Giornata Internazionale della Danza: i film da non perdere

In occasione della Giornata Internazionale della Danza, riscopriamo i film più indimenticabili che hanno trattato questa disciplina

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a cura di Simone Soranna

Forse non tutti sanno che, il 29 aprile si festeggia la Giornata Internazionale della Danza, una ricorrenza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. Non sappiamo quanti ballerini abitino il mondo della cultura popolare, quello che però sappiamo è che il cinema da sempre ha avuto una grande attenzione nei confronti di quest’arte, producendo svariati film sulla danza.

Sin dagli albori della Storia del cinema, la danza ha occupato un ruolo di prim’ordine, risultando un ottimo bacino da cui attingere numeri musicali e coreografie sorprendenti in grado di ammaliare il pubblico in sala. Col passare del tempo però, quella forma di spettacolo ha generato il genere musical, e via via anche i ballerini hanno preso la scena diventando protagonisti delle storie raccontate. Non ci resta allora che indossare tuta e/o scarpette e immergerci in una carrellata di film sulla danza per celebrare, a nostro modo, questa giornata.

I film sulla danza da non perdere

La febbre del sabato sera

Nel 1977, John Travolta scolpisce per sempre un immaginario generazionale. Il suo Tony Manero diventa un’icona di stile, un modello a cui tutti i giovani volevano tendere. La febbre del sabato sera (che potete recuperare all’interno del catalogo di Netflix) non è solamente un film sulla danza, ma uno spaccato di musica e moda che ci permette di calarci approfonditamente in quegli anni.

La strepitosa colonna sonora dei Bee Gees, con le hit Stayin' Alive, Night Fever e How Deep Is Your Love a fare da traino, marchio a fuoco un lungometraggio in grado di far sognare milioni di spettatori ma al contempo di metterli di fronte a un disagio generazionale non indifferente. In pochi infatti ricordano quanto dolore vi sia tra le pieghe del film: un sogno infranto, uno sbando giovanile che ha il sapore di una sconfitta. L’America si guarda allo specchio, ma abbagliata dai riflettori della discoteca stenta a riconoscersi.

Flashdance

Se La febbre del sabato sera è l’emblema degli anni Settanta, Flashdance è sicuramente il film sulla danza più celebre degli Ottanta. What a feeling... si canta nella celebre e omonima canzone che vincerà anche un Oscar. E in effetti è proprio di sentimenti che si parla quando viviamo il percorso, pieno di insidie e sacrifici, della protagonista interpretata da Jennifer Beals.

Probabilmente Flashdance non è un film così riuscito e perfetto come potremmo ricordare. Tuttavia è uno di quei lavori che nel corso degli anni hanno sempre trovato maggior gradimento sino a diventare dei veri e propri cult. Soprattutto grazie a una sequenza finale indimenticabile che, da sola, regge l’intero lungometraggio.

Dirty Dancing

Tra i film sulla danza che hanno contribuito maggiormente a scolpire un immaginario cinematografico, Dirty Dancing è l’ideale controcampo di Flashdance. Insieme, questi due titoli diventano i più rappresentativi della decade degli Ottanta. Qui Patrick Swayze viene consacrato definitivamente come ballerino e come attore, ma deve gran parte del suo magnetismo al duetto con Jennifer Grey.

https://www.youtube.com/watch?v=WpmILPAcRQo

Il film è ambientato negli anni Sessanta e la storia racconta le prime esperienze amorose di una giovane che in qualche modo rappresentano la rivoluzione sessuale che sarebbe nata alla fine di quella decade. La sequenza del duetto tra i due protagonisti sulle note di The Time of My Life non si dimentica facilmente. Per chi malauguratamente se lo fosse perso, il film è disponibile sul catalogo Netflix.

Billy Elliot

Il film con il ballerino più famoso del grande schermo venne realizzato nel 2000. A guardarlo oggi, risulta davvero interessante notare come Billy Elliot sia stato anticipatore nel trattare determinate tematiche: bullismo, adolescenza, omosessualità, battaglie sociali. Tutti temi scottanti e ancora contemporanei che vennero affrontati sullo sfondo di un ragazzo che non cerca la gloria, ma solo un modo per evadere dalla sua condizione familiare e affermarsi.

La danza classica sprigiona tutte le sue emozioni, anche se è il rapporto tra un papà burbero e severo e il suo figlio adolescente piuttosto ribelle a far commuovere più di ogni altra cosa. La povertà della classe operaia inglese e i sacrifici di chi tutti i giorni resiste per provare a offrire un futuro migliore ai propri figli sono al centro di un cammino di formazione in grado di dare una nuova occasione non solo al talentuoso Billy, ma anche a tutta la sua famiglia. Un film sulla danza decisamente anomalo, ma altrettanto imperdibile. Per tutta la famiglia.

Il cigno nero

Dalla lotta di classe di Billy Elliot, all’incubo a occhi aperti de Il cigno nero. La danza classica è il comune denominatore e, per pura coincidenza, anche il brano che fa da leit motiv per entrambi i film. Infatti la melodia che riguarda “la morte del cigno” è presente anche qui. Eppure per, questo horror psicologico dobbiamo abbandonare la gioia e la grazia di Billy. Qui si parla di macabra ossessione e l’atmosfera che si respira è sicuramente tra le più cupe e tese per quanto riguarda i film sulla danza.

Natalie Portman vivrà un vero e proprio sdoppiamento di personalità. Proprio come il personaggio del balletto a cui prende parte, da un lato ci sarà il cigno bianco (ragazza candida e ricca di entusiasmo), dall’altra il cigno nero (una figura spietata e pronta a tutto pur di raggiungere i propri scopi). Il film venne scelto per inaugurare la Mostra del Cinema di Venezia nel 2010 e la Portman vinse un Oscar per la sua interpretazione proprio in questo lungometraggio.

Save the Last Dance

Sulla scia di Billy Elliot, anche gli Stati Uniti iniziano ad associare tematiche importanti al mondo della danza. Save the Last Dance fu uno dei successi al botteghino per quegli anni (il film uscì nel 2001), e si tratta di uno dei primi teen movie a sfondo hip-hop che tenta di affrontare problematiche sociali come le relazioni interrazziali, la gravidanza in giovane età, la criminalità e il bullismo a scuola.

Cambiano le decadi e i film sulla danza si adeguano ai gusti musicali dei più giovani. Save the Last Dance darà il via a una nutrita serie di progetti simili (come Honey o la saga di Step Up) ma potrà vantare di essere stato il primo a far breccia nei cuori del pubblico. Piccola curiosità a margine, nel cast spicca una giovanissima Kerry Washington, la bella Broomhilda del Django Unchained diretto da Quentin Tarantino.

Ti va di ballare?

L’hip hop può però assumere forme nuove, soprattutto quando intreccia le sue note con un sensualissimo tango. Questa è la provocazione di Ti va di ballare?, uno dei più sperimentali film sulla danza in grado di unire due mondi opposti. Non si parla solo di generi di musica e ballo molto lontani, ma anche di generazioni distanti.

Da una parte, un gruppo di ragazzi di periferia che non sanno cosa siano il rispetto e la disciplina; dall’altra il loro professore (interpretato da Antonio Banderas) che sarà incaricato di educare prima ancora che insegnare loro le buone maniere. Il ballo farà da collante e riuscirà a unire con un legame indissolubile le vite di tutti i personaggi. Piccola curiosità: Antonio Banderas (che vedremo tra poco tornare sul grande schermo nel film tratto dalla saga di videogiochi Uncharted) ha davvero iniziato la sua carriera come ballerino per poi prestarsi alla recitazione solo in un secondo momento.