Death in Space RPG, la recensione: un GdR Sci-Fi semplice e veloce

Death in Space RPG è un gioco di ruolo Sci-Fi dal sapore estremamente cupo ambientato in un universo morente e afflitto dal Vuoto.

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a cura di Davide Vincenzi

Death in Space RPG è un gioco di ruolo carta e penna creato da Christian Plogfors e Carl Niblaeus, appartenenti allo studio di game e art design svedese Stockholm Kartell, studio già ideatore di quel gioiellino che è il GdR MÖRK BORG. Death in Space RPG è pubblicato dalla casa editrice svedese Free League Publishing, attraverso la sotto-etichetta Free League Workshop.

Death in Space RPG è un gioco di ruolo di fantascienza dal sapore estremamente cupo e quasi apocalittico, pregno di disperazione. Si tratta di un prodotto completo estremamente snello, facente parte del movimento OSR (Old School Renaissance), cioè appartenente a quel movimento che vuole riportare in auge il modo di giocare di ruolo tipico degli anni ’70 e ’80, quello degli albori di questo mondo ludico.

Death in Space RPG è al momento disponibile solo in lingua inglese, non si hanno notizie in merito a una sua eventuale futura traduzione in italiano.

Death in Space RPG, l’ambientazione

Death in Space RPG è un gioco di ruolo di fantascienza che vede i personaggi dei giocatori muoversi in un universo ormai prossimo alla fine, in cui si sta verificando quella che i cosmologi chiamano Big Crunch, la teoria sul ciclo di vita dell'universo secondo la quale, sotto le forze gravitazionali che lo pervadono, l’universo alla fine cesserà di espandersi per ritrarsi sempre più e collassare su se stesso, in una sorta di evento uguale e contrario a quello del Big Bang. Quasi ad annunciare questa fine imminente, una inquietante presenza, il Vuoto, sembra provenire dai confini dell'universo stesso, andando a contagiare e corrompere le menti e i corpi dei viaggiatori spaziali. Una presenza che ci ha ricordato da vicino la Tenebra tra le Stelle presente nel gioco di ruolo Sci-Fi Coriolis – Il Terzo Orizzonte, sempre pubblicato da Free League Publishing.

Inoltre, questo universo morente è reduce da una decina d’anni di un conflitto protrattosi per lunghissimo tempo, la Gem War (Guerra delle gemme), che ha devastato interi sistemi stellari e distrutto ogni forma di progresso. Le gemme motivo di contesa di questa guerra erano uno strano materiale dalle potentissime qualità di rifrazione dell’energia, necessarie per la costruzione di tecnologia avanzata e per intraprendere i lunghi viaggi interstellari, poiché alimentavano le astronavi bridger, in grado di effettuare balzi attraverso lo spazio-tempo e ricoprire lunghissime distanze in tempi molto brevi.

Presenti solamente nel sistema stellare Tenebris, in special modo sulla luna Inauro, queste gemme sono ora praticamente del tutto esaurite, essendo state estratte fino all’ultimo, cosa che ha provocato un brusco arresto nella produzione di tecnologia e nella costruzione di nuove astronavi. I viaggi interstellari sono quindi sempre più rari e i sistemi stellari sempre più isolati tra loro.

Ciò comporta, inoltre, che tutta la tecnologia con cui i personaggi entreranno in contatto, che siano armi, astronavi o semplice equipaggiamento, sia antiquata, decrepita, disassemblata e riassemblata più volte, tenuta insieme da un costante lavoro di riciclo e rappezzamento e dalla ricerca continua di parti di ricambio.

Il sistema Tenebris

In Death in Space RPG, il sistema stellare predefinito in cui si trovano i giocatori è il sistema Tenebris, in cui gravitano numerosi pianeti, lune e asteroidi, per non parlare di stazioni spaziali semi-abbandonate e veicoli spaziali alla deriva. In questo sistema, i personaggi dei giocatori saranno costretti a lavorare per sopravvivere, accettando missioni che consentano loro di riparare la propria nave o stazione spaziale, procurarsi il cibo e aumentare la propria reputazione, l'unica valuta che davvero conta in questa ambientazione.

Nonostante le poche manciate di pagine a esso dedicate, il sistema Tenebris è incredibilmente ricco e dettagliato. L’Iron Ring, una delle strutture principali dell’ambientazione, è una sorta di mega stazione spaziale orbitante attorno a Inauro, costruita assemblando tra loro tutta una serie di rottami, stazioni e navi stellari. Alcune parti di questo anello sono abbandonate e oscure, altre estremamente congestionate e piene di vita e di scambi.

Death in Space RPG, i personaggi e la loro creazione

In Death in Space RPG, la creazione del personaggio è questione di pochissimi minuti, soprattutto se si decide di affidarsi al caso tirando sulle tabelle, piuttosto che scegliere ogni singola voce del proprio alter ego. Se poi si vuole essere ancora più rapidi, è possibile utilizzare gratuitamente il generatore di personaggi online, raggiungibile a questo link, in grado di fornire un PG del tutto completo attraverso un singolo click, utile anche per generare interessanti PNG.

I personaggi di Death in Space sono definiti da quattro attributi: Body (Corpo), Dexterity (Destrezza), Savvy (Sagacia) e Tech (Tecnologia). I punteggi di questi attributi sono generati attraverso il lancio di due dadi a quattro facce: per ottenere il valore finale di ogni attributo, il risultato del secondo dado andrà sottratto algebricamente al risultato ottenuto dal primo, pertanto, i punteggi saranno valori compresi tra -3 e +3.

I giocatori possono scegliere o generare casualmente tra sei diverse origini: Carbon, Chrome, Punk, Solpod, Velocity Cursed e Void. Ognuna di queste origini possiede due abilità speciali che la caratterizzano, tra cui se ne potrà scegliere una. I Carbon sono esseri umani (o alieni, perché no?) nati e cresciuti in ambiente spaziale, i Chrome sono cyborg con cervelli dotati di intelligenza artificiale, i Punk sono ribelli e anticonformisti e i Solpod sono individui che vanno in letargo per decenni e si svegliano occasionalmente per studiare i lenti fenomeni cosmici. I Velocity Cursed sono sventurati che hanno iniziato a perdere la connessione con la realtà. Si spostano e sfarfallano dentro e fuori lo spaziotempo con volti distorti da effetti di glitch e infine i Void sono descritti come sciamani che hanno visto i confini dell'universo attraverso delle visioni e nascondono i propri volti dietro delle maschere.

I giocatori determinano quindi i dettagli dei loro personaggi, scegliendo o tirando casualmente i loro background, i tratti, ciò che li spinge ad andare avanti (drives) e l’aspetto. Questi sono generalmente più orientati alla caratterizzazione che a fornire bonus in gioco. I background includono cose come programmatore di isotopi, cacciatore di taglie e cultista di monoliti. I tratti includono educato, disonesto, pieno di rimorsi, pigro e fantasioso. Tra ciò che spinge i personaggi ad affrontare l'oscurità implacabile dello spazio troviamo cose come amici, tecnologia, segreti e trovare un proprio scopo, mentre per quanto riguarda l’aspetto abbiamo risultati come toppe con scritto "Amo le piante", vestiti civili troppo puliti, cicatrici di proiettili e mani robotiche. Infine, si dovrà fornire un contesto al personaggio: in passato è stato tra i vincitori o i perdenti della Guerra delle Gemme? Oppure è rimasto ed è tuttora aggrappato a un ideale? O alla propria famiglia?

Continuando nella creazione, ogni personaggio avrà un Valore base di Difesa di 12 +/- il valore di Dexterity, migliorabile attraverso le armature, e avrà ben 1d8 punti ferita. Giusto per avere un'idea della letalità del gioco, le pistole causeranno 1d6 danni e gli shotgun 2d4. Emerge quindi chiaro come il fatto di avere una generazione dei personaggi ultrarapida, ottenibile attraverso pochissimi tiri di dado sia un grande valore positivo, per questo gioco.

I personaggi, quindi, ottengono un pacchetto di equipaggiamento (scegliendolo o tirando a caso) legato a una qualche professione, come ad esempio mercenario, ingegnere o esploratore. Se poi la somma dei valori di tutti gli attributi di un personaggio dovesse risultare in un numero negativo, il giocatore potrà tirare su un’apposita tabella e ottenere un bonus speciale di partenza. Questo potrebbe essere ad esempio una pistola, una tutta spaziale pesante o perfino una mutazione cosmica scelta a caso. Infine, i personaggi ricevono anche un gingillo, generato casualmente da una tabella. Si tratta di un oggetto puramente caratterizzante il personaggio e utile a comprendere l'ambientazione.

Una cosa che ci ha sorpreso all’interno del manuale è la mancanza di una scheda del personaggio da fotocopiare. Niente paura, però, andando sul sito web ufficiale del gioco è possibile raggiungere una sezione “content”, in cui sono presenti diverse tipologie di schede del personaggio da scaricare gratuitamete, oltre a tutta una serie di altri contenuti utili.

Astronave o stazione spaziale?

Una volta generati i propri personaggi, i giocatori dovranno scegliere e creare il proprio Hub, cioè quello che sarà al contempo la loro casa e la loro base per le missioni. Questo potrà essere un’astronave, per campagne più itineranti e basate maggiormente sull’esplorazione, oppure una base spaziale (o una sezione di una struttura più grande), per campagne più incentrate sulle interazioni sociali e l’intrigo.

Che siano astronavi o basi spaziali, in Death in Space RPG gli hub sono costituiti da moduli: supporto vitale, centro di comando e così via. Per poter funzionare, ogni hub è munito anche di una fonte di alimentazione che fornisce energia per far funzionare i vari moduli. Sotto questo punto di vista, il gioco non punta a un realismo estremo, ma fornisce regole semplici e veloci in modo che i giocatori possano creare il loro hub in un attimo e iniziare subito a giocare.

Gli hub vengono quindi generati casualmente attraverso una serie di tabelle, che ne forniscono il background e determinano una stranezza dalla quale è affetto. Ancora una volta, si tratta di peculiarità che forniscono una marcata caratterizzazione alla casa dei personaggi e forniscono molteplici spunti di gioco.

A inizio gioco, l’hub sarà munito solamente dei moduli delle funzioni di base, che non consumano energia. Durante la campagna, sarà cura dei giocatori aggiungere moduli al proprio hub, per ottenere nuove funzionalità, bonus e ancora maggiore caratterizzazione. Ce n’è davvero per tutti i gusti, dal bar al laboratorio scientifico, passando per i vari armamenti. Questi moduli aggiuntivi, invece, consumeranno energia, per cui se si vorrà aggiungerne sempre di nuovi e migliori, andrà potenziata anche la fonte di alimentazione.

Anche in questo caso, all’interno del manuale non è presente una scheda dell’astronave o della stazione spaziale, da fotocopiare. Come per quella dei personaggi, però, basta andare sul sito web ufficiale del gioco e scaricarle gratuitamente dalla sezione “content”.

Death in Space RPG, il gioco

Il sistema di regole di Death in Space RPG è piuttosto semplice: quando un giocatore vuol far compiere qualcosa al proprio personaggio, ne descrive l’azione, quindi, il Master indicherà quale attributo sarà quello che entra in gioco. Il giocatore, dunque, tirerà un dado a 20 facce a cui sommerà algebricamente il valore dell'attributo coinvolto nell’azione: se il risultato ottenuto sarà maggiore di 12, il personaggio avrà successo. In caso contrario, il giocatore fallirà il compito o qualcosa andrà e otterrà un Punto Vuoto.

Se il Master determina che l’azione che si vuole compiere sia soggetta a una condizione esterna vantaggiosa o svantaggiosa, il giocatore tirerà due D20 e terrà il risultato migliore (vantaggio) o peggiore (svantaggio) dei due dadi, a cui aggiungerà come di consueto il valore dell’attributo in gioco.

I tiri di attacco sono un po' diversi. Invece della difficoltà statica a 12, da superare per avere successo, i giocatori dovranno tirare contro il Valore di Difesa dell'avversario. E ovviamente viceversa, quando è un avversario ad attaccare i giocatori.

In caso di prova contrapposta, invece, sia il giocatore sia il Master tirano il D20 e aggiungono il relativo modificatore di attributo. Il risultato più alto vince. In caso di parità, vince chi ha dato il via all’azione.

I Punti Vuoto

I Punti Vuoto, acquisiti attraverso il fallimento delle prove, non potranno mai superare il limite di quattro e potranno essere spesi per ottenere un vantaggio su un tiro (quindi un altro D20 da lanciare) o attivare una mutazione cosmica. Le mutazioni, acquistabili spendendo i punti esperienza guadagnati giocando, includono cose come ad esempio la telepatia, il magnetismo, la conduzione termica o avere due cuori.

Se si spende un Punto Vuoto e il tiro fallisce, il giocatore dovrà lanciare un D6. Se il risultato del dado sarà inferiore alla quantità di Punti Vuoto attuali del personaggio, questi otterrà una corruzione del vuoto, generata casualmente dall’apposita tabella. Gli effetti della corruzione sono tutt’altro che simpatici e potrebbero perfino far spuntare un terzo occhio in una parte del corpo del personaggio o fargli comparire strani simboli matematici su tutto il corpo.

Un universo di rottami

Come abbiamo visto all’inizio, l’ambientazione di Death in Space RPG prevede che la tecnologia sia ormai stagnante e la sua produzione del tutto interrotta. Ne consegue che ogni cosa con cui i personaggi entreranno in contatto, compreso il loro hub iniziale, sia vecchia se non decrepita e afflitta da problemi e malfunzionamenti. Ecco, dunque, che il gioco viene in soccorso dei personaggi, presentando tutta una serie di regole per la creazione e la riparazione degli oggetti.

Viaggiare e combattere nello spazio

Il manuale di Death in Space RPG copre anche i viaggi nello spazio. Può volerci davvero molto tempo per andare da un luogo all'altro, a seconda della fonte di alimentazione dell'astronave.

I combattimenti spaziali risultano essere leggermente più complessi rispetto alle regole base, ma sono comunque estremamente leggeri e facili da gestire. I tiri da fare sono essenzialmente gli stessi, ma la complessità sorge nell’ingresso in gioco di distanze e fughe. Le distanze sono misurate in zone di portata: Rilevamento, Identificazione, Fuoco e Abbordaggio. Le astronavi possono spostarsi da una a due di queste zone per volta. Muoversi di due zone è una manovra rischiosa e richiedono un tiro per pilotare. Fallendo il tiro si consuma carburante extra.

Data la natura decrepita delle navi e la difficoltà di reperimento di parti di ricambio o nuovi moduli, è comunque raro che le astronavi ingaggino vere e proprie battaglie spaziali. Nella maggior parte dei casi, ci sarà qualche scambio di colpi per finire poi all’abbordaggio e al combattimento individuale.

Death in Space RPG, una montagna di tabelle

Uno dei tratti distintivi di molti giochi OSR è l'uso di tabelle per generare oggetti, incontri e molto altro e Death in Space RPG non contravviene a questa tradizione. Nel manuale, infatti, sono presenti più di quaranta tabelle per semplificare la vita del Master e introdurre risultati casuali. Tabelle per le creature, per la corruzione causata dal Vuoto, per la creazione di trappole, per gli Incontri spaziali, per generare PNG, le loro navi e molto altro ancora.

Insomma, ci sono davvero tabelle per ogni cosa e nulla è stato lasciato al caso, cosa che permetterà ai Master anche di riuscire a improvvisare all’ultimo momento gli elementi basilari per un’avventura memorabile.

Dal punto di vista editoriale

Editorialmente parlando, Death in Space RPG è un ottimo prodotto. Non essendoci ancora arrivata la copia fisica del manuale, sebbene sia ormai questione di pochi giorni, questa nostra recensione si basa sulla copia digitale in formato PDF e sulle informazioni forniteci dall’editore.

Il manuale, in formato B5, è rilegato in copertina rigida munita di un’evocativa illustrazione impreziosita con fogli con effetto olografico, è formato da 136 pagine di ottima carta patinata e presenta un comodo segnalibro a nastro. I contenuti sono organizzati in modo molto intelligente e sono di facile consultazione e leggibilità. Non abbiamo inoltre rilevato alcun refuso di sorta.

Dal punto di vista prettamente artistico, i colori che più spiccano sono il bianco e il nero, che restituiscono appieno sia il senso di vuoto angoscioso dello spazio sia il gusto retrò delle pubblicazioni del secolo scorso. Il layout grafico è pulito e leggibile e inserisce delle note di colore qua e là, che aiutano a spezzare la monotonia cromatica. Le illustrazioni, tutte di pregio ed evocative, calano perfettamente i giocatori nell’ambientazione e, seppure totalmente differenti da quelle di MÖRK BORG, rimandano allo stile di Stockholm Kartell, studio dietro alla progettazione di entrambi questi prodotti.

Conclusioni

Da quanto emerso dalla nostra prova sul campo, nel complesso Death in Space RPG è un ottimo gioco di ruolo di fantascienza con regole leggere e che punta prettamente sulla storia e sull'immersione. In una quantità non certo esagerata di pagine, riesce a racchiudere una ricca molteplicità di dettagli di ambientazione e le tabelle e brevi descrizioni riescono egregiamente nel compito di fornire un elevata dose di sapore al tutto.

La presenza di una breve sezione dedicata alla descrizione di alcuni bizzarri culti aiuta a ricordare che l’universo di gioco è ormai destinato alla fine, mentre l’avventura presente è decisamente il modo migliore per muovere i primi passi in questa ambientazione, presentando ai giocatori tutta una serie di problemi da risolvere e che sono uno dei temi portanti di questo prodotto. L’ottimo impianto artistico e grafico, infine, non fanno altro che impreziosire il già ottimo materiale disponibile nel manuale. Molto consigliato.

Un prodotto rivolto a…

Death in Space RPG è un gioco di ruolo che si rivolge espressamente agli amanti dei giochi di fantascienza, specialmente agli appassionati di quella Sci-Fi più “realistica” e con tinte horror, rispetto a chi predilige la Space Opera. Inoltre, è un prodotto perfetto per chi ama il movimento OSR ed è alla ricerca di titoli dal regolamento super snello e semplicissimo da padroneggiare.