Emma Watson, 30 anni della magica femminista, tra libri e spiritualismo

Emma Watson compie trent'anni e non potevamo esimerci dal celebrare questo importante traguardo con un riassunto della vita di questa fantastica "piccola, grande donna".

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a cura di Francesca Sirtori

Si dice Wingardium Leviosa, non Leviosà.

Aria saccente, capelli crespi e indomabili che riflettono esattamente l'attività vulcanica e frenetica che sta lì sotto: una miriade di nozioni apprese e un cuore grande che le consente di salvare tantissime persone grazie alle sue facoltà intellettuali. Questa era l'impressione che abbiamo avuto conoscendo per la prima volta Hermione Granger, spalla di Harry Potter e futura moglie di Ronald Weasley, ma la personalità brillante di cui stiamo parlando appartiene al personaggio o all'attrice che la interpreta? Poco conta, il confine tra questi due profili è davvero labile. Emma Watson compie oggi 30 anni e non possiamo che esserle grati per tutti i progetti intrapresi, sia davanti all'obiettivo, sia a telecamere spente.

Attiva da quasi vent'anni sul grande schermo, l'attrice franco-britannica non si è fatta perdere nessuna occasione per dimostrare universalmente le sue doti e il suo attivismo a favore delle pari opportunità, interpretando sempre ottimi ruoli per rinnovarsi e riscoprirsi ogni volta.

La magia dell'intelletto

Emma Watson si fa conoscere a soli undici anni tra libri e magie nel castello di Hogwarts, cominciando quella che è stata la svolta epocale della sua vita: l'intera filmografia dedicata a Harry Potter che sia stata prodotta finora. Dalla Pietra Filosofale, un'intera generazione è cresciuta con lei fino alla seconda parte de I doni della morte. Una storia che l'ha vista crescere in ogni senso, permettendole di ricoprire un ruolo piuttosto vicino alla sua personalità. Studiosa e disciplinata, ma con un piglio forte e deciso, tanto da prendersi cura dei più deboli e far parte di un ente a sostegno di queste categorie.

Nel film supporta gli elfi domestici discriminati come Dobby, creando il cosiddetto S.P.E.W., meglio noto in italiano come C.R.E.P.A.; nella vita reale diventa Goodwill Ambassador, ambasciatrice di HeforShe, campagna lanciata dall'ONU nel 2014 con il suo supporto per promuovere i diritti fondamentali rivolgendosi agli uomini, per ricordare loro che le donne non sono esseri inferiori, ma ambiscono alla parità di genere.

Una stella caduta dal cielo, un vero dono e una ragazza che ha saputo farsi donna e crescere lontana dalle torture inflitte da gossip e paparazzi. Nessun colpo di testa, per Emma Watson; non si può certo dire che abbia avuto una carriera fra alti e bassi come spesso succede ai giovani divi di Hollywood. Forse perché non ha base a Hollywood, direte voi. O perché ha costruito una vita anche al di là dei riflettori e della carta patinata?

Spenti i riflettori, Emma ha dato assoluta priorità agli studi (non l'ha influenzata affatto male, quella vocina nella testa che le è rimasta dal ruolo di Hermione!) e così non solo ha concluso gli studi scolastici durante le riprese della serie potteriana, ma ha anche conseguito una laurea in Letteratura Inglese, una tappa che ha significato molto per lei.

La libertà della mente

Lo studio ha davvero rappresentato un aspetto molto importante per la vita della Watson, rendendola una persona libera, con capacità di critica e di oggettività che solo la formazione di "una testa ben fatta" possono dare, per citare la tête bien faite di Michel de Montaigne e rimanere in tema di studio e letteratura. Fino a che punto è stato importante per lei? Lo dice il fatto stesso che fosse pronta a lasciare il set cinematografico agli esordi de Il principe Mezzosangue, in seguito ad alcuni episodi di bullismo che la additavano come la "perfetta secchiona" e riconosciuta solo per il ruolo di Hermione.

Nessun cachet la avrebbe distolta dal pensiero di andarsene, il dio denaro non l'avrebbe convertita come sua discepola, e così è stato: le cronache raccontano di come abbia deciso di rimanere per non cedere agli scherzi malevoli e per non lasciare claudicante il ruolo della Granger, portando a compimento la saga. Come avrebbe commentato il preside di Hogwarts Albus Silente questo gesto?

Ci vuole molto coraggio per resistere ai nostri nemici, ma anche per resistere ai nostri amici

Qual è dunque il passo che l'ha resa davvero "Emma"? La dimostrazione del piglio e del suo essere così forte e determinata: il taglio netto di capelli dopo la fine delle riprese dedicate a Harry Potter, per togliersi di dosso il ruolo della streghetta e lanciarsi in altre pellicole di carattere piuttosto diverso. Noi siamo Infinito è una di queste, così come in The Bling Ring o nel ruolo della spigliata Lucy di My Week with Marilyn la vede in abiti che la allontanano parecchio dalla divisa scolastica di Hogwarts. Ma non possiamo davvero rifuggire dal nostro destino e dalla nostra personalità: pian piano torna alla ragazza acqua e sapone accanto a Tom Hanks in The Circle, e nulla le vieta di riabbracciare i suoi amati libri nel ruolo di Belle nel live action Disney de La bella e la bestia e rimanere nella culla dei grandi classici con Piccole Donne.

La completezza dello spirito

Una passione e una dedizione davvero rare, soprattutto una capacità sapiente nell'equilibrare la propria vita personale con gli impegni diplomatici e la cinematografia. Il risultato? Non ha solo raggiunto importanti obiettivi in termini di carriera sul grande schermo (e non solo), come testimoniano i plurimi riconoscimenti e premi che ha conquistato, ma anche posato come testimonial per famosi brand di moda, mantenendo anche qui la sua personalità classica e senza "pose scandalose" degne di un tabloid. Non parliamo poi della conquista della ventiseiesima posizione sul TIME nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo nel 2015.

Non vi basta? La brillantezza della sua mente e il suo spirito indomito, degni di qualsiasi eroina senza epoca l'hanno portata ad aprire un club di lettura, il Goodreads, chiaramente femminista, per diffondere idee su questo tema e incoraggiare le discussioni su questo tema e spargere il verbo, letteralmente. Messi da parte i libri, la Watson "alza la cornetta" e promuove una linea telefonica pensata per tutte le donne che subiscono abusi e discriminazioni sessuali sul lavoro, con il supporto dell'ente legale Rights of Women.

Emma Watson si sente completa così com'è: si dichiara single, anzi come direbbe lei stessa "self-partnered"e sulla questione religiosa non si sbilancia: parla di sé come universalista, una corrente filosofica di pensiero che ben si accosta allo spiritualismo e che si addice al suo carattere riflessivo. Tutte caratteristiche concorrenti a renderla unica, come già deducono gli spettatori che l'hanno vista sullo schermo, luogo che non ha sempre vissuto come familiare.

Ha infatti dichiarato di come si sentisse inadatta al ruolo di Hermione e di come temesse di aver quasi fatto un torto, rubando quel posto a qualcun altro più dotato e desideroso di ricoprirlo. Non possiamo certo biasimarla per la sua onestà e umiltà, come testimonia una sua affermazione in un'intervista:

My sense of peace within myself has been in remembering my identity.