Ghostbusters: Legacy, la recensione del ritorno degli Acchiappafantasmi

Ghostbusters: Legacy riporta al cinema i veri acchiappafantasmi dopo il flop del 2016. Ecco la recensione di uno dei film più attesi dell'anno.

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a cura di Daniele Rea

Se c'è qualcosa di strano nel vicinato, chi chiamerai? Dal 1984 la risposta a questa domanda è semplice: gli Acchiappafantasmi! Ghostbusters: Legacy, il nuovo film del brand atteso sin dal 1989, arriverà a breve nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, e grazie a Sony Pictures Italia abbiamo avuto il piacere di vederlo in anteprima a Lucca Comics and Games 2021.

Il passaggio di consegne dallo storico regista Ivan Reitman a suo figlio Jason Reitman sarà stato degno? Il tanto temuto "effetto Stranger Things" si percepisce? Ma soprattutto riuscirà il nuovo capitolo a farci dimenticare il terribile flop del 2016 con il remake al femminile? Scopriamolo insieme e senza spoiler!

Ghostbusters: Legacy, la trama

Sono passati più di due decenni dagli eventi di New York, e il mondo è andato avanti serenamente, tanto che non si vedono fantasmi da tempo immemore e solo qualche fan ricorda ancora le gesta degli acchiappafantasmi.

Callie è una donna single con molti problemi economici, madre dell'adolescente Trevor (Finn Wolfhard) e della giovane Phoebe (Mckenna Grace) una ragazzina geniale ma solitaria e con problemi ad integrarsi con i suoi coetanei. La notizia della scomparsa del padre di Callie, li porta nella sperduta cittadina rurale di Summerville dove l'uomo aveva passato in solitudine gli ultimi anni della sua vita in una cadente e rugginosa fattoria. La monotonia di Summerville è interrotta da forti scosse di terremoti che giornalmente colpiscono la zona, e che sembrano essere legati agli strani fatti che si manifestano in una vecchia miniera

Phoebe e Trevor dovranno scoprire il legame con il nonno che non hanno mai conosciuto e raccogliere la sua eredità per il bene del mondo intero.

Ghostbusters: dal 1984 alla legacy

Un film su Ghostbusters è qualcosa da trattare con le pinze: sin dall'uscita del primo film l'8 Giugno del 1984 la storia degli acchiappafantasmi conquistò prima l'America e poi il mondo intero diventando una film amatissimo da tutti che mischiava sapientemente la commedia con un pizzico di horror. Grazie ai suoi protagonisti Bill MurrayDan AykroydHarold Ramis, già veterani del Saturday Night Live, tempio della comicità che ha sfornato negli anni personaggi come John Belushi, Eddie Murphy, Will Ferrell e Adam Sandler, oggi tutti nomi sinonimo di successo al botteghino.

Questo spiega perché dopo il sequel del 1989, Ghostbusters II, si sia sempre parlato di un terzo capitolo ma nessuno si è mai fatto carico di questa missione: Dan Akroyd ci ha sempre creduto fortemente negli anni ma anche la sua sceneggiatura che prevedeva un viaggio degli acchiappafantasmi in una versione alternativa e malvagia di New York non era così convincente da portare a bordo gli altri membri del cast, che si dimostrarono sempre poco convinti dal progetto a cominciare da Bill Murray, che non voleva più vestire i panni del dottor Peter Venkman o che lo avrebbe fatto solo in veste di ectoplasma.

Capite ora quanto coraggio (o incoscienza) ebbero Paul Feig e il suo staff quando nel 2016 lanciarono il reboot al femminile della serie? Quel record di video con il maggior numero di reaction negative su Youtube ancora pesa sul trailer di uscita del film con Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones. Tante furono le accuse di misoginia che vennero alzate a difesa del film, ma sinceramente si trattava di un prodotto non all'altezza delle aspettative con un antagonista inesistente e una sceneggiatura inconcludente.

Con il senno di poi, Ghostbusters, quello del 2016, sembra essere stato un costosissimo test per valutare quanto fosse ancora sentito e seguito il franchise e la risposta così esplosiva dei fans ha messo in moto la macchina che oggi ci ha portato alla creazione della Ghost Corps, la casa di produzione di proprietà di Sony guidata da Dan Akroyd e Ivan Reitman che si occuperà di film, serie TV, serie animate e action figures legati al marchio Ghostbusters, e che fra le prime cose ha ufficializzato tutti i gruppi di fans sparsi per il mondo riconoscendo agli appassionati quel ruolo di primaria importanza nel successo di un marchio.

