei sistemi».

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