Batman: lo scrittore Tom King non voleva uccidere un determinato personaggio

In un recente ciclo di storie di Batman, "City of Bane", abbiamo la dipartita di un altro famoso personaggio dell'universo DC, ma che inizialmente non sarebbe dovuto perire.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Nel mondo dei fumetti, spesso si sono viste morti anche di personaggi illustri. Si pensi, ad esempio, a "Death of Superman", che racconta la morte per mano di Doomsday dell'uomo d'acciaio, nonchè della sua resurrezione.In un recente ciclo di storie di Batman, "City of Bane", abbiamo la dipartita di un altro famoso personaggio dell'universo DC, ma che inizialmente non sarebbe dovuto perire.

Quello che leggerete da qua in avanti potrebbe essere SPOILER. Vi invitiamo a non proseguire la lettura se non volete rovinarvi eventuali colpi di scena.

Il più grande momento di City of Bane doveva essere il cattivo che uccideva Alfred a sangue freddo. È stato così scioccante che sembra probabile che Tom King possa rispondere a domande al riguardo per il resto della sua carriera. Un un'intervista con Word Balloon, lo scrittore della saga ha dichiarato che non fosse d'accordo con questa decisione. Egli ha un profondo amore per il crociato incappucciato e sembra proprio che questa forma di rispetto sia stata un po' di ostacolo al proseguimento della storia.

"Non sono stato fermato, anzi, sono stato spronato ad andare avanti", ha rivelato lo sceneggiatore. "Avevo messo questo cliffhanger in cui Alfred, alla fine, sarebbe potuto morire. E così, l'ho messo in sceneggiatura, facendo capire più tardi che, in realtà, fosse ancora vivo. Alla DC, invece, mi dissero:"No, perché non è lui? Perché non è morto?". Io, ovviamente, risposi:"Beh, perché è Alfred e deve vivere per sempre perché è un personaggio fantastico". Ma loro risposero:"No no no no, è morto"."

Lo scrittore di Batman ha dovuto davvero essere convinto che questa fosse la decisione giusta:"Non è che volessi far morire Alfred! Adoro quel personaggio. Per me è un momento per mostrare, alla fine di una lunga storia, la maturità di Bruce. La personaità di Wayne è ovviamente definita dalla morte dei suoi genitori e dalla sua reazione a quella morte e da come ciò lo ha spinto a diventare Batman e a fare questa cosa assolutamente folle, che è vestirsi in pelle e dare calci e pugni alla gente ogni giorno. Ma è una cosa talmente folle che ha salvato il mondo. Quindi, qui ha la morte del suo vero genitore, Alfred, e la sua reazione non è la stessa. Questo è ciò che mi ha interessato al riguardo. Per me, questa è la dimostrazione di come Alfred lo avesse allevato e accudito come un figlio".

Ha poi continuato:"Quando era un ragazzino, è stato tagliato fuori e bloccato solo perchè era piccolo. Quindi Alfred è stato colui che lo ha portato dall'essere solo un bambino ad essere quest'uomo che, quando arriva una morte come quella di Alfred, può gestirla, e sono triste a dirlo, come è la maggior parte di noi gestisce la morte. Sono abbastanza grande ora che ho perso persone vicino a me. È la cosa peggiore che può succederti e non la superi mai e la piangi per sempre. Ma diventa anche parte di te e il tuo lutto è una sorta di felicità perché ti connette ancora a quella persona. C'è maturità in tutto ciò".

Potete iniziare a leggere il Batman di Tom King a partire dal numero 1 "Rinascita", che potete trovare qui.