Ghostbusters: Legacy, un film rispettoso

La prima parola che viene in mente dopo la visione di Ghostbusters: Legacy è rispetto. Rispetto per gli appassionati, rispetto per il brand, rispetto per tutto il lavoro svolto in quest'avventura durata 37 anni. Il regista Jason Reitman, figlio del leggendario Ivan Reitman è riuscito a trasmettere nell'opera tutta la passione che ha vissuto da ragazzino seguendo il padre sul set, riuscendo nel difficilissimo compito di rendere Ghostbusters: Legacy un film attuale, ma perfettamente familiare.

Uno dei punti di forza del Ghostbusters originale era l'essere una specie di bolla al di fuori dal tempo: non tirava in ballo la situazione politica o culturale del mondo, non era influenzato da fattori esterni altre quello della storia, e questo nuovo capitolo riesce ad avere lo stesso impatto. La storia di Ghostbusters: Legacy è ben legata al passato, assolutamente rispettosa di personaggi, senza stravolgimenti ma come un naturale evoluzione dei fatti accaduti in precedenza.

La grandissima differenza è data dalla location in cui la storia si svolge; abituati alle luci dei grattacieli di New York (senza dubbio quinto acchiappafantasmi ad honorem) qui ci troviamo invece nelle polverose distese del midwest americano, in una cittadina più intima con le sue abitudini e i suoi abitanti. Non è un caso che in fase di lavorazione il nome usato per dare segretezza al progetto sia stato "Rust City"; ambientazione necessaria per trasmettere la sensazione a metà strada fra scoperta e tradizione.

Come si capisce facilmente dal titolo Legacy, eredità, è un film che segna il passaggio del testimone ad una nuova generazione di Ghostbusters che si farà carico di difendere il mondo dalle minacce paranormali, ma a differenza di altri franchise che probabilmente hanno preferito puntare tutto su un pubblico più giovane tralasciando i fan storici (basti pensare a Star Wars e la sua trilogia prequel), Jason Reitman, sotto la guida del padre e di Dan Akroyd stesso, sono riusciti a creare un mix ottimo che non lascia indietro nessuno, ma che anzi fa venire voglia di averne di più di quello che è letteralmente un film adatto per tutta la famiglia.

Ghostbusters: Legacy, il Cast

Ghostbusters: Legacy introduce una serie di nuovi personaggi. Oltre ai già citati Mckenna GraceFinn Wolfhard, ad indossare le tute color cachi degli acchiappafantasmi (che per chi fosse interessato sono "tute da aviatore militari del tipo CWU 27/P in colorazione TAN 380") saranno anche Logan Kim, una piacevolissima scoperta, e Celeste O'Connor. Visto il cast di molto teen-oriented si temeva che il film subisse una sorta di "effetto Stranger Things", la osannata serie TV Netflix con protagonista proprio lo stesso Finn Wolfhard, che pesca a piene mani dalle ambientazioni anni '80 tipiche di pellicole come il Ghostbusters originale, tanto che nella seconda serie i quattro protagonisti si mascherano proprio da acchiappafantasmi per festeggiare Halloween.

Bene qualunque cosa volesse significare questa preoccupazione generale, possiamo tranquillizzarvi, il film non è un teen movie ma come già detto sa dosare tutti gli elementi tipici senza renderlo non adatto a qualche fascia di pubblico più cresciuta. Mckenna Grace è meravigliosa, da sola meriterebbe la visione del film tanto è adatta nel suo ruolo, e ci saranno diverse occasioni in cui la adorerete, la sua presenza buca letteralmente lo schermo. Anche Paul Rudd fa la sua parte senza risultare invadente ma fornendo un ottimo supporto alla storia.

Conclusioni

Ghostbusters: Legacy è un film consigliatissimo per tutta la famiglia. In pochi secondi grazie all'uso di effetti sonori ben noti riuscirà a trasportarvi in un mondo in cui i fantasmi esistono e non è così assurdo veder passare a tutta velocità la Ecto-1 con le sirene spiegate. La trama è ricca di citazioni e riferimenti ai vecchi film e in qualche caso vi strapperà anche una lacrimuccia, ma allo stesso tempo non si abbandona solo alla nostalgia e offre spunti nuovi e interessanti che guardano al futuro del brand.

Certo non è perfetto e ha qualche cosa da sistemare, ma nel complesso sono poche cose e decisamente trascurabili. Non lasciate la sala dopo la fine dei titoli di coda perché ci sono ben due scene post-credits, da non perdere assolutamente.

Se anche voi amate i Ghostbusters e li citate continuamente parlando con gli amici, uscirete dalla sala soddisfatti e con la voglia di rivederlo ancora e di dedicare un pensiero ad Harold Ramis, che ha reso immortale il Dottor Egon Spengler, lasciandoci quel triste 24 febbraio 2014, e a cui la pellicola è giustamente dedicata, e al quale anche Hasbro ha dedicato la prima props della sua linea Ghostbusters Plasma Serie ovvero la replica della Bacchetta a Neutroni. Ciao Harold, benvenuti nuovi Ghostbusters!