Batman/Catwoman: Il Matrimonio - Recensione, il volume nuziale di gatta e pipistrello

Arriva nelle fumetterie il maxi-volume dedicato al tanto atteso matrimonio tra Batman e Catwoman. La storia che tutti aspettavano, in un'edizione di lusso. Ma è tutto oro quello che luccica?

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a cura di Andrea Giovalè

È disponibile in tutte le fumetterie, edita da DC Comics e RW Lion, la raccolta in volume unico degli episodi di Batman collegati al celebre, chiacchieratissimo e attesissimo matrimonio con Catwoman. Arriva quindi, dopo aver già parlato del singolo fatidico episodio #51, la nostra recensione dell'intera collection: comprensiva della run e delle scelte editoriali che hanno portato a una pubblicazione apposita destinata, forse, a rimanere nella nostra memoria dell’Uomo Pipistrello ancora per anni a venire.

Lo sappiamo da tempo, inutile mentire. Le notizie dilaganti dalle pubblicazioni oltreoceano (in America il fumetto supereroistico si muove con circa 6 mesi di anticipo rispetto a qui) ci avevano preavvisato, a meno di vivere in un rifugio isolato anti-spoiler, della proposta di Bruce Wayne a Selina Kyle. Tanto vale usare i loro alias “civili”, visto che entrambi conoscono da tempo le rispettive identità segrete. Tuttavia, ogni lettore di fumetti appena appena smaliziato sa che un evento prefissato sconvolgente, come Batman che si sposa, ha il 75% di possibilità di tradursi in un nulla di fatto. E, se pure accadesse, un ulteriore 50% di essere annullato nei successivi sei mesi da sviluppi “imprevedibili” quali realtà parallele, viaggi nel tempo, reboot universali. Insomma, il solito.

Per chi di voi non fosse ancora in pari con le pubblicazioni nostrane, eviteremo di rivelare l’outcome delle super-nozze (come fatto in USA, disastrosamente, dal New York Times), pur tenendo presente le statistiche di partenza. Quest’ultime, infatti, creano un generale muro di diffidenza che, volta per volta, va abbattuto a suon di sorprese e storie convincenti. In un mondo perfetto, ci si dovrebbe fidare ciecamente di chi racconta, ma in questo, dominato da ragioni di mercato, editoriali, ora persino cinematografiche, la soglia di sospensione dell'incredulità si alza vertiginosamente quando si tratta di morti, resurrezioni e matrimoni. Perciò, nell’approccio alle nozze del crociato incappucciato, lo scetticismo era altissimo. E non è mutato granché, purtroppo, nel corso della lettura.

Il volume raccoglie una serie di episodi, perlopiù one-shot, dedicati alla relazione tra Batman e Catwoman, lasciando molto in disparte il pipistrello per concentrarsi quasi esclusivamente sulla gatta ladra. La sola eccezione è l’episodio di partenza, prelevato dall’epilogo di Io sono Gotham, aperto da una riflessione su cosa significa per un supereroe la felicità e culminante nella toccante proposta di matrimonio. Poi, dell’Uomo Pipistrello possiamo quasi scordarcene, se non per una breve ma entusiasmante scazzottata con la sua nemesi per antonomasia. Non consideriamo i brevi flashback riguardanti il rocambolesco rapporto con la promessa sposa, per la loro natura meramente rievocativa. Selina Kyle, di contro, è impegnata prima a rubare (naturalmente) un vestito per le nozze, dopo a neutralizzare il Joker. Proprio il principe dei clown è il terzo incomodo, il convitato di pietra di questo matrimonio, e non manca di ricordarcelo in tre episodi, di cui uno dedicatogli esclusivamente e due, addirittura, legati tra loro.

Se dovessimo valutare il volume come fosse un buffet di nozze diremmo che è ampiamento fornito di spunti golosi ma manca, innanzitutto, di grande coerenza e, secondo ma non meno importante, di un piatto principale. La portata che tutti aspettano, il dulcis in fundo, arriva ma viene liquidato in poco spazio e con molta fretta, non aiutato da una regia inevitabilmente celebrativa ma piuttosto spoglia di contenuti. Che i due si sposino o meno non conta, in ogni caso la svolta è epocale. Dovrebbe esserlo, almeno, eppure non c’è niente di epico, nessun drammatico confronto finale.

Quel che c’è, e di cui possiamo godere certamente, è la canonica trafila di splash page dedicate all’evento, dalla matita di altrettanti artisti, autori storici della testata e del personaggio: Frank Miller, Tim Sale, Lee Bermejo, Neal Adams, David Finch, Greg Capullo, Jim Lee, Tony S. Daniel, Rafael Albuquerque e (a seguire i nostri favoriti, per soggetto e realizzazione) Paul Pope, Becky Cloonan, Mitch Gerads e Lee Weeks, più tanti altri ancora. Lo stesso Mike Janin, disegnatore regolare della saga, si esibisce in tavole da maestro: su tutte, una doppia splash page da sospiro romantico e scuola d'arte sequenziale. Scorrere le pagine a tema Bat & Cat è un piacere, per gli occhi, ma non giova propriamente allo scorrimento dell’episodio finale, la cui narrazione è affidata a due voci narranti alternate. Tra l’altro, la scelta di riprodurre le calligrafie di Bruce e Selina, all’interno delle didascalie, è apprezzabile dal punto di vista meta-narrativo ma, di nuovo, talvolta ostacola la comprensione immediata.

Infine, le scelte dei personaggi risultano troppo implicitamente motivate. La reticenza tipica e altrimenti “thrilling” di un grande autore come Tom King, che splende su figli di un dio minore quali Visione, Omega Men e Mister Miracle, su Batman tende mettere sul piatto troppo poco. Anche la psiche di Catwoman, che è protagonista principale del volume (nonostante titoli “Batman / Catwoman: Il Matrimonio”), meriterebbe uno sviluppo più approfondito. Per assurdo, il personaggio più profondo è quello del Joker, un folle. Dubbi e incertezze sono all’ordine del giorno di qualsiasi matrimonio, figuriamoci di uno super. Ciononostante, il conflitto presentato all’inizio della saga non procede, non evolve fino alla sua risoluzione finale.

Tutto questo, sommato, non aiuta la missione di questa run, ardua sin dall’inizio, di trovare il suo posto tra i grandi e memorabili cult di Batman. È oltremodo arduo, per chi si prefigge di cambiare lo status quo di un’icona simile, lottare contro l’opprimente continuity, basti pensare anche al Capitan America malvagio di Nick Spencer (2016). E questa storia, pur confezionata in un volume di indubbio valore, non riesce nell'impresa.

Leggendo questo volume ci è venuta voglia di leggere storie di Catwoman. D’altronde è lei, Selina Kyle, che splende come un diamante al suo interno. Quindi, impossibile non pensare a Catwoman: Vacanze Romane, tra le migliori cat-run di sempre, dal magnifico duo Loeb-Sale (autori del classico tra i classici Il Lungo Halloween). Il destino porta la gatta ladra in “vacanza” nella capitale italiana, quale migliore occasione per un po’ di brivido e di sana avventura?