AEW: la nuova federazione che sta rivoluzionando il mondo del wrestling

Una retrospettiva sulla nascita della All Elite Wrestling, la nuova Compagnia che da ormai due anni sta offrendo ai fan un prodotto alternativo

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a cura di Luca Carbonaro

Sono passati vent'anni dall'acquisizione della WCW da parte della WWE, tassello conclusivo della famigerata Monday Night War, uno dei periodi più frenetici nella storia del wrestling con ascolti televisivi alle stelle, superstar che cambiavano federazione a suon di remunerativi contratti e storyline e match memorabili.

Uno scenario che secondo alcuni era destinato a non ripetersi. Almeno fino ad ora. Grazie alla nascita della AEW (All Elite Wrestling) avvenuta nel 2019, i fan della disciplina hanno finalmente potuto trovare un nuovo prodotto televisivo libero dai vincoli di una classificazione rivolta ai minori, più maturo e con una maggiore attenzione sul lottato e quindi su quello che avviene all'interno del ring anziché sul mero entertainment.

In soli due anni la federazione è cresciuta in maniera esponenziale, stringendo accordi televisivi a livello globale e regalando sin da subito momenti incredibili. Nell'articolo andremo dunque ad analizzare il percorso che ha portato alla nascita della AEW e tutto quello che il futuro potrebbe riservare.

AEW: un'idea vincente da All In

Il 1° settembre del 2018 rimane ancora oggi una data storica nel mondo del wrestling. Cody Rhodes, Kenny Omega e gli Young Bucks decisero di organizzare a Chicago il più grande evento indipendente di sempre, totalmente autofinanziato e chiamato All In. Il risultato? Un successo senza precedenti.

Un'arena esaurita in ogni ordine di posti, oltre 11 mila biglietti venduti e l'inizio di un movimento rivoluzionario. All'evento prese parte anche l'ex-pluricampione WWE Chris Jericho, che quello stesso anno aveva affrontato Kenny Omega a Wrestle Kingdom, uno degli eventi più importanti della NJPW ovvero la più importante federazione giapponese. Il buzz mediatico generato dall'evento convinse la miliardaria famiglia Khan (proprietaria della squadra di football dei Jacksonville Jaguars e del club di Premier League del Fulham) ad investire nel mondo del wrestling, dando proprio ai quattro artefici di All In, carta bianca per la creazione di una nuova federazione.

Ognuno di loro decise di salire a bordo del progetto, ricoprendo la carica di vice presidente esecutivo, ottenendo il controllo creativo sul proprio personaggio, mentre presidente e CEO della neonata federazione venne eletto Tony Khan, figlio del capofamiglia Sahid, nonché grande fan di wrestling. L'annuncio ufficiale della nascita della federazione avvenne nel gennaio del 2019 durante una puntata di Being the Elite, programma in onda su YouTube creato dagli Young Bucks.

Il primo PPV della AEW

Continuando a giocare con le similitudini legate al mondo del poker, l'AEW annunciò che il primo, grande evento si sarebbe chiamato Double or Nothing. Serviva dunque un grande nome per l'esordio ufficiale e per questo che a febbraio, nel bel mezzo di una conferenza stampa pubblica, venne annunciata la firma di Chris Jericho.

https://www.youtube.com/watch?v=vjomsxMy1H0&t=8s

La superstar canadese affrontò Kenny Omega nel main event del PPV, uscendone vincitore. L'evento, però, è passato alla storia per il debutto shock di Jon Moxley, meglio conosciuto ai fan della WWE con il nome di Dean Ambrose. Un momento incredibile che ha senza dubbio solidificato la credibilità della AEW, convincendo anche i più scettici.

Nel secondo evento della Compagnia, invece, denominato All Out, lo stesso Chris Jericho si è laureato il primo AEW World Heavyweight Champion sconfiggendo nel main event Adam Page e coniando una frase mitica: A little bit of the Bubbly. Da qui in avanti ha avuto inizio il regno incontrastato dell'ex-Y2J.

https://www.youtube.com/watch?v=47aw9rvKvBM&t=164s

La storia si ripete: il grande ritorno del wrestling su TNT

Frutto di un accordo milionario con WarnerMedia, il 2 ottobre del 2019 è poi andato in scena su TNT, lo storico canale televisivo americano che negli anni '90 trasmetteva la WCW, la prima puntata di Dynamite, nome scelto per lo show di puntata della AEW. Un debutto con i fiocchi: oltre 1 milione e 400mila gli spettatori sintonizzati.

https://www.youtube.com/watch?v=MjpwFWelt-s

Con la messa in onda di Dynamite, in diretta concorrenza con WWE NXT (terzo show televisivo della WWE), ha avuto inizio quelli che in molti hanno definito la "guerra degli ascolti del mercoledì sera". Sebbene entrambe le compagnie non si siano mai esposte pubblicamente sulla situazione, nel corso dei mesi sono state numerose le frecciatine scoccate da entrambe le parti.

A uscirne vincitrice è stata proprio la AEW quando la WWE ha annunciato lo spostamento dello show oronero al martedì sera. Al momento gli ascolti di Dynamite sono sempre stabili attorno al milione di spettatori e la federazione ha annunciato un importante accordo televisivo con il mercato indiano, uno dei più redditizi al mondo.

Oltre a Dynamite, l'AEW ha da poco iniziato a trasmettere anche un secondo show, chiamato Rampage, in onda ogni venerdì alle 22. La prima puntata si è aperta con un clamoros cambio di cintura e quella di questa settimana, in diretta da Chicago, ha letteralmente mandato in visibilio l'intero mondo del wrestling grazie all'attesissimo debutto di CM Punk, tornato a far parte sul ring dopo 7 lunghi anni di assenza dalle scene.

AEW, il giusto mix di volti nuovi e veterani del business

Uno degli aspetti particolarmente apprezzati della compagnia di Tony Khan è rappresentato da un roster variegato che comprende volti giovani, esperti e veterani del così detto circuito indipendente e grandi leggende del passato: da MJF a Darby Allin, da Orange Cassidy a Sammy Guevara, fino ad arrivare a Sting, Jake "The Snake" Roberts, Arn Anderson e molti altri.

Nel corso dell'ultimo anno sono state numerose le ex-stelle della WWE a cambiare "casacca": Matt Hardy, Andrade El Idolo, Christian Cage e Malakai Black, solo per citarne alcune, che hanno deciso di rimettersi in gioco, trovando nuova linfa vitale. I lottatori hanno infatti la libertà di esprimere la propria personalità e mettere in risalto le loro capacità atletiche.

Leggi anche: AEW Dynamite Homecoming, highlights e risultati

Spazio anche alla divisione femminile, al momento capeggiata dalla campionessa in carica Britt Baker, che accoglie tra le sue fila nuove leve come Tay Conti, Red Velvet, Penelope Ford, Riho e Jade Cargill. Al tavolo di commento, invece, troviamo lo storico announcer della WCW Tony Schiavone, affiancato da Excalibur e dal WWE Hall of Famer Jim Ross.

https://www.youtube.com/watch?v=fGOOtwKLSD8

Il ranking system: le vittorie le sconfitte contano

Sin dalla sua nascita, la AEW ha voluto puntare l'accento sull'aspetto più competitivo del wrestling introducendo una vera e propria classifica basata su delle statistiche inconfutabili. Viene infatti tenuta traccia delle vittorie e delle sconfitte di ogni singolo lottatore nel loro percorso durante l'anno solare: il ranking system.

In questo modo viene stabilito chi abbia o meno diritto a una shot titolata e la classifica rimane valida anche per le puntate di AEW Dark e AEW Dark: Elevation, show trasmessi esclusivamente in streaming gratuito su YouTube. Al momento il lottatore imbattuto è Christian Cage, che a All Out, PPV in programma a settembre, sfiderà Kenny Omega per l'AEW World Championship. Ogni anno solare le classifiche vengono poi azzerate.

I promo, inoltre, risultano essere molto più naturali perché spesso non sono frutto di un copione scritto da un team di autori. Anche in questo caso il fatto di non dover sottostare alle restrizioni di essere un programma classificato come adotto ai minori (classificazione adottata dalla WWE nel 2008) aiuta gli atleti della AEW ad avere un maggiore impatto anche al microfono.

AEW: pochi titoli e una schedule più leggera

A differenza della WWE, che organizza quasi 20 PPV all'anno, la AEW ha deciso di adottare un approccio meno pressante, puntando soltanto su quattro grandi eventi annuali: Double or Nothing, All Out, Full Gear e Revolution.

Altri show, come Fyter Fest o Fight For The Fallen, vengono invece presentati sotto forma di puntate speciali di Dynamite. La Compagnia ha anche utilizzato il nome di uno storico evento della WCW, Bash at the Beach, per proporre una puntata a tema.

Anche sul fronte titoli, Tony Khan ha preferito la qualità alla quantità: oltre ai già citati Kenny Omega e Britt Baker, rispettivamente AEW World Champion e AEW Women's Champion, la Compagnia ha introdotto i titoli di coppia, attualmente detenuti dagli Young Bucks, e il TNT Championship, un titolo televisivo dedicato al network su cui vengono trasmessi gli show.

A seguito della tragica scomparsa di Brodie Lee, avvenuta nel 2020, la Compagnia decise di cambiare il design del TNT Championship, regalando la cintura originale al figlio e dedicando un'intera puntata di Dynamite alla sua memoria. Al momento il nuovo titolo è attorno alla vita di Miro, che in WWE aveva militato con il nome di Rusev.

https://www.youtube.com/watch?v=2IQ4Kr-SnU0

L'apertura della "Forbidden Door"

Tony Khan è riuscito nell'impresa che in molti ritenevano folle: collaborare con prima con Impact Wrestling (l'ex-TNA) e poi con la New Japan Pro Wrestling, la federazione numero uno sul territorio nipponico. L'apertura di una vera e propria "porta proibita", così come è stata definita dagli addetti ai lavori, ha dato il via a un grande scambio di atleti.

https://www.youtube.com/watch?v=xxBvL88SkR4&t=35s

Nel mix si è inserita anche la AAA, nota federazione messicana. Simbolo di questa collaborazione è stata la conquista da parte di Kenny Omega dei titoli massimi di AEW, Impact e AAA, inaugurato la gimmick (il personaggio) del Belt collector. Il tutto dovrebbe culminare a Bound for Glory, PPV di Impact Wrestling in programma a ottobre, dove per la prima volta parteciperanno tutte le compagnie nello stesso momento.

https://twitter.com/IMPACTWRESTLING/status/1425094595025719303

Un chiaro segnale del fatto di come, a differenza della WWE, la compagnia di Tony Khan non si faccia problemi a riconoscere le altre realtà in giro per il mondo, lavorando per un obbiettivo comune: garantire ai fan il miglior spettacolo possibile.

Cosa riserverà il futuro?

Difficile, se non impossibile, scalfire il grande impero creato dalla WWE negli ultimi trent'anni. Società quotata in borsa, milioni di dollari fatturati ogni anno e un potere mediatico senza precedenti. Nonostante gli ascolti televisivi di Raw siamo in calo, quanto costruito da Vince McMahon sembrerebbe essere ancora ben saldo.

Se la AEW riuscirà a concentrarsi sul suo prodotto, evitando gli errori che portarono alla caduta della WCW e continuando a proporsi come alternativa, allora i fan potranno dormire sogni tranquilli. E se a quello di Punk dovesse susseguirsi il debutto di Bryan, la compagnia avrà a disposizione due lottatori conosciuti a livello globale.

Da non dimenticare, infine, come anche la AEW si butterà nel mercato videoludico con un titolo che, a detta di Kenny Omega, sarà una vera e propria manna dal cielo per i nostalgici dei grandi giochi legati al mondo del wrestling. Al momento abbiamo soltanto un teaser di una versione ancora alpha del videogame. Il videogioco dovrebbe uscire nel 2022 per console di nuova generazione.

https://www.youtube.com/watch?v=n0MnBsBnaqc

Vi ricordiamo che in Italia le puntate di Dynamite vengono trasmesse ogni venerdì su Sky Sport Arena con il commento in italiano di Salvatore Torrisi e Moreno Molla. Per sottoscrivere la migliore offerta disponibile, vi basterà cliccare questo link.