Dragonero - Il ribelle: la recensione del primo numero, I Ribelli dell'Erondar

Con I ribelli dell'Erondar, inzia il nuovo corso delle avventure di Ian Aranill, il personaggio di Bonellie, raccontate in Dragonero - Il ribelle

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a cura di Manuel Enrico

L’uscita di Morte di un eroe, il numero di ottobre di Dragonero, ha portato nella community internettiana dei lettori del fumetto di casa Bonelli una certa agitazione. Gli sconvolgimenti orchestrati da Stefano Vietti e Luca Enoch all’interno della serie ha portato ad un nuovo Erondar, in cui ciò che avevamo conosciuto è stata definitivamente demolito, un colpo di grazia a quel poco che era rimasto dopo la Saga delle Regine Nere. Ed è partendo da questa tragedia, collettiva e personale, che prende vita Dragonero – Il ribelle, che si è mostrato a Lucca Comics & Games 2019 con il suo primo numero, I ribelli dell’Erondar.

I ribelli dell'Erondar, perché una nuova numerazione?

Intenzionati a mantenere uno stacco emotivo con l’Erondar che fu, gli autori hanno deciso di rompere con la numerazione tradizionale e dare vita ad un nuovo corso. Lo scopo non è solamente l’attirare nuovi lettori, ma il segnare con precisione un cambio radicale nella vita del protagonista della serie. La continuità narrativa non viene minimamente scalfita, al contrario la sua forza viene ribadita proprio nelle prime pagine de I ribelli dell’Erondar, in cui il vecchio Gmor, già comparso durante la Saga delle Regine Nere, in una battuta annuncia cosa stiamo per leggere:

“Comunque mi servirà più di un libro, stavolta…affronterò un periodo lungo…ricco di eventi drammatici…i giorni della Ribellione”

Questa dichiarazione, in apertura di arco narrativo, è un dichiarazione d’intenti netta, come se gli autori ci stessero dicendo ‘Ora vi raccontiamo un’altra parte della storia di Ian’.

Siamo onesti, la continuity è una questione narrativa, è l’evoluzione del personaggio e del suo mondo. I numeri sulla costina sono irrilevanti, sono una fissa da collezionista, un dettaglio che alla fine deve esser messo in secondo piano, a fronte del vero fulcro di una serie a fumetti, e I Ribelli dell’Erondar andrebbe valutato per la sua aderenza al canone dragoneriano, non per la sua numerazione.

Dragonero e la ribellione

I ribelli dell’Erondar arriva dopo una storia in due parti (La dama delle lacrime e Morte di un eroe) in cui si è voluto colpire duramente il protagonista. Ian Aranill ha un passato complesso e avventuroso, in cui è sempre però risultato essere un fedele sostenitore dell’Impero Erondariano. Con l’arrivo della nuova teocrazia imposta in modo tutt’altro che semplice da Leario, Ian è divenuto il simbolo di un impero da dimenticare, retaggio di un’epoca eroica che ora potrebbe minare il nuovo ordine.

Come conseguenza, diventa un nemico del nuovo ordine. Da eroe qual è, Ian decide quindi di non chinare la testa, ma di lottare per difendere i principi alla base dell’Impero in cui ha sempre creduto, anche andando contro le nuove leggi e diventando un ribelle.

Questo mutamento duplice, di Ian e dell’Impero, aveva necessità di un albo in cui si completasse questo passaggio. I ribelli dell’Erondar ha questo ruolo, un’apertura di un nuovo ciclo narrativo, in cui vengano finalmente rivelate le nuove dinamiche. L’albo sembra l’apertura di una partita di scacchi, in cui i giocatori iniziano a mettere sul tavolo di gioco le proprie pedine, preparando le strategie e facendo la prima mossa.

Stefano Vietti ha il ruolo di apripista per Dragonero – Il Ribelle. Autore della sceneggiatura de I Ribelli dell’Erondar, Vietti ci mostra Ian ed il suo gruppo di ribelli correre in aiuto di un uomo che li ha aiutati durante la loro fuga, condannato a morte come monito a tutti coloro che dovessero mai offrire supporto ai Ribelli. Nonostante il cambio della morale imperiale, basata ora non sulla pax erondariana ma sulla paura, è da rilevare come Ian non intenda assolutamente rinunciare ai propri principi. Sarebbe stato comprensibile vederlo cedere alla rabbia, eppure Ian non perde la sua umanità, vedendo la morte di un avversario come l’ultima spiaggia e non un piacere a cui cedere facilmente. È un aspetto importante, che ci ricorda come il suo animo, sofferente e disperato, sia ancora saldo sui propri principi, anche nell’affrontare questa nuova sfida.

Ed è una battaglia che verrà vissuta con una rabbiosa disperazione. Ian viene accusato di esser un traditore, un ribelle, ma in cuor suo sente di esser lui il tradito, la vittima di un nuovo impero che ha cancellato secoli di tradizione per lanciarsi in una nuova era di soprusi e violenza. Il primo albo di Dragonero- Il ribelle ci ricorda tutto questo

“Traditore? Non io….NON IO! IAN FIGLIO DI ARAN! Questo è il mio nome! Prima mercenario fra i Senzanima, poi ufficiale imperiale, infine scout! Ho combattuto i nemici dell’impero per anni…prima che l’Impero tradisse il suo popolo”

È una contrapposizione ideologica forte, netta. Con questa dichiarazione, Ian non rinnega il suo passato, ma lo rende anzi la forza e la legittimazione al suo nuovo ruolo, quello di ribelle. Ma anche ribadendo questa sua convinzione, Ian deve curare le proprie ferite interiori. Vietti ci accompagna in un suo percorso interiore, utile anche a raccontarne il passato ai nuovi lettori, che diventa il fondamento del suo nuovo ruolo, solidificando ulteriormente la complessa continuità di Dragonero.

Ma non solo Ian si sta preparando per gli eventi che vedremo in Dragonero – Il ribelle. Ne I ribelli dell’Erondar emergono gli intrighi della nuova corta imperiale, in cui figure note come Rooney o il capo della gilda dei mercanti Horacio Ghenna sono già pienamente inseriti nel nuovo ordine imposto da Leario, ora noto come il gran sacerdote Avadhatya. Vietti non perde l’occasione di far emergere lo spirito autentico dei personaggi, ne mostra le vere intenzioni in accessi d’ira, portando l’attenzione anche sul giovane imperatore, che sembra avere perso la forte carica carismatica vista ai tempi della guerra con le Regine Nere.

I ribelli dell’Erondar, narrativamente parlando, è un punto di partenza importante per il futuro di Dragonero. I primi tasselli di questa nuova avventura sono stati piazzati dagli autori, ora non ci resta che attendere di vedere come saranno sviluppati alcuni dei piccoli colpi di scena presenti nell’albo.

Nuove avventure, nuovi interpreti

Segno di rottura con il passato, è anche la nuova grafica ed il nuovo copertinista. Matteo Brembilla, già autore delle grafiche delle uscite dragoneriane, firma nuovamente il nuovo impianto visivo di Dragonero – Il ribelle, offrendo un taglio più fresco e cupo, in linea con il nuovo corso delle storie.

Anche Luca Barbieri, curatore della serie, abbandona le tradizionali Cronache dell’Erondar per raccontarci i segreti degli albi di Dragonero – Il ribelle attraverso le Cronache della Ribellione. Per I ribelli dell’Erondar, Barbieri ci accoglie in questo nuovo corso dandoci un’idea di cosa ci attende, salvo poi salutarci con il nuovo mantra di Ian e della sua compagnia di ribelli.

Dopo l’ottimo lavoro svolto sino al precedente numero da Giuseppe Matteoni, le copertine di Dragonero – Il ribelle sono affidate a Gianluca Pagliarani. Pagliarani, già alla copertina di esordio, mostra di esser una scelta azzeccata, regalando ai lettori una tavola di presentazione del gruppo di ribelli intensa e muscolare, cogliendo gli eroi nella loro tenace voglia di sovvertire un ordine ingiusto. A valorizzare questa bella immagine sono i colori di Paolo Francescutto, che realizza un ottimo lavoro non solo nella gestione del colore e della personalizzazione cromatica dei personaggi ritratti, ma anche valorizzando i riflessi su alcuni dettagli di armi ed armature.

Pagliarani ha anche realizzato i disegni interni dell’albo, salvo degli incisi di Olivares e Babich. Spettacolare come suo solito nella costruzione degli ambienti, siano ampi spazi silvani o complesse architetture cittadine, Pagliarani dimostra di sapere gestire al meglio il dinamismo dei personaggi nelle scene di combattimento, valorizzandone le pose e cogliendo i momenti di massima vitalità.

Su tutte le tavole passa la mano di Marina Sanfelice, che anche in questo nuovo corso delle avventure di Ian fumetta le tavole, dando voce ai personaggi.

Un cofanetto da collezione imperdibile

Per l’occasione, è stata realizzata un cofanetto da collezione, venduto in anteprima a Lucca Comics & Games 2019. Un contenitore ligneo decorato con il logo della nuova serie, raccoglie il primo numero, un’edizione variant acquistabile anche separatamente e la stupenda variant materica, disponibile solo all’interno di questo cofanetto. Oltre ai tre albi, sono presenti anche due giochi e una collezione di dossier extra, dedicati ai personaggi di Dragonero – Il ribelle.

Per la versione normale in edicola, si tratta di aspettare ancora pochi giorni, mentre il secondo numero di Dragonero – Il Ribelle, Ritorno a Solian, sarà nelle edicole il 10 dicembre.

Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.

Se volete iniziare a seguire le avventure di Ian in Dragonero - Il ribelle, non perde l'occasione di acquistare il cofanetto de I ribelli dell'Erondar